Mutilazioni genitali, un convegno a Roma. L'assessore Lastri ha illustrato il primo progetto rivolto ad operatori della scuola e del sociale
"Oltre le Mgf: una questione di diritti", è il titolo del convegno che si è svolto oggi a Roma in occasione della giornata mondiale per l'eliminazione delle mutilazioni genitali.Nel pomeriggio l'assessore alle Pari Opportunità Daniela Lastri è intervenuta sul tema "La prevenzione e l'eliminazione delle mutilazioni genitali in immigrazione: il ruolo centrale delle istituzioni locali".L'assessore ha ricordato che è essenziale un intervento formativo e culturale diffuso sul territorio. "E' importante formare educatori, insegnanti, assistenti sociali, medici, ostetriche, psicologi, cioè coloro che professionalmente si confrontano quotidianamente con questa realtà, e informare le donne immigrate, che devono sapere che queste pratiche sono perseguibili dalle leggi italiane, e possono contare su centri di assistenza specializzati"."E' necessario agire negli ambiti in cui le donne immigrate sono più presenti ha proseguito l'assessore Lastri - a partire dalla scuola, che vede una sempre maggiore presenza di bambine provenienti da paesi nei quali la pratica delle MGF è diffusa, con interventi di sensibilizzazione e di prevenzione di lungo periodo, progettati e condivisi con le istituzioni scolastiche. All'interno di un percorso di questo tipo, particolarmente significativi sono stati i risultati di un progetto formativo che si è concluso nel giugno 2006".Si tratta del progetto "Mutilazioni Genitali Femminili: cultura, diritti, politiche del corpo", finanziato con i fondi FSE messi a bando dalla Provincia di Firenze, primo di questo tipo ad essere attivato a livello provinciale e regionale, nato dalla volontà di realizzare degli interventi formativi e di aggiornamento su questo tema. E' stato rivolto agli operatori e operatrici che lavorano nella scuola e nell'ambito del sociale, e che sono più a contatto con bambine e donne provenienti dai Paesi nei quali le mutilazioni sono praticate. Dall'ottobre 2005 al maggio 2006 si sono tenuti 4 corsi, uno per gli operatori della scuola e tre per gli operatori del sociale; complessivamente 85 sono le persone che hanno portato a termine il percorso formativo (solo due gli uomini).Il progetto è stato promosso dall'assessorato alla pubblica istruzione, Cred Ausilioteca Progetto Donna in collaborazione con l'Associazione Nosotras, l'Associazione Testarda, l'Università di Firenze; ha avuto l'adesione, come soggetti sostenitori, di alcuni comuni dell'area metropolitana fiorentina e precisamente Campi Bisenzio, Calenzano, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa e questo ha permesso una ricaduta territoriale più vasta.L' obiettivo del progetto è stato quello di facilitare l'acquisizione di strumenti conoscitivi e interpretativi utili a favorire il dialogo ed elaborare strategie e azioni di tutela, di prevenzione e di sensibilizzazione. I corsi hanno affrontato la questione delle MGF nell'ambito delle problematiche legate all'immigrazione, al fine di far emergere i bisogni concreti delle donne e degli uomini immigrati e di individuare strategie di intervento adeguate a favorire il dialogo e l'integrazione ma anche il superamento di pratiche lesive dell'integrità psicofisica delle donne e delle bambine."In conclusione è compito delle istituzioni locali - ha detto l'assessore Lastri - orientarsi alla realizzazione di indagini sulla diffusione del fenomeno nelle specifiche realtà territoriali, ed essere un supporto sia alla formazione degli operatori, sia agli interventi di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole, in maniera coordinata con quanto proposto a livello ministeriale e in coprogettazione con le istituzioni scolastiche. E' inoltre importante la creazione di relazioni permanenti con rappresentanti delle comunità immigrate locali e con le organizzazioni delle donne straniere presenti sul territorio, per promuovere un lavoro comune per elaborare, rispetto alle situazioni specifiche, adeguate strategie di contrasto e monitorare i risultati raggiunti e la promozione della conoscenza delle risorse territoriali di consulenza, orientamento e aiuto in un'ottica di lavoro di rete tra privato sociale e istituzioni pubbliche. E' necessaria quindi un'azione forte, interistituzionale e interdisciplinare, che produca, attraverso interventi differenziati, una capacità condivisa di leggere le MGF per ciò che sono, cioè un caso specifico di violenza strutturale contro le donne".Erano presenti, tra gli altri, gli onorevoli Barbara Pollastrini, ministra per i Diritti e le Pari Opportunità, Emma Bonino, ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee, Massimo D'Alema, ministro degli affari ester, la senatrice Livia Turco, ministro della Salute, Ousmane Zeïnabou Moulay Ministro per la Promozione delle Donne e la Protezione dell'infanzia della Repubblica del Niger. (pc)