Convegno internazionale sulla povertà, padre Zanotelli: «Il cambiamento deve venire dal basso»

Si è aperta con l'intervento di padre Alex Zanotelli, missionario comboniano tra i fondatori del movimento "Beati costruttori di pace", la seconda giornata dei lavori del convegno "Dai poveri illegali all'illegalità della povertà". L'iniziativa, che si è aperta ieri in Palazzo Vecchio, è promossa dalla presidenza del consiglio comunale e dall'università del Bene Comune. Il programma della giornata è proseguito con i gruppi di lavoro che hanno il compito di raccogliere esperienze, proposte e contributi utili a redigere la "Dichiarazione di Firenze sulla illegalità della povertà", da consegnare all'Organizzazione delle Nazioni Unite.«Ci troviamo in un momento di gravità estrema – ha sottolineato Zanotelli – secondo il rapporto di valutazione sull'ecosistema dell'Onu tra cinquant'anni le future generazioni non potranno sopravvivere. La povertà è in aumento ovunque. Miliardi di persone vivono in condizioni disumane. Per contrastare questa situazione occorre innanzitutto analizzare l'aspetto ecologico e la salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo. Dopodichè – ha aggiunto il missionario comboniano –concentrarsi sull'aspetto culturale: non riduciamo i problemi dell'uomo al solo aspetto economico e finanziario. C'è poi l'aspetto morale e etico e l'importanza della chiesa, che deve esprimersi su questo sistema per toccare la coscienza dell'uomo».«Il cambiamento deve venire dal basso – ha commentato Zanotelli – è inutile appellarsi ai politici, non sono loro che decidono ma i meccanismi economici e finanziari. Siamo noi che dobbiamo agire per contrastare il nemico che è nelle nostre azioni e scelte quotidiane. Infine non scordiamo l'aspetto militare che è parte integrante di questo sistema e che serve a difendere i desideri di pochi. A questo proposito chiediamoci perché la chiesa invece di battersi, ad esempio, contro l'omosessualità, non sceglie di fare un forte campagna contro le guerre nel mondo e contro tutto ciò che spendiamo in armi. E' fondamentale allora rivolgersi alla base che è la nostra unica speranza per poter cambiare qualcosa».Dopo l'intervento di Zanotelli, si sono formati i tre gruppi di lavoro: "Il governo della comunità, dei beni e dei servizi comuni", "La rete della città per l'illegalità della povertà" e "Le azioni sul territorio per i diritti di cittadinanza". In quest'ultimo sono intervenuti Cristina Reynals dell'Istituto de la Vivienda de la Provincia de Buenos Aires che ha descritto la situazione dei poveri in Argentina dovuta «al neoliberismo degli anni novanta e al conseguente tracollo finanziario del 2001, alla solitudine in cui le persone in miseria sono lasciate da parte delle istituzioni».Ha portato poi il suo contributo il giornalista Jean Leonard Touadi, autore di molti reportage sul continente africano. «Rifiutiamo lo schema paternalista che ci viene proposto per sconfiggere la povertà – ha spiegato Touadi – che vede il povero come passivo, ridiamo dignità e soggettività a quest'ultimo. Per fare questo occorre un impegno di tutta la società civile a rendere illegale la ricchezza». Infine Angelo Passaleva presidente di Retis (Rete Europea Transregionale per l'Inclusione Sociale) ha richiesto al Comune di Firenze di aderire all'associazione che riunisce città, province e regioni europee nella battaglia per sconfiggere la miseria. (fn)