"Gianni Rodari nel mondo", una mostra al museo Marini ripercorre la vita e le opere dell'intellettuale e poeta dei bambini
Alla riscoperta di Gianni Rodari, attraverso una mostra a lui dedicata, dal titolo "Gianni Rodari nel mondo: mostra delle edizioni straniere di Rodari" che verrà inaugurato questo pomeriggio alle 17,30 al museo Marino Marini dal sindaco Leonardo Domenici con l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri e la moglie dello scrittore Maria Teresa Ferretti. Contemporaneamente verranno aperti i laboratori rivolti agli alunni delle scuole dell'infanzia, della primaria, della secondaria di primo grado e i bambini che frequentano l'asilo nido con i genitori."Nel panorama della letteratura per l'infanzia e dell'innovazione pedagogica e didattica ha spiegato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri, stamani durante la presentazione, accompagnata dalla moglie di Rodari Maria Teresa Ferretti e da Mario di Rienzo, direttore, tra l'altro del Centro Gianni Rodari di Orvieto Rodari ha lasciato un segno profondo. Attraverso la mostra, che ripercorre il suo percorso intellettuale a partire dagli anni cinquanta, è subito evidente che lo scrittore si schiera a difesa dei diritti dei bambini, degli adolescenti e dei cittadini in modo totale, mettendo a nudo l'ipocrisia del potere e facendo vedere che si possono trovare soluzioni razionali e civili, con l'obiettivo universale di costruire un mondo migliore".La mostra itinerante "Gianni Rodari nel mondo", definito come l'evento culturale più importante realizzato in occasione dell'anniversario dei 25 anni della scomparsa del grande scrittore, si presta a una lettura critica della fortuna di Rodari e documenta, come ha scritto Tullio De Mauro, due fatti straordinari. Il primo: le favole, i racconti e le filastrocche di Rodari "sono amate anche lontano e fuori di Italia, nel vasto mondo, e sono lette in tantissime lingue, anche lingue dal nome strano...". Il secondo: "insieme a Dante, Machiavelli, Gramsci, Rodari è tra i nostri scrittori più tradotti e più noti. Nel Novecento, oltre Gramsci, soltanto Pirandello, Croce e Umberto Eco gli contendono il primato"."Rodari nel mondo" è un'esposizione tutta da vedere e da leggere, perché ogni pannello riporta le parole dello scrittore, usate per descrivere la nascita delle proprie opere, oltre a riprodurre la copertina della prima edizione di ogni libro, e le relative traduzioni nelle varie lingue del mondo: dal giapponese al lituano, dallo slovacco allo sloveno, dallo spagnolo al cinese, al mongolo, al brasiliano, all'argentino, al vietnamita e poi traduzioni in inglese e francese.Nell'occasione della mostra è stata allestita nella cripta del Museo Marino Marini, il servizio educativo ha ideato alcune proposte per le classi, secondo la consueta modalità di visita animata con attività di laboratorio, condotta da operatori specializzati.I laboratori vengono seguiti da operatori specializzati e nascono con lo scopo di utilizzare gli stimoli della mostra per coinvolgere i bambini in una riflessione sull'universo espressivo di Gianni Rodari, creare collegamenti tra parola, scrittura e arte visiva, usare la scrittura, e in particolare i generi della filastrocca, della fiaba e del racconto, per un approccio nuovo alle opere di Marino Marini, facendo perno sull'immaginazione. A questo proposito ricordiamo che proprio per l'importanza di questa figura nell'ambito scolastico, il 25 gennaio scorso fu organizzato un percorso di approfondimento rivolto agli insegnanti.La visita si svolge tra la mostra e il museo e viene affiancata da un'attività operativa che, traendo ispirazione dagli innumerevoli stimoli contenuti nella Grammatica della fantasia e dalle suggestioni dell'esperienza artistica di Bruno Munari, propone ai bambini alcuni "esercizi" per sviluppare l'immaginazione attraverso la parola, la scrittura, la grafica e l'arte visiva. Gli "esercizi" coinvolgono anche l'arte di Marino Marini, così da creare un collegamento concettuale tra i contenuti della mostra e le opere conservate nel museo, ma anche offrire un nuovo e diverso approccio alle sculture e ai dipinti dell'artista pistoiese.Ai laboratori parteciperanno 1218 alunni di 34 scuole dell'infanzia, della primaria e secondaria, accompagnati da 63 insegnanti e 112 bambini dell'asilo nido con i loro genitori.L'evento, che fa parte dei percorsi formativi delle Chiavi della Città, è organizzato dall'assessorato alla pubblica istruzione in collaborazione con il Centro Studi Gianni Rodari di Orvieto, Giunti Editore e riviste Giunti Scuola ("Scuola dell'infanzia" e "La Vita Scolastica"), la fondazione Museo Marino Marini.La mostra resterà aperta fino al 31 marzo dal lunedì al sabato dalle 10 alle 17; chiuso martedì e festivi. (pc)SEGUE FOTO CGE