Mario Fabiani, sindaco della ricostruzione, ricordato in Palazzo Vecchio. Domenici: "Ancora oggi un punto di riferimento"

Grande partecipazione questa mattina in Palazzo Vecchio per l'incontro "Mario Fabiani, il sindaco della rinascita", iniziativa promossa dal Comune di Firenze per ricordare l'uomo che fu protagonista della ricostruzione della città dopo la guerra, dal 1946 al 1951. Affollavano la sala amministratori di oggi e di ieri, parlamentari e intellettuali, che hanno seguito con grande attenzione gli interventi del sindaco Leonardo Domenici, del presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini e degli storici Pier Luigi Ballini, Andrea Giuntini, Serena Innamorati e Mariella Zoppi. Erano presenti anche la moglie di Fabiani Alda con i figli Raffaello, Sergio e Antonella.Il sindaco Domenici ha ricordato la figura politica di Fabiani, nato a Empoli il 9 febbraio del 1912, operaio, attivista del Partito Comunista, condannato a 22 anni di carcere dal tribunale fascista, liberato nel '43, partigiano; fu vicesindaco di Firenze dopo la Liberazione nella giunta Pieraccini e il 28 novembre ‘46 venne eletto sindaco, il primo espresso da un consiglio comunale eletto dopo 26 anni. Restò sindaco fino al 1951; dal '51 al '62 fu presidente della Provincia, poi membro degli organismi dirigenti nazionali del Pci e senatore della Repubblica."Mario Fabiani deve avere il posto che gli spetta fra i grandi sindaci della città – ha detto Domenici - e per me oggi è un onore ricordarlo. Fabiani era un comunista fortemente radicato nell'esperienza di governo, viveva in pieno le istituzioni, che interpretava come espressione della lotta politica e a cui attribuiva il ruolo di dare risposte concrete e non ideologiche; era favorevole alle alleanze politiche; era antistalinista e critico con l'Unione Sovietica. Mi chiedo se la storia della sinistra fiorentina e toscana non sarebbe andata diversamente, se l'esperienza di Fabiani non si fosse interrotta nel '51. E credo che oggi il filone di esperienza storico-politica che ci fu in Italia, in Toscana e a Firenze in quegli anni debba essere rivalutato, e valutato per il suo vero valore, per ciò che persone come Fabiani hanno saputo dare alla politica e alle istituzioni". "Per me, che pure non posso dire di averlo conosciuto - ha concluso Domenici - Fabiani è e resterà una figura importante, punto di riferimento anche sul piano personale". (ag)