Stamani in Palazzo Vecchio una delegazione del Corno d'Africa, Marzullo (Commissione pace) e l'assessore De Siervo: " La gravità della situazione richiede sostegno, impegno e attenzione"

"La grave situazione di guerra nel Corno d'Africa ci deve vedere impegnati". Lo ha detto il presidente della Commissione pace di Palazzo Vecchio Lorenzo Marzullo che stamani ha ricevuto una delegazione di somali, etiopi e de eritrei guidata da Mahamed Abdikarin e Abucar Moallim del consiglio degli stranieri. Fra le richieste della delegazione composta in tutto da sei persone quella di vedere Firenze come luogo fisico di una conferenza di pace specifica per il Corno d'Africa e un impegno da parte del Comune di sollecitazione sul governo affinché appronti al più presto una legge sul diritto d'asilo. I rappresentanti delle delegazione hanno fatto presente la gravità della situazione nel Corno d'Africa che rischia di diventare ancora più drammatica."E' un'iniziativa importante alla quale va tutto il nostro sostegno – ha aggiunto l'assessore alle politiche dell'accoglienza e dell'immigrazione Lucia De Siervo-. Proprio ieri il Cardinale Ennio Antonelli ha consegnato ai rappresentanti del Comune il messaggio di Sua Santità Benedetto XVI sulla Pace. "Una Pace vera e stabile presuppone il rispetto dei diritti dell'uomo" scrive Papa Benedetto XVI, ed è quello che manca nel Corno d'Africa."Il Comune aveva già dato l'adesione alla coalizione internazionale delle città contro il razzismo e la xenofobia voluta dall'Unesco e con sede a Parigi. "E dobbiamo andare avanti su questa strada - ha aggiunto Marzullo- .Sono necessarie ed urgenti l'attenzione e l'impegno della Comunità internazionale e soprattutto dell'Europa affinché la situazione di quella zona ritorni alla politica, alla diplomazia, alla mediazione"."In questi ultimi anni a Firenze – hanno spiegato l'assessore De Siervo e Lorenzo Marzullo- abbiamo assistito direttamente agli effetti di queste guerre: cittadini Somali, Eritrei ed Etiopi (nazioni, queste ultime, che si fanno la guerra, ma con i cittadini che si sono integrati senza nessun problema fra di loro nel progetto) che sono fuggiti dalla guerra hanno trovato accoglienza e iniziato un percorso di integrazione proprio nella nostra Città. La scelta di dare accoglienza ha richiesto uno sforzo importante e faticoso, che ha risentito anche della mancanza di una legge organica sul diritto d'asilo e i rifugiati politici. Firenze, nei limiti delle sue possibilità vuole continuare ad accogliere ai cittadini stranieri che decidono di passare un periodo della loro vita a Firenze, quello che però vorremmo e che questa scelta sia sempre una scelta libera e non determinata da una fuga da territori di guerra." (lb)