Stadio Franchi, il sindaco Domenici. "Per la riapertura non contano solo i lavori, ma anche il contesto generale. Necessario un comportamento serio e civile"

"Sulla decisione dell'Osservatorio del Viminale per la riapertura dello stadio Franchi non peseranno soltanto le valutazioni tecniche, ma anche la situazione generale che in questi giorni avremo in città. Mai come adesso è necessario un comportamento serio e civile. Si possono avere opinioni diverse, ma ora il decreto del governo è legge: va rispettato e attuato. E credo sia opportuno prendere una posizione chiara da parte di tutti, senza ambiguità". Sono le parole del sindaco Leonardo Domenici, che commenta il momento che sta vivendo Firenze dopo la conferma che anche al Franchi, per ora, si giocherà a porte chiuse. "In questi giorni ho parlato con i Della Valle, l'obiettivo è accelerare i tempi e terminare i lavori necessari all'adeguamento nel minor tempo possibile. Ma è bene tener presente che non esiste solo la variabile dei lavori. Per la riapertura, il contesto generale è altrettanto importante. Purtroppo ci sono già persone che con le loro parole contribuiscono ad andare nella direzione opposta, spero solo che questo non abbia conseguenze".Domenici ha anche replicato a chi accusa l'amministrazione per non aver già completato i lavori previsti dal decreto Pisanu: "Era lo stesso decreto, all'articolo 22, a prevedere le deroghe da concordare con le prefetture, così come accaduto a Firenze. Inoltre, mentre il recente provvedimento del governo prevede che la responsabilità della messa a norma degli impianti sia attribuita alle società, nel decreto Pisanu quella responsabilità era ripartita fra società e Comuni, che si dovevano mettere d'accordo. Quindi, se c'è qualcosa che ha fatto slittare i tempi, indipendentemente dalla volontà di tutti, sono state proprio quelle norme".Il sindaco ha infine ricordato come nel dicembre 2005, dopo gli incidenti fra tifosi e polizia per Fiorentina-Juventus, in accordo con la società dichiarò che se si fossero ripetuti episodi di violenza, l'amministrazione comunale avrebbe potuto non concedere più l'impianto per le partite. "Allora ci fu chi ebbe da ridire – aggiunge il sindaco – Spero che oggi la situazione sia diversa. Non è tempo di ambiguità, ma di posizioni chiare. Perché l'obiettivo comune è che presto allo stadio ci possano andare tutti, tifosi, famiglie, bambini, anziani, gente normale".(ag)