Primo seminario per gli insegnanti sulla conoscenza della lingua e della cultura arabo-islamica. Lastri: "Un'occasione utile all'accoglienza, alla conoscenza e al dialogo"
"Le chiavi del dialogo: ricchezza e varietà della cultura arabo islamica" è il primo corso di formazione rivolto agli insegnanti che si è svolto stamani, alla facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze. L'iniziativa, che fa parte dei percorsi formativi de "Le Chiavi della città", ha visto la partecipazione di oltre 70 insegnanti provenienti dalla scuola dell'infanzia, elementare e medie inferiori, ed è stata realizzata grazie alla collaborazione tra l'assessorato alla pubblica istruzione e la facoltà di Lettere e Filosofia."Abbiamo portato avanti queste iniziative - ha sottolineato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri stamani con la preside della facoltà Franca Pecchioli - perché siamo convinti che sia importante ed utile, per tutti noi, e ancora di più per chi lavora nella scuola, conoscere e riconoscere le lingue e le culture diverse, soprattutto quelle presenti oggi nella comunità cittadina. E' utile ai fini dell'accoglienza, perché questo può permettere agli insegnanti di comprendere meglio i nuovi alunni, di comprenderne alcune specifiche difficoltà e caratteristiche e capire le interferenze che ci possono essere fra la lingua materna e la seconda lingua nel processo di apprendimento".Nell'anno scolastico in corso gli alunni che provengono dai paesi arabi sono l'8%, tra questi il 57% è del Marocco, il 18% dell'Egitto, l'8% della Tunisia, il 7% della Giordania e il 4% dell'Algeria. Sono 112 i bambini iscritti alla scuola dell'infanzia, 140 nelle scuole elementari e 86 nelle medie inferiori.Gli insegnanti sempre più spesso vengono sollecitati dai loro alunni su argomenti relativi all'Islam e ai paesi arabi contemporanei. Con le loro domande i bambini esprimono la necessità di potersi orientare nella giungla di discorsi contraddittori che ascoltano in vari ambienti e dalla televisione. Inoltre alcuni di questi bambini, magari, hanno genitori arabi, e in casa si esprimono nel loro dialetto di origine.Gli insegnanti però, nel loro percorso formativo, difficilmente hanno avuto occasione di occuparsi di cultura araba. Le uniche informazioni a loro disposizione provengono generalmente da fonti giornalistiche, che non sempre sono elaborate su base scientifica e quindi prive di una qualsiasi prospettiva storica.Il seminario, durante il quale non sono mancate domande e un attento confronto, è servito quindi a fornire ai docenti delle scuole elementari e medie inferiori gli strumenti per comprendere le società arabo - islamiche al di là delle semplificazioni che dominano nel panorama informativo attuale. L'Islam e la civiltà araba sono stati presentati attraverso "temi chiave" che costituiscono i presupposti necessari per dare vita a un dialogo culturale.Le brevi relazioni della mattina hanno affrontato molteplici aspetti della cultura arabo islamica (la lingua, la religione, l'arte, la letteratura) in diversi momenti della loro evoluzione storica, dall'avvento dell'Islam al periodo moderno e contemporaneo. Se l'immagine del mondo arabo che prevale sui media italiani è di una civiltà monolitica posta fuori della storia, le relazioni sono invece animate dall'intento di collocare i diversi aspetti della cultura araba all'interno di un quadro storico e di mostrare la pluralità e la ricchezza delle sue espressioni culturali. Lo stesso pensiero radicale islamico contemporaneo è stato affrontato nei suoi presupposti teorici e analizzato nella sua evoluzione storica.Nel pomeriggio i gruppi di lavoro hanno usufruito di schede didattiche preparate dai docenti universitari coinvolti nel seminario e si è concluso con tante domande ed esperienze dirette degli insegnanti all'interno della scuola. L'obiettivo dei gruppi di lavoro è stato quello di approfondire alcuni aspetti cruciali della cultura araba come la lingua e la percezione della storia, che possono rilevarsi di fondamentale importanza nel rapporto degli insegnanti con studenti di origine araba. Alla fine del seminario i docenti hanno consegnato ai partecipanti una bibliografia sui diversi temi trattati nel corso della giornata.Il seminario quindi è servito a creare momenti di riflessione e di approfondimento, poiché gli insegnanti hanno bisogno di avere strumenti per poter svolgere la loro funzione di mediatori di saperi e di relazioni nella classe, e di poter suscitare interessi positivi negli alunni. (pc)