Società della Salute, firmato un protocollo con l'Asl sulla prevenzione. Sicurezza, stili di vita, salute e igiene pubblica le priorità di intervento

Lavorare insieme nel campo della prevenzione per migliorare la salute dei cittadini andando a incidere sui fattori non strettamente legati all'aspetto sanitario, ovvero i determinanti non sanitari della salute come gli stili di vita, la sicurezza sul lavoro, l'alimentazione. E' questo l'obiettivo del protocollo d'intesa siglato tra la Società della Salute e il Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria di Firenze. Le novità del protocollo sono state illustrate questa mattina dal presidente della Società della Salute e assessore alle politiche sociosanitarie Graziano Cioni e dal responsabile del dipartimento prevenzione dell'Asl Giuseppe Petrioli.Si tratta in sostanza di passare dalla collaborazione forte che già esiste a un vero e proprio lavoro congiunto, ognuno nel proprio ambito e per le proprie competenze, per sviluppare e promuovere azioni e interventi nel campo della prevenzione. D'altronde la salute collettiva è obiettivo comune della Società della Salute e del Dipartimento di prevenzione. Un obiettivo da raggiungere perseguendo strategie condivise di prevenzione della salute, di prevenzione delle malattie e delle disabilità, nonché di miglioramento della qualità della vita, contribuendo al tempo stesso alla crescita della prevenzione e della salute. "Questo protocollo è molto importante – ha dichiarato il presidente Cioni – perché mette in campo azioni concrete sviluppate e portate avanti in modo sinergico e integrato dalla Società della Salute e dal Dipartimento prevenzione dell'Asl. Si tratta di interventi che puntano ad agire sui determinanti non sanitari che incidono per oltre il 60% sulla salute dei cittadini. Ma questo protocollo non traccia soltanto le linee e i settori di intervento, individua anche una momento di verifica importante: il 31 dicembre di quest'anno tracceremo il bilancio dei risultati ottenuti"."In questa prima fase sono stati individuati tre settori di intervento prioritari – ha spiegato Petrioli –: sicurezza, stili di vita, igiene e salute pubblica. Per ogni settore sono stati enucleati alcuni temi specifici che saranno al centro dell'azione congiunta della Società della Salute e del Dipartimento prevenzione dell'Asl".In dettaglio per quanto riguarda il tema della sicurezza, le azioni riguarderanno gli infortuni sul lavoro (con una grande attenzione ai cantieri edili tanto che sono previsti controlli a tappeto, almeno 380 in un anno); il miglioramento della gestione della sicurezza e dell'igiene del lavoro in alcune attività artigianali (particolare attenzione verrà dedicata ai laboratori che lavorano il legno, le carrozzerie, le lavanderie e gli odontotecnici); la prevenzione degli incidenti stradali (soprattutto con la sensibilizzazione all'uso di cinture di sicurezza e seggiolini per i bambini); la prevenzione degli incidenti domestici (con azioni a livello di regolamento urbanistico e di informazione alle associazioni di categoria, ordini professionali, progettisti e cittadinanza in generale).In tema di stili di vita, gli interventi prioritari riguarderanno l'educazione alla sicurezza alimentare rivolta ai consumatori (promozione di abitudini corrette e delle regole di corretta manipolazione e conservazione degli alimenti); la prevenzione dell'obesità (con l'apertura di un ambulatorio di counseling dove la popolazione può avere le informazioni su comportamenti alimentari e stili di vita favorevoli alla salute); il ruolo dello sport quale gioco che cura (formazione alle società sportive e informazione alla cittadinanza sull'importanza della pratica sportiva sulla salute); la prevenzione del fenomeno doping (prevenzione del fenomeno a livello di società agonistiche); l'integrazione dei bambini immigrati nelle società sportive (promuovere il ruolo dello sport come opportunità di socializzazione per i bimbi stranieri).Infine per quanto attiene l'igiene e la salute pubblica, i campi di azione individuati sono quelli della promozione della vaccinazione antinfluenzale (soprattutto fra gli anziani e i soggetti a rischio); gli interventi rivolti agli immigrati e ai cosiddetti "marginali" (interventi sulle situazioni abitative, istituzione di un punto di informazione e orientamento, percorsi post-ospedalieri, diffusione delle vaccinazioni obbligatorie tra i bambini immigrati); le piscine (interventi a garanzia dei requisiti igienico-sanitari per la balneazione); il controllo delle infestazioni (soprattutto zanzare e roditori); una serie di progetti riguardanti gli animali (ovvero l'istituzione di un registro oncologico veterinario e di un'anagrafe felina, l'attivazione di un soccorso/recupero degli animali 24 ore su 24, la creazione di uno sportello unico che riunisca le varie competenze). (mf)IN ALLEGATO I TEMI E LE AZIONI INDIVIDUATE NEL PROTOCOLLO:A) SICUREZZA• InfortuniLa SdS di Firenze e il Dipartimento di Prevenzione della Azienda Sanitaria di Firenze indicano come prioritaria la sottoscrizione di un protocollo di intesa con i sindacati confederali sui temi della prevenzione degli infortuni individuandone le priorità.Tra i comparti lavorativi presenti nel territorio comunale quello dell'edilizia è uno dei più diffusi e nello stesso tempo uno tra i più rischiosi per la salute e la sicurezza degli addetti. Per questo motivo la SdS di Firenze ha sollecitato la predisposizione di tutti gli strumenti utili per attuare un programma generale di miglioramento continuo delle condizioni di igiene e sicurezza del lavoro ed un sistema efficiente per monitorarne l'andamento.In particolare verranno effettuati almeno 380 sopralluoghi nei cantieri (tutti quelli medio-grandi e un campione significativo di quelli piccoli), indagini su tutti gli infortuni di durata superiore a 30 giorni e su un campione significativo di lavoratori migranti. Verrà inoltre dedicata un'attenzione particolare ai cantieri per i quali sono committenti Comune e Casa S.p.a., seguendo specifici protocolli d'intesa già siglati. Verrà inoltre effettuata gratuitamente alle imprese disponibili formazione di lavoratori direttamente nei cantieri. Infine gli uffici comunali che ricevono le DIA o rilasciano le autorizzazioni sensibilizzeranno i committenti al rispetto delle misure di sicurezza. Gli obiettivi di sicurezza di questo progetto verranno assunti contemporaneamente da tutte le forze in campo, quelle sociali e quelle istituzionali secondo le rispettive competenze.• Miglioramento della gestione della sicurezza e dell'igiene del lavoro in alcune attività artigianaliLe imprese artigianali risultano tradizionalmente ed ancora oggi diffuse nel territorio comunale di Firenze. Differenti tipi di approccio, messi in campo negli anni passati per vedere una più efficace gestione dei problemi dell'igiene e della sicurezza del lavoro nelle aziende artigiane, ha dato risultati non sempre soddisfacenti. Succede ancora adesso di vedere aziende con vistose carenze nel controllo dei rischi da lavoro (per i titolari oltre che per i dipendenti) anche se dotate di "documentazione" preventiva (prevista dal D. Lgs. 626/94) abbondante e rassicurante; al contrario è possibile constatare condizioni di lavoro molto buone a dispetto di una "documentazione" generica e incompleta. La SdS di Firenze, con il coinvolgimento degli assessorati competenti, ed il Dipartimento di prevenzione dell'Asl concordano la promozione di azioni, anche con le categorie economiche, per migliorare il livello di sicurezza nelle attività artigiani della città. In particolare verranno predisposte delle griglie per la valutazione in alcuni comparti (legno, lavanderie, carrozzerie, odontotecnici) e verranno definiti standard minimi di accettabilità. Solo per alcune situazioni a particolare rischio verranno ricercate soluzioni per una ricollocazione. Il tutto in un continuo confronto con le categorie produttive interessate.• Prevenzione incidenti stradaliGli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte nell'età giovanile (ciò è tanto più rilevante se si considera che si tratta di eventi evitabili) e determinano inoltre un elevato numero di invalidità, temporanee o permanenti e di prestazioni sanitarie. Il Dipartimento di Prevenzione dell'Asl già collabora da due anni con la Società della Salute al progetto sulla sicurezza stradale, volto ad aumentare fra i cittadini l'uso dei dispositivi di contenimento (cinture e seggiolini) che sono universalmente riconosciuti come estremamente efficaci nel ridurre le conseguenze degli incidenti stradali. La SdS ed il Dipartimento di Pprevenzione concordano nel continuare l'azione di prevenzione anche con il coinvolgimento delle Scuole Guida, in modo che adottino nei quiz anche domande relative all'uso dei mezzi di protezione magari dando bollino di qualità e la produzione di materiale informativo da distribuire alle scuole medie inferiori e superiori.• Prevenzione incidenti domesticiGli incidenti domestici rappresentano un fenomeno di grande rilevanza nell'ambito dei temi legati alla prevenzione degli eventi evitabili e in costante aumento. Il problema riguarda preventivamente le persone che trascorrono più tempo in casa come donne e anziani e l'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) indica che gli incidenti fra le pareti domestiche sono nei paesi sviluppati la prima causa di morte. In Italia la materia di prevenzione degli infortuni domestici ha avuto una sistemazione normativa a livello nazionale ed è stata ripresa dagli obiettivi strategici del Piano Sanitario Nazionale 2001-2003 e dal vigente Piano Sanitario Regionale. Su queste basi è stato realizzato nel 2006 un progetto con il coinvolgimento di più soggetti pubblici quale integrazione istituzionale per affrontare in modo coordinato il problema. La SdS ed il Dipartimento di prevenzione concordano di sviluppare a pieno le sinergie tra i vari soggetti coinvolti per garantire un'adeguata informazione alle associazioni di categoria, agli ordini professionali, ai progettisti ed alla cittadinanza nonché l'inserimento di note tecniche all'interno del Regolamento Edilizio comunale.B) "STILI DI VITA"• Educazione alla salute sulla sicurezza alimentare rivolto ai consumatoriLa promozione di corretti stili di vita alimentari è una priorità per la salute.La SdS di Firenze ed il Dipartimento di Prevenzione della Azienda Sanitaria di Firenze concordano di promuovere, anche nell'ambito di iniziative in collaborazione con le associazioni di categoria e di consumatori e la grande distribuzione, abitudini alimentari corrette stimolando in particolare il consumo di frutta, verdura e pesce.Le linee di lavoro inoltre saranno orientate a1. Fornire ai consumatori linee guida per una corretta lettura ed interpretazione delle etichette dei prodotti alimentari; per corretta conservazione degli alimenti dopo l'acquisto; per una corretta manipolazione ed uso degli alimenti in ambito domestico e per stili corretti di alimentazione2. Far conoscere i principi dei regolamenti comunitari ( cosiddetto Pacchetto Igiene) in ambito di sicurezza alimentare3. Far conoscere il ruolo e le attività svolte dai servizi di Sanità Pubblica deputati al controllo degli alimenti4. Predisporre materiale informativo da distribuire alla popolazione in punti di grande afflusso di consumatori o presso sedi del Comune, quartieri e associazioni• Prevenzione obesità: ambulatorio di counseling nutrizionaleL'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l'obesità la grande epidemia del prossimo millennio. Il Progetto Passi 2005 ha evidenziato che circa il 40% degli adulti della Azienda sanitaria di Firenze è in sovrappeso/obeso e da tale problema non sono esenti i bambini: un bambino su tre presenta problemi di eccesso ponderale. L'obesità riveste un ruolo preminente come causa di molteplici malattie ( malattie cardiovascolari, molti tipi di cancro, diabete, osteoporosi), non solo per la dimensione del problema, ma anche per l'età di insorgenza sempre più precoce. La SdS di Firenze ed il Dipartimento di prevenzione dell'Asl concordano di promuovere comportamenti alimentari e stili di vita favorevoli per la salute, attraverso azioni educative volte a sviluppare la capacità dei cittadini di operare scelte autonome consapevoli nell'ottica di una migliore qualità di vita. In particolare verrà attivato un ambulatorio di counseling nutrizionale rivolto alla popolazione sana o con problemi di sovrappeso/obesità o con familiarità per malattie cardiovascolari, diabete, obesità o comunque a tutti coloro che abbiano uno specifico interesse in campo nutrizionale.• Lo sport quale gioco che cura: un nuovo ruolo delle società sportiveLe Comunità Sociali, intese come quartieri, frazioni e via dicendo hanno la funzione di collaborare e di partecipare alle iniziative per attività sportive per i giovani, proprio perché questi rappresentano un patrimonio della comunità stessa, a prescindere dalle selezioni "tecniche" dei talenti da includere nelle squadre agonistiche delle Società Sportive. I giovani non necessitano solo insegnamenti e apprendimenti di una particolare abilità motoria, ma all'interno di una società sportiva devono trovare un ambiente sociale aperto nel quale vivere una esperienza sportiva emotivamente e socialmente piacevole. La pratica sportiva consente vantaggi indiscutibili sia per la prevenzione di gravi patologie croniche che sul piano delle maggiori opportunità di benessere psichico e sociale. I Servizi di Medicina dello Sport di Sanità Pubblica hanno l'obbligo di tutela sanitaria dei giovani che praticano attività sportive e non devono trascurare i compiti di sensibilizzazione su questi argomenti nelle realtà territoriali in cui operano. Sono tenuti a partecipare, assieme alle altre istituzioni, al processo di cambiamento del ruolo sociale dell'associazione sportiva che non può che condurre a inequivocabili benefici sul piano della salute pubblica. La SdS ed il Dipartimento di prevenzione concordano la promozione di formazione, sugli argomenti descritti, con le società sportive dei quartieri da svolgersi in collaborazione con esperti di comunicazione e di organizzazione sociale dello sport.• Prevenzione del fenomeno dopingL'abuso dei farmaci nello sport è un fattore particolarmente dannoso per le classi più giovani perchè provoca gravi danni alla salute. L'Asl e il Comune hanno il compito di garantire l'attivazione di tutti gli strumenti di prevenzione e di controllo del doping, per cui occorre stabilire un Patto di intesa fra la SdS di Firenze e il Dipartimento di prevenzione e le società sportive sulla prevenzione di questo fenomeno specie per i giovani che praticano lo sport a livello agonistico.• Integrazione di bambini immigrati nelle società sportiveLo sport organizzato rappresenta una grande opportunità per quanto riguarda la integrazione dei giovani immigrati, che, al di fuori dell'orario scolastico, non hanno molte possibilità di incontrarsi con i coetanei non immigrati. Una delle ragioni è sicuramente la mancanza di informazione sulla presenza e capacità di accoglienza delle società sportive dei vari quartieri. La SdS di Firenze e il Dipartimento di prevenzione, si attiveranno in piena sinergia, per favorire l'adesione di giovani immigrati a programmi di attività sportiva organizzata, con il coinvolgimento dei competenti Assessorati del Comune, delle organizzazioni sportive, delle scuole, nonché del volontariato.C) IGIENE E SALUTE PUBBLICA• Promozione della vaccinazione antinfluenzaleLa vaccinazione antinfluenzale nei soggetti over 64enni e nei soggetti a rischio è uno degli obiettivi prioritari dell'OMS e dei Piani Sanitari Nazionali e Regionali. La copertura vaccinale raggiunta nel territorio anche se migliorata nel corso degli ultimi anni non è ancora ottimale. Pertanto la SdS e il Dipartimento di Prevenzione metteranno concorderanno una strategia di informazione alla popolazione target da condividere con i medici e i pediatri di famiglia al fine di aumentare l'adesione alla vaccinazione.• Marginalità e immigrazioneCome è noto il territorio è sempre più interessato dal fenomeno migratorio spesso in grave disagio sociale e abitativo con problematiche anche di salute derivanti da situazioni di sovraffollamento, malnutrizione, stress lavorativo ect.A questo proposito si rileva che più del 60% dei casi di tubercolosi sono a carico dei soggetti extracomunitari e la copertura vaccinale dei soggetti a 24 mesi è sensibilmente più bassa rispetto alla popolazione generale. A questo si aggiunge una quota sempre più rilevante appartenente alla cosiddetta "fascia debole"; nel solo 2004 sono pervenute oltre 2000 domande per il rilascio dei certificati di antigenicità dell'alloggio.La sinergia SdS e Dipartimento di Prevenzione sarà rivolta a:1. Studio del problema relativo alla situazione abitativa in particolare degli immigrati al fine di valutare la fattibilità di interventi correttivi.2. Valutare la fattibilità della implementazione del punto informativo con l'obiettivo della istituzione di "sportello unico di ascolto" di informazione e orientamento degli immigrati;3. Favorire la realizzazione di una "rete" dei vari soggetti istituzionali che a vario titolo si occupano di immigrati (Asl, Comune, Volontariato, Aziende Ospedaliere, Consulta degli immigrati) per definire percorsi post-ospedalizzazione per i soggetti senza fissa dimora per favore la compliance alla terapia antitubercolare.4. Favore la collaborazione con la Polizia Municipale per il recupero di soggetti delle fasce deboli e/o immigrati non raggiungibili al fine di aumentare la compliance alle vaccinazioni e quindi la copertura vaccinale.5. Produzione di materiale informativo in collaborazione con i pediatri di base per favorire l'adesione alle vaccinazioni della popolazione generale e degli immigrati in particolare.• PiscineL'uso degli impianti natatori è costantemente in aumento da parte di tutta la popolazione (adulti e bambini) e il mantenimento dei requisiti igienico-sanitari dell'acqua di balneazione è un elemento di qualità di tutto il servizio offerto. La SdS ed il Dipartimento di Prevenzione concordano nel continuare l'opera di sensibilizzazione dei gestori perché vengano adottati piani di autocontrollo degli impianti, comprese le modalità di disinfezione dell'acqua di balneazione e il mantenimento dei requisiti strutturali e gestionali.• Controllo delle infestazioniLa problematica delle infestazioni in area urbana ha acquisito sempre maggiore rilevanza, influenzando la qualità della vita dei cittadini. Accanto ad una programmazione ben definita ed articolata delle attività di lotta agli infestanti è indispensabile anche la collaborazione dei cittadini. La SdS ed il Dipartimento di prevenzione proporranno una campagna informativa alla cittadinanza al fine di limitare la presenza di infestanti con particolare riferimento alle zanzare e ai roditori che possono costituire un problema in considerazione delle numerose cantierizzazioni presenti.• Registro Oncologico Veterinario (ROVet)Il Registro Oncologico Veterinario ha l'obiettivo di raccogliere i dati sulle patologie degli animali d'affezione presenti sul territorio, associandoli alle informazioni già presenti nell'attuale archivio dell'Anagrafe Canina. In particolare, la presenza in questa ultima di informazioni dettagliate sulla dislocazione territoriale degli animali renderà possibile analisi epidemiologiche su base territoriale. La SdS ed il Dipartimento di Prevenzione concordano di valutare, attraverso strumenti di comunicazione ed il coinvolgimento dei medici di famiglia, i casi negli animali come modello di studio utile per la clinica umana, orientando eventualmente i rilievi in particolari quadri ambientali.• Anagrafe felinaSe fino dalla fine degli anni '80 l'anagrafe canina è diventa obbligatoria, ad oggi non è possibile, se non in termini di stima, definire la consistenza numerica dei gatti, rendendo quindi difficile il recupero e l'assistenza degli animali liberi non identificati. L'avvento di moderne metodiche di identificazione con microchip può permettere di identificare, in modo indolore, anche animali di piccola mole permettendo così di restituire il gatto al legittimo proprietario.La SdS ed il Dipartimento di Prevenzione concordano di realizzare un Archivio anagrafico felino (ad oggi limitato solo agli animali di proprietà che vanno in vacanza all'estero) in modo da realizzare un sistema integrato di soccorso e sorveglianza sanitaria e una capillare informazione all'utenza.• Firenze Soccorso Animali ( (EFFESSEA)Il soccorso/recupero degli animali in città, attivo con un servizio h 24 sul territorio fiorentino da anni, è realizzato attraverso la partecipazione ed integrazione delle funzioni di accalappiacani, guardia medica, soccorso veterinario, in collaborazione con la ASL, il Volontariato, la Facoltà di Medicina Veterinaria, l'Ordine dei Medici Veterinari di Firenze e Prato. Con la crescita della popolazione di animali in città è cresciuta anche la domanda di prestazione veterinaria in emergenza su interventi di vario genere (cattura animali liberi, assistenza Forze di Polizia in emergenza, ambulanza per animali liberi, assistenza domiciliare, trasporto sanitario di animali... ) che ricadono su molteplici aree di attività. La SdS ed il Dipartimento di Prevenzione concordano di realizzare un protocollo per una più efficace operatività tra i soggetti, compresa la Polizia Municipale al fine del miglioramento dell'efficacia della risposta.• Sportello Unico degli AnimaliL'interesse prioritario della Società della Salute di Firenze e del servizio della Veterinaria – Dipartimento di Prevenzione della Azienda Sanitaria di Firenze è quello di assicurare la tutela della salute e della pubblica incolumità, per cui si pone la necessità di gestione di una struttura che sia adeguata alla custodia degli animali presi in carico, finalizzata al primo soccorso, all'identificazione del proprietario, alla custodia sanitaria fino al restituzione allo stesso proprietario, ovvero, dopo le opportune verifiche sanitarie, all'adozione o al trasferimento ad altra struttura.Si riconosce inoltre l'esigenza di razionalizzare la risposta istituzionale alle molteplici richieste dei cittadini, anche attraverso un'azione sulle attività di assistenza veterinaria, per alcune tipologie di prestazioni rivolte ad animali con proprietari in fasce di disagio, che traggono evidenti benefici dalla compagnia di animali.La SdS ed il Dipartimento di Prevenzione concordano di realizzare un punto di ascolto e di mediazione delle esigenze dei cittadini utenti, razionalizzando il percorso assistenziale che partendo dalla segnalazione preveda una risposta diretta o mediata attraverso i diversi soggetti interessati, al fine di una migliore integrazione delle strutture istituzionali e dei molteplici soggetti coinvolti.Il protocollo prevede verifiche periodiche e aggiornamenti, da effettuare sempre in modo congiunto attraverso l'istituzione di un tavolo permanente, e il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati rappresentativi delle categorie produttive e della società civili. (mf)