Teatro comunale, Falciani (SDI): «Accordo di programma tra le istituzioni, coinvolgendo le forze economiche, per individuare risorse da destinare alla Fondazione»

«Prioritario definire un accordo di programma tra Comune di Firenze, Regione Toscana, Provincia di Firenze, coinvolgendo anche le forze economiche sul territorio, per individuare se e quali risorse aggiuntive possano essere destinate alla Fondazione e su questo dimensionare la programmazione teatrale, i vincoli di bilancio, il piano di risanamento». E' la proposta avanzata dal capogruppo dello SDI Alessandro Falciani«per mantenere il Teatro Comunale ai vertici della produzione lirico-sinfonica nazionale e internazionale» e in vista del consiglio di amministrazione della Fondazione che si terrà ai primi di settembre.«E tutto ciò deve essere fatto al più presto – ha aggiunto Falciani – perché dal prossimo gennaio entra in vigore la disposizione legislativa per cui saranno commissariate quelle Fondazioni che non saranno messe nelle condizioni di presentare il bilancio di previsione 2006 in pareggio. Ne consegue che limitarsi ad intervenire sugli organigrammi della Fondazione, in particolare sulla figura del sovrintendente, se prima o contemporaneamente non si risolve il problema delle risorse e della politica gestionale, rischia di essere inadeguato alla situazione straordinariamente critica. Cosa faremo dopo aver venduto la ex Longinotti, se entro dicembre non si troveranno sei o sette milioni di euro aggiuntivi? Elimineremo il Festival del Maggio? O la stagione autunnale? Oppure cominceranno i licenziamenti? Il che per chi scrive è impensabile».«Mi auguro– ha concluso il capogruppo dello SDI - che, a fronte della esperienza degli ultimi cinque anni, il prossimo sia individuato tra chi ha una solida esperienza nel settore, e cioè che abbia nel proprio curriculum la direzione di un Teatro lirico sinfonico. E che possieda le capacità di utilizzare al meglio i suoi collaboratori all'interno del Teatro. Tra coloro che si impegnano attualmente con passione e competenza. Insomma una Sovrintendenza che sia messa nelle condizioni di governare, e quindi di tranquillizzare gli oltre cinquecento lavoratori del Teatro e le loro famiglie». (fn)