Apre a Firenze il 3 ottobre l'ufficio di mediazione penale minorile, prima esperienza in Toscana. Quasi 800 i reati commessi dagli under 18 negli ultimi tre anni. Oltre il 60% contro il patrimonio

Parte da Firenze il primo progetto sulla mediazione penale minorile in Toscana con il convegno che si è svolto stamani nel Salone de' Dugento, dove erano presenti oltre 200 persone, tra operatori del settore sociale e universitario, del terzo settore e delle scuole, provenienti da tutta la Toscana ma anche fuori regione.Erano presenti l'assessore alla pubblica istruzione e alle politiche per l'infanzia e l'adolescenza Daniela Lastri, l'assessore alle politiche sociali della Regione Toscana Gianni Salvadori, Adolfo Ceretti professore associato dell'Università degli Studi di Milano Bicocca, Gianfranco Casciano presidente del Tribunale per i Minorenni di Firenze, Lorenzo Terzani presidente del Consorzio Co & So Firenze, ed Emilio Santoro professore associato Università degli Studi di Firenze.Il progetto di mediazione penale minorile è stato promosso dal Comune di Firenze e dalla Regione Toscana, in co-progettazione con un'associazione temporanea d'impresa che è stata costituita tra il Consorzio CO&SO, il Consorzio CGM e l'associazione L'altro Diritto.Si tratta di un servizio sperimentale completamente nuovo, che avrà come sede Firenze con competenza su tutta la regione toscana. L'ufficio di mediazione penale minorile, che aprirà ufficialmente il 3 ottobre, sarà collocato presso l'Officina Multimediale Galileo in Largo Liverani, sede del Servizio di Mediazione Penale Minorile. Il nuovo servizio di mediazione penale è rivolto ai minori autori di reati, segnalati dalle autorità giudiziarie minorili competenti territorialmente nella nostra regione, ed alle vittime di reati, che sono residenti o domiciliati all'interno della Regione Toscana. In questo ambito è un'importante opportunità d'incontro e composizione del conflitto offerta sia a i minori che sono entrati nel circuito penale sia aiai cittadini vittime di reato.I casi in cui si può ricorrere alla mediazione (in base anche alle esperienze maturate in altre città italiane) riguardano fondamentalmente alcuni reati contro la persona, e contro il patrimonio che è di oltre il 60% dei reati (a titolo esemplificativo: furti, lesioni, percosse, danneggiamento, ingiuria, risse, minacce, molestie, estorsione ecc.) e sono comunque preventivamente valutati dagli organi giurisdizionali competenti.Dai dati forniti dalla Questura di Firenze relativi alle denunce di reati, sia contro la persona e sia contro il patrimonio, commessi dai minori nella città di Firenze e provincia emerge che nel 2002 i minori autori di reato sono stati 212, nel 2003 è stato registrato un aumento dei reati a 304, mentre nel 2004 siamo in presenza di una diminuzione dei reati scendendo a 252.Nel corso dell'introduzione del convegno l'assessore alla pubblica istruzione e alle politiche minorili Daniela Lastri, ha ricordato un passo della relazione del procuratore generale della corte d'appello durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario: "La situazione della microcriminalità fra i minorenni, almeno in questo distretto, non giustifica un allarme sociale e quindi un aggravamento dell'aspetto repressivo e punitivo, ma occorre quindi un maggiore impegno sull'attività educativa e di recupero". "Per questo il progetto di mediazione penale minorile – ha commentato Lastri - si inserisce in questo percorso, ed inizia un'attività di sperimentazione che ha come obiettivo quello di gestire il conflitto per contrastare la percezione di insicurezza, aiutando così le vittime dei reati, aprendo una possibile alternativa all'attività di repressione, e responsabilizzando il minore che ha compiuto il reato".L'attività di formazione inizierà il prossimo 15 ottobre, si svolgerà in varie città della Toscana, e si concluderà nel febbraio del 2007.(pc)