Vendita ex panificio militare, De Zordo e Nocentini: «L'amministrazione deve tutelare i cittadini. Il consiglio si esprima sul futuro dell'area»
«Un costruttore che ha pagato una cifra vicina ai 7 milioni di euro per l'acquisto dell'area accetterà di perseguire il bene comune e non il proprio interesse?». E' quanto si domandano la capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo Ornella De Zordo e la capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini dopo la vendita dell'ex panificio miliare, in via Mariti.«Il futuro dell'area hanno aggiunto - deve ora essere affrontato in consiglio comunale. Da troppo tempo giace ferma una mozione che impegna la giunta a decidere in tal senso tenendo conto di quanto espresso dai cittadini nel percorso del piano strutturale e non favorendo la speculazione edilizia. Unaltracittà/Unaltromondo e Rifondazione Comunista si interrogano inoltre se l'amministrazione riuscirà a stare dalla parte della collettività, non consentendo alla società acquirente, la Rubens controllata da Baldassini&Tognozzi, di gravare sull'area con una speculazione edilizia incompatibile con la qualità di vita della zona. Il passaggio in consiglio comunale che ci impegniamo a sostenere sin da subito può essere il punto di partenza di questo processo».«In questa vicenda i cittadini sono mal tutelati hanno aggiunto Ornella de Zordo e Anna Nocentini - perché ad oggi l'amministrazione non ha definito uno strumento urbanistico nel quale sia stata precisata la destinazione d'uso e i limiti quantitativi degli interventi per quell'area. Così quello che avverrà potrà rispondere non alle esigenze e ai bisogni di quel territorio, come aree verdi, spazi pubblici aperti, funzioni con fini sociali, ricreativi e culturali, ma all'interesse di chi lo ha acquistato che potrà proporre il progetto per lui più redditizio»«Sta al governo della città che di recente ha sostenuto di voler combattere la rendita fondiaria hanno concluso le due capogruppo -, impedire che una delle poche aree di trasformazione di questo territorio diventi un'altro grande affare per i costruttori Baldassini e Tognozzi, tramite la società controllata Rubens». (fn)