Bosi (FI): «Proposte intelligenti per il turismo culturale»

Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«Il turismo culturale è il nostro petrolio, il nostro vero ed esclusivo tesoro che Firenze e la Toscana potrebbero sfruttare e gestire con minore improvvisazione.Uno studio del CNR ne attesta un costante trend di crescita in quanto attira un terzo in più dei frequentatori delle località balneari e quasi la metà dei turisti stranieri. Lazio, Toscana e Veneto le regioni più amate per le città d'arte (Roma, Firenze, Venezia), mentre al sud il fenomeno è frammentato. Considerando i flussi per tipologia di località, provenienza e ricettività (alberghiera e complementare) è stato rilevato che circa 29 milioni di arrivi (il 33,8% del totale) sono stati registrati in città di interesse storico ed artistico, contro i circa 20 milioni (23,3) delle località marine. Se si considerano soltanto gli stranieri la quota di chi sceglie il turismo culturale sale al 44% degli arrivi, anche se diminuisce nettamente considerando le presenze totali (23,6 del totale), in ragione della minore permanenza media (2,8 giorni).Ma noi in Toscana e a Firenze in particolare sappiamo sfruttare al meglio e razionalmente questo fiume di persone e di denaro? Io direi proprio di no.In questo bilancio di fine 2006, che ha visto un'ulteriore e significativa presa di coscienza di un patrimonio artistico rivendibile sotto forma di turismo remunerativo, solo due regioni su venti, Campania ed Emilia Romagna (senza nulla togliere al Lazio che può permettersi di investire in grandi mostre e meno in promozione per attirare i turisti), hanno messo in campo servizi innovativiL'Emilia Romagna, come ricorda Paola Baldacci su GuidaViaggi, ha messo in atto, nonostante i successi consolidati (1,22 miliardi di euro equivalenti al 10,1% del giro di affari complessivo regionale), un'iniziativa promozionale di notevole originalità (non si conoscono ancora i dati definitivi) che potrebbe essere ripetuta in Toscana, campanilismo permettendo, nei mesi di maggiore sofferenza turistica e forse con maggiore successo visti i nostri eccezionali tesori artistici.Fino al 7 gennaio u.s., in tutte le province dell'Emilia Romagna, si è soggiornato con soli 35 euro a notte in alberghi a 3 e 4 stelle, compresi gli eventi di "Merry Christmas Art", come si chiamava la campagna pubblicizzata attraverso un apposito sito internet. È stata venduta come l'occasione per visitare i monumenti e i musei di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Faenza, Forlì, Cesena e Rimini. E non solo, ma un'occasione per non perdersi gli eventi in calendario: dalla mostra di Carracci a Bologna a quella di Derain a Ferrara. I visitatori potevano personalizzare il soggiorno con visite guidate, cenoni di fine anno, week end della Befana ed itinerari gastronomici.La Campania, da parte sua, che ha investito nei beni culturali quasi mille milioni di euro negli ultimi cinque anni, ha offerto "Campania Arte Card". Il biglietto integrato dei musei (che noi a Firenze non siamo ancora riusciti a varare nonostante i trionfalistici annunci ripetuti a più riprese), debuttò nel febbraio 2002 consentendo, al momento del lancio, l'accesso a sei siti , alla rete urbana dei trasporti pubblici e ad altri servizi per 60 ore al costo di appena sei euro. Pensata come strumento di promozione del turismo culturale la card sta riscuotendo un successo costante (una crescita del 20-25% annuo con 150mila ingressi); viene presentata in otto diverse versioni, compresa una che è valida per ben 365 giorni l'anno.Questi due esempi di intelligente e moderna promozione dovrebbero essere attentamente meditati da chi è preposto allo sviluppo delle attività turistiche, in quanto le mostre e la cultura, più in generale, sono le carte da giocare per aumentare arrivi e giro d'affari negli alberghi e negli esercizi commerciali.Speriamo che la strada intrapresa con la Fondazione Strozzi ci dia finalmente qualche soddisfazione, nonostante le innumerevoli deficienze strutturali nel campo dell'accoglienza (aeroporto, nuovo auditorium congressuale, viabilità ed altre infrastrutture) che rendono Firenze sempre meno appetibile».(fn)