Convegno dei sindacati sulla fiscalità locale, il sindaco Domenici: "Gli obiettivi sono federalismo fiscale, riforma dell'Ici, investimenti nelle città"

"Non bisogna fare distinzioni fra buoni e cattivi, fra chi non ha aumentato l'Irpef e chi invece l'ha fatto: le realtà del Comuni sono molto diverse fra loro e nessun sindaco compie a cuor leggero scelte pesanti per la comunità. Noi a Firenze abbiamo faticosamente deciso di non aumentare la pressione fiscale, ma ci troviamo comunque in grande difficoltà, dopo anni di Finanziarie penalizzanti di cui ora si cominciano a vedere concretamente i risultati: tanto per fare un esempio chiaro, le famigerate buche per le strade sono il prodotto di quelle politiche restrittive". E' quanto ha detto oggi il sindaco Leonardo Domenici, intervenendo al convegno "Sviluppo, priorità del paese. Dalla Finanziaria ai bilanci comunali" organizzato in Palazzo Vecchio da Cgil, Cisl e Uil di Firenze.Domenici ha ribadito che è necessario "tradurre a livello locale gli obiettivi generali di crescita e di stabilizzazione della ripresa" ed ha analizzato i problemi principali dei Comuni rispetto all'ultima legge Finanziaria: difficoltà nelle modalità di relazione con il governo, eccessiva onerosità nelle richieste dei saldi di bilancio, e soprattutto necessità di un coinvolgimento diretto degli enti locali nelle scelte sulle risorse destinate in Finanziaria allo sviluppo del paese. "E' dalle città che passa qesto sviluppo e la politica del governo avrà la sua efficacia solo se coinvolgerà le autonomie locali" ha ribadito, ricordando le grandi questioni aperte come la lotta all'inquinamento e la casa. "Su questo fronte – ha aggiunto - anche il sindacato può avere un ruolo importante".Poi Domenici ha ricordato che l'incidenza del debito dei Comuni italiani sul debito totale del paese è intorno al 4%, mentre è del 9% rispetto al totale dell' intera pubblica amministrazione. "Evidentemente i problemi sono soprattutto altrove – ha aggiunto - E comunque il deficit dei Comuni è in costante miglioramento: le spese non aumentano, ma diminuiscono". In questo quadro il sindaco ha individuato alcuni obiettivi per il futuro: federalismo fiscale con compartecipazione reale dei Comuni all'Irpef; misure per le città dove la fiscalità dei residenti paga anche i servizi per chi viene da fuori (problema fortissimo in una città turistica come Firenze) e soprattutto "superamento e modifica dell'Ici, con la possibilità di riportare sotto la responsabilità dei Comuni tutta la tassazione sulla casa".Infine, Domenici ha parlato brevemente di Firenze. "La nostra città sta vivendo una fase di grande trasformazione e questa è una grande opportunità di sviluppo. Non c'è luogo dove i cantieri siano vissuti solo come un problema: sono certo un disagio, ma sono anche il segno di una crescita e di investimento per il futuro. Le nostre città, o accettano la logica dello sviluppo o muoiono: e questo va detto sia a chi si oppone perché obbedisce alla logica della rendita, sia a chi pone pregiudiziali ideologiche. La strada della trasformazione va portata avanti. La politica non può stare seduta su quello che c'è, ma ha il dovere di guardare al futuro". (ag)