Morte poliziotto, il sindaco Domenici: "Attuare in pieno il decreto Pisanu. Le società devono investire in sicurezza, basta con l'uso improprio della polizia. Vogliamo un altro calcio"
"Per prima cosa voglio esprimere il cordoglio della città alla moglie e alla famiglia dell'ispettore Raciti. La sua morte è un episodio che ci ha tutti colpiti e turbati. Ed è da qui che è necessario partire". Sono le prime parole di Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell'Anci, nel commentare i tragici fatti accaduti ieri sera allo stadio di Catania. "Di fronte alla giusta scelta di sospendere tutti i campionati ha proseguito Domenici - credo sia giusto utilizzare questo momento per riflettere e per prendere decisioni concrete ed adeguate. Intanto, aldilà dei dibattiti già partiti su eventuali leggi speciali, credo che per prima cosa sia necessario attuare in pieno le misure del decreto Pisanu, che recepisce le indicazioni dell'Uefa ma non è ancora completamente operativo. Questa tragedia ci mette davanti al problema dell'uso improprio delle forze di polizia durante le partite di calcio; un uso che espone gli agenti a rischi fortissimi e che va superato, anche con strumenti già previsti dal decreto come frangifolle, tornelli, steward". Domenici richiama tutti ad un "nuovo senso di responsabilità, compresi i Comuni che spesso sono proprietari degli stadi", ma in modo specifico le società di calcio: "Sono pienamente d'accordo con quello che ha detto Marcello Lippi: è necessario che le società facciano investimenti economici per la sicurezza. Questo è indispensabile per attuare le misure minimali necessarie, perché è inaccettabile che gli stadi e i loro dintorni diventino aree in cui si esercita il predomino territoriale di frange violente; ed è assurdo che le forze di polizia debbano essere utilizzate per questo". "Di fronte a questi episodi, non si può affermare che il calcio non c'entra' continua il sindaco Ma noi non diciamo che non vogliamo più il calcio: noi vogliamo un altro calcio. Il mio è un appello a chi ama davvero questo sport ed è la stragrande maggioranza: anche se è un momento di grande amarezza, non ci si deve tirare indietro ma far sentire la nostra voce". Continua Domenici: "Se da una parte occorre mettere in pratica le misure di sicurezza che peraltro già esistono, dobbiamo anche impegnarci perché negli stadi ci sia un rinnovato rapporto con il pubblico e perché alle partite, pur nella rivalità, ci siano presenze pacifiche: famiglie, bambini, anziani. In altri paesi è stato fatto, ci sono riusciti. In Italia, abbiamo trovato una buona strada per la gestione delle manifestazioni politiche, è impensabile che non lo si possa fare per il calcio". "Ciascuno ha le sue responsabilità conclude Domenici ma non è questo il momento di buttare la croce sugli altri. Però questo è il momento di prendere decisioni concrete e la pausa va utilizzata per questo. Dopo la travagliata stagione dello scorso campionato, ora nella rifondazione del calcio deve entrare a pieno titolo la questione della sicurezza".Riguardo in particolare la situazione dello stadio di Firenze, a fine 2006 la giunta ha dato il via libera ai lavori di adeguamento alle norme di sicurezza in ottemperanza al decreto Pisanu; i lavori finiranno entro l'estate. (ag)