Maggio Musicale, Forza Italia prepara due documenti per il commissario straordinario
«Riteniamo sia giusto che il nuovo commissario Nastasi, nominato a risolvere la crisi della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, si incontri con il sindaco Domenici. Per un'informazione più completa, però, dovrebbe ascoltare anche tutti gli altri membri del decaduto consiglio d'amministrazione». E' quanto ha dichiarato Paolo Amato, capogruppo di Forza Italia, annunciando che «gli esponenti del consiglio di amministrazione di area del centrodestra chiederanno comunque un incontro a Nastasi mentre noi trasmetteremo due documenti: un dossier sulla vicenda dall'esplosione del buco di bilancio ad oggi ed un memorandum contenente l'elenco dei nodi problematici da sciogliere»«I punti critici che presenteremo all'attenzione del nuovo commissario sono ben otto ha spiegato Amato partiremo dall'emergenza economica perché tra bilancio di esercizio 2004 e preventivo 2005 si arriva ad una perdita di ben 14.415.044 euro. Una perdita che come "padre naturale" ha l'ex sovrintendente Van Straten e come "padre putativo" il sindaco Domenici. Un punto vede la priorità di salvare e rilanciare il Maggio però in più ampio progetto di sviluppo. Per fare questo ha aggiunto l'esponente del centrodestra occorre una più stretta collaborazione fra tutte le forze politiche, anche per cercare fondi e finanziamenti esteri. Congiuntamente a questo chiediamo che il nuovo sovrintendente sia espressione e garante di questa collaborazione e unione d'intenti: non deve essere scelto per ragioni politiche ma sulla base di un ampio consenso. Un altro punto riguarda la governance del teatro: ovvero è necessario procedere all'individuazione del ruolo e della figura del segretario generale. Tantopiù che un'azienda di 500 persone non può non avere un direttore del personale.«Poi ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia ci concentreremo sulla direzione artistica che fino ad oggi ha operato come una variabile indipendente rispetto alla gestione del teatro, senza tener conto della condizione finanziaria in cui si trovava l'istituzione culturale fiorentina e che per questo deve prendersi le proprie responsabilità. Resta quindi duramente critico il nostro giudizio sui "dioscuri" Tangucci e Mazzonis che hanno programmato l'attività artistica senza mai preoccuparsi delle coperture finanziarie».«Gli altri punti - ha concluso Amato - vertono sul rilancio del festival del Maggio, sui cui secondo noi è opportuno puntare poiché attira pubblico e può attirare anche finanziamenti. Infine è necessario rivedere i rapporti tra il teatro e gli impresari che curano gli interessi dei cantanti e degli orchestrali». (fn)Questo il testo della lettera inviata da Paolo Amato al commissario straordinario della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino:Al Dott. Salvatore NastasiCommissario della Fondazione del Teatro del Maggio Musicale FiorentinoE p.c. Al Ministro dei Beni CulturaliOn. Le Rocco ButtiglioneEgregio Signor Commissario,a nome e per conto del Gruppo di Forza Italia in Palazzo Vecchio, Le trasmetto in allegato un "dossier" sulla vicenda della Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: dalla scoperta dell'improvviso buco di bilancio ad oggi.Quando a gennaio 2005 cominciarono a circolare le prime notizie sul deficit, grande fu infatti lo sconcerto in città. Ed alcuni amministratori accusarono subito l'ex Sovrintendente Van Straten di non avere tempestivamente e debitamente informato il Consiglio di Amministrazione.Per cui, il 7 febbraio 2005, il CdA della Fondazione votò una fiducia "condizionata" a Van Straten. Nel senso che i Consiglieri assicurarono sì il numero di voti necessari all'approvazione del bilancio, ma lo fecero esprimendo anche diverse astensioni. In modo da lanciare un preciso segnale di allarme e da accordare al Sovrintendente una fiducia subordinata. Subordinata ad una verifica da effettuare entro il 30 aprile 2005. Per quella data il Sovrintendente avrebbe dovuto: a) presentare un piano per una significativa riduzione del deficit, unitamente ad un piano di riorganizzazione del Teatro; b) e riferire sul tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e sull'alienazione dell'immobile exLonginotti.Ma il 30 aprile Van Straten non portò nulla e non riferì niente. Ed anzi, a fine maggio, mollò tutto e tutti per fuggire nella veltroniana Roma, dove ora ricopre un incarico non operativo.Il resto Le è noto.Forza Italia non ha mai chiesto un Sovrintendente "amico". Ha solo e sempre chiesto al Sindaco (in qualità di Presidente del CdA della Fondazione) di fare una scelta di qualità, proponendo un nominativo caratterizzato da comprovate capacità professionali e gestionali, anziché dalla esclusiva appartenenza politica. Il Sindaco ha invece ostinatamente insistito sul nome di Giambrone, sul quale pesa come un macigno la pessima esperienza gestionale del Teatro di Palermo.Né il Sindaco ha mai voluto affrontare i nodi critici della "governance" del Teatro Comunale, come suggeritogli da Forza Italia.Il risultato di tutto ciò è stato il verificarsi di una situazione di stallo all'interno del CdA della Fondazione. La qual cosa ha determinato il Suo opportuno arrivo a Firenze.Paolo AmatoCapogruppo di Forza ItaliaFirenze, 14 settembre 2005»