Ponte della tranvia, segnalazione al sito www.SosConsigliere.it: «A rischio l'antico porto fluviale e una cappella»

«I lavori per la costruzione del nuovo ponte della tranvia e la realizzazione del sottopasso possono compromettere l'antico porto fluviale ed una cappella». E' quanto denuncia il consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi sulla base della segnalazione di un cittadino inviata al sito www.SosConsigliere.it.«Da una ricerca – hanno spiegato Jacopo Bianchi, il presidente del comitato "LaportAccanto" Antonio Lenoci, il consigliere del Quartiere 4 Simone Billi e il rappresentante del comitato "Vivibilità di Firenze" Guido Castelnuovo Tedesco - risulta che al tempo dei romani l'Arno non era all'interno delle mura: c'era un porto fluviale, un'infrastruttura molto importante per la città. La zona era denominata "del Pignone" per via della "Pigna", un molo al quale venivano assicurate le imbarcazioni.Qui si trovava lo scalo dei Navicelli, utilizzato come porto di comunicazione con quello granducale di Livorno. Intorno al 1842 venne costruita "fuori porta S. Frediano": lungo il corso dell'Arno la vecchia fonderia utilizzava l'antico porto prima della costruzione della stazione ferroviaria Leopolda, per il carico e lo scarico delle merci da e per il porto di Livorno».«La struttura presente in riva d'Arno – hanno aggiunto – è stata in tempi recenti identificata dallo stesso Comune come una Cappelletta, registrata come "Tabernacolo n° 42" dall'ufficio tecnico del Quartiere 4, e adesso, alla vigilia dei lavori, pare essersene perduta la proprietà; non è della curia e neppure un accessorio della parrocchia del Pignone, non è neppure del Comune di Firenze che non è ha mai curata la manutenzione: la struttura viene indicata come proprietà dell'acquedotto di Firenze che, privatizzato, non è più sotto il controllo del Comune. Da cappella è stata declassata a "palazzina tecnica". Nonostante questo cambiamento fonti del Comune affermano che è prevista la demolizione dell'opera per un riposizionamento in altra sede. Occorre fare chiarezza sul da farsi poiché se realmente si trattasse di un manufatto religioso parrebbe utile un parere delle belle arti unitamente alla diocesi fiorentina. Se però si trattasse di un mero "rimessaggio" dell'acquedotto abbandonato da tempo e mai soggetto a manutenzione pare alquanto bizzarra l'idea di un costoso recupero con ricostruzione in altro loco».In una interpellanza Bianchi chiede di conoscere «quali siano i dati in possesso dell'amministrazione comunale in merito all'antico scalo portuale»; «quali siano le intenzioni in merito alla salvaguardia del suddetto scalo»; «se si ritenga opportuno valorizzare un patrimonio storico che fa parte delle radici culturali della città piuttosto che sacrificarlo nell'indifferenza e disinformazione generale»; «quali siano i programmi di tutela e recupero dell'antica cappella in oggetto, già messa a rischio dai cantieri che le sono stati realizzati a ridosso»; «se non si ritenga che i lavori di posizionamento del nuovo ponte e la realizzazione del sottopasso compromettano danneggiandoli luoghi e strutture esistenti». (fn)Questo il testo dell'interpellanza:INTERPELLANZAOggetto: interpella il Sindaco per sapere quali sono le intenzioni dell'A.C. in merito all'antico porto quattrocentesco e alla cappella presenti nel lungarno del "Pignone" interessate dai cantieri tranviariIl sottoscritto Consigliere Comunale,considerato che la realizzazione della linea tranviaria n.1 comporta la costruzione di un nuovo ponte sul fiume Arno che congiungerà la zona detta "Fuori Porta San Frediano" – più comunemente "Pignone" per via della "Pigna" o molo al quale venivano assicurate le imbarcazioni – con il viale A.Lincoln;rilevato infatti che proprio nelle immediate vicinanze dell'area ove inizierà l'arcata del ponte nella zona del "Pignone" aveva sede un antico porto, che rappresenta il primo Porto Fluviale di Firenze conosciuto come "Lo Scalo dei Navicelli", ricordato in numerosi testi storici nonchè consacrato ai posteri dalla dettagliata e suggestiva illustrazione di Lucantonio degli Uberti del 1472 conservata al Kupferstichkabinett di Berlino;considerato che peraltro in tempi recenti sono stati rinvenuti lungo l'Arno, nel tratto suddetto, diversi reperti in grado di testimoniare l'esistenza di un vero e proprio centro portuale commerciale;visto che sempre in corrispondenza del cantiere tranviario sorge sulla riva del fiume una storica cappella adibita ad antiche cerimonie di culto, che versa in condizioni di indignitoso abbandono;considerato che l'intervento non si esaurirà con la semplice costruzione in superficie del ponte, ma interesserà anche il Lungarno del Pignone con un importante scavo atto a realizzare il sottopasso per gli automezzi che da Ponte alla Vittoria si dirigeranno verso il Quartiere 4INTERPELLA IL SINDACO PER SAPERE1) Quali sono i dati in possesso dell'Amministrazione in merito all'antico scalo portuale fluviale;2) quali sono le intenzioni dell'Amministrazione in merito alla salvaguardia del suddetto scalo;3) se ritenga opportuno valorizzare un patrimonio storico che fa parte delle radici culturali della città piuttosto che sacrificarlo nell'indifferenza e disinformazione generale;4) quali sono i programmi di tutela e recupero dell'antica cappella in oggetto, già messa a rischio dai cantieri che le sono stati realizzati a ridosso;5) se non ritenga che i lavori di posizionamento del nuovo ponte e la realizzazione del sottopasso compromettano, danneggiandoli, luoghi e strutture esistenti.Jacopo BianchiFirenze, 6 settembre 2005