Vigile urbano obiettore di coscienza, l'assessore Nencini spiega la posizione dell'amministrazione comunale

"Il vigile urbano ha partecipato al concorso da ispettore indetto dal Comune di Firenze poiché un giudice ha imposto a questa amministrazione di derogare alla norma che prevede, tra i requisiti, il possesso del porto d'armi. Il Comune di Firenze ha fatto partecipare il candidato in via cautelativa ma il bando prevedeva anche quel requisito per poter accedere al concorso".È quanto ha precisato l'assessore al personale Riccardo Nencini che oggi pomeriggio, durante la seduta del Consiglio Comunale, è intervenuto facendo chiarezza sulla questione che riguarda la protesta posta in essere da Leonardo Magnolfi, agente della Polizia Municipale, che ha proclamato lo sciopero della fame contro il blocco della sua nomina ad ispettore. L'assessore ha anche incontrato le rappresentanze sindacali per spiegare la posizione del Comune di Firenze."Premesso questo – ha proseguito l'assessore Nencini – l'agente di polizia municipale, durante un'udienza in tribunale, davanti ad un giudice, ha comunque detto di essere disposto ad «abiurare l'obiezione di coscienza». L'Amministrazione Comunale ha proposto una conciliazione che prevede che lui venga ritenuto idoneo a ricoprire la carica di ispettore ma in carenza della pienezza dei requisiti, verrebbe considerato il 39° della graduatoria, quindi l'ultimo degli idonei per evitare una valanga di ricorsi da parte dei suoi colleghi. A questa proposta di conciliazione l'Amministrazione Comunale è a tutt'oggi disponibile; scelga lui come operare. Vorrei solo precisare che nel corpo della Polizia Municipale, ci sono 5-6 agenti che hanno fatto obiezione di coscienza e svolgono normalmente il proprio servizio". (uc)