Agostini: «Il Comune parte civile nei processo contro chi affitta le case in nero»
«Il Comune di Firenze parte civile nei processo contro chi affitta le case in nero». La proposta è stata lanciata dalla presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini che ieri pomeriggio, in Palazzo vecchio, ha partecipato al convegno "Il caro casa a Firenze" organizzato dalla Fiap (federazione italiana agenti immobiliari professionali).«La nostra amministrazione ha spiegato Susanna Agostini deve seguire l'esempio del Comune di Venezia. I reati commessi da chi affitta a nero sono diversi e tutti particolarmente odiosi visto che si a che fare con uno dei diritti fondamentali per ciascun cittadino: il diritto alla casa. Molti proprietari, ad esempio, affittano camere agli studenti universitari chiedendo un fitto mensile che va da 250 fino a 500 euro per un camera singola. Questi canoni di locazione delle camere singole contrastano con quelli correnti sul mercato dove un normale immobile di media grandezza e media posizione viene affittato almeno ad un terzo in meno rispetto a quanto viene chiesto per l' affitto delle singole camere a studenti universitari. I contratti per gli studenti, inoltre, essendo stipulati solo verbalmente e senza registrazione non solo non garantiscono alcuna forma di tutela, ma eludono le tasse sulle locazioni».«In una società veramente civile ha concluso presidente della commissione per le politiche sociali tutti i cittadini dovrebbero essere soggetti di diritti fondamentali quali il diritto alla pacifica esistenza, alla non-povertà, allo studio, al lavoro, alla cura. Non vi è dubbio alcuno che anche il diritto alla casa sia una colonna portante della sicurezza e del benessere individuale. E' pertanto necessario impostare programmi, proposte e idee nuove per far sì che siano superate le attuali difficoltà di mercato nelle città come Firenze. L'importanza del convegno di ieri consiste proprio nel confronto delle esperienze, nell'identificare gli elementi di convergenza sui valori comuni delle istituzioni e dei soggetti privati interessati, perché si realizzi una risposta innovativa e concreta a questo bisogno, perché la certezza abitativa possa finalmente essere garanzia di qualità della vita e non una limitazione allo sviluppo sociale». (fn)