Contrassegni invalidi, l'assessore Cioni: "L'Amministrazione agisce per tutelare i diritti dei disabili e al tempo spesso punire chi commette abusi"
Tutelare i diritti dei disabili e al tempo stesso individuare e punire, quando possibile, chi commette abusi. E' questo il duplice principio su cui è improntata l'azione dell'Amministrazione comunale nella gestione dei contrassegni invalidi, ovvero i permessi con annesso telepass per la circolazione e la sosta in città."Si tratta di una questione delicata dichiara l'assessore alle politiche sociosanitarie all'indomani della sentenza che ha condannato una donna che aveva falsificato un permesso : da una parte ci sono i diritti dei disabili, che devono essere garantiti, dall'altra gli abusi che devono essere perseguiti. É indispensabile trovare un equilibrio tra queste due elementi in modo da non ledere i diritti di nessuno. Per questo l'Amministrazione comunale ha agito e agisce all'interno delle disposizioni di legge, una legge che prevede una tutela ampia per gli invalidi". Nel senso che il requisito richiesto per avere il rilascio del contrassegno è la "sensibile riduzione della deambulazione" che può essere causata da varie patologie (dalle cardiopatie gravi alle insufficienze respiratorie, dalla cecità ai minori con gravi deficit motori e di deambulazione fino alle persone con disabilità motoria agli arti inferiori, solo per citarne alcune). Ovviamente questa condizione che deve essere certificata dall'Azienda sanitaria attraverso una visita. Ebbene, negli ultimi anni le visite e con esse le richieste sul territorio di riferimento dell'Asl fiorentina sono aumentate, anzi quasi raddoppiate, passando dalle poco più di 10mila del 1999 alle oltre 17mila del 2006, e la metà sono riferibili al Comune di Firenze. "Questo aumento è dovuto da un lato alla maggiore efficienza dell'Azienda sanitaria ma dall'altro anche dall'incremento delle richieste" spiega l'assessore Cioni. "Sicuramente dobbiamo fare i conti con un aumento delle domande conferma Lucia Malavolti, direttore dell'Unione Operativa di medicina legale dell'Asl motivato anche dal progressivo invecchiamento della popolazione e con esso delle patologie che causano riduzione della capacità di muoversi. Infatti delle oltre 17mila visite effettuate nel 2006 soltanto l'0,5% riguarda i minori e il 30% persone di età compresa tra 18 e 65 anni, il resto sono over 65enni". E questo si traduce anche in un aumento dei contrassegni legittimamente rilasciati, con tutto quello che comporta dal punto di vista della circolazione e della sosta. Per il codice della strada, infatti, i veicoli a servizio dei disabili possono transitare, oltre che in ztl, anche nelle aree pedonali e sostare dovunque. Proprio il fenomeno del dilagare della sosta delle auto con contrassegno disabili in ampie zone della città ha fatto scattare a più riprese richieste di maggiori controlli contro gli abusi da parte della Polizia Municipale. Ma effettuare queste verifiche per scovare i veri e propri abusi o semplicemente gli utilizzi non motivati di un permesso regolare, non è così semplice come sembra. L'assessore Cioni cita a questo proposito l'interpretazione fornita dalla prefettura della normativa, interpretazione che non lascia molti margini di manovra alla Polizia Municipale: "Il contrassegno invalidi che autorizza la circolazione del veicolo adibito al trasporto di persona disabile in deroga ai divieti e alle limitazioni di carattere sia permanente che temporaneo, è rilasciato alla persona disabile in quanto tale, in modo che questa se ne possa servire con qualsiasi veicolo adibito in quel momento al suo servizio. Questo diritto, previsto in favore di persone con capacità di deambulazione sensibilmente ridotte, presuppone naturalmente l'esposizione del contrassegno stesso, essendo proprio il contrassegno, il quale ha carattere personale e non è vincolato ad uno specifico veicolo, ad attestare la destinazione del veicolo al servizio del disabile. L'ampiezza del concetto di auto al servizio di persona invalida' non può far ritenere sanzionabile di per se stessa l'assenza a bordo del titolare del permesso, ma dovrà essere documentata la diretta correlazione tra circolazione del veicolo e necessità di soddisfare effettivamente le esigenze del disabile".Dalla legge stessa quindi emergono chiaramente i limiti dell'azione di controllo della Polizia Municipale che, nonostante questo, è da tempo impegnata nell'azione di contrasto degli abusi. "Dal 2002 ad oggi spiega il comandante Alessandro Bartolini abbiamo ritirato 174 permessi contraffatti e presentato altrettante denunce penali. Questo fenomeno però è in netta riduzione, mentre è stabile quello del ritiro dei permessi utilizzati in modo improprio, 87 dal 2004: si tratta soprattutto di contrassegni intestati a persone decedute. In questo caso è previsto un procedimento solo amministrativo che si concretizza nel ritiro del permesso". E proprio per individuare questa fattispecie di abuso, nel 2002 è stato messo a punto un meccanismo che, attraverso l'incrocio dei dati dell'anagrafe e della mobilità, permette ogni 15 giorni di aggiornare l'elenco dei disabili intestatari di contrassegno e quindi di depennare quelli riferiti a persone decedute. Cogliere il flagrante e quindi multare gli utilizzi del permesso disabile da parte di un familiare non motivati da una reale necessità dell'invalido è invece più difficile. "Basta che il conducente dichiari che sta facendo una commissione per il parente disabile, o che lo sta andando a prendere che cadono i presupposti per la contravvenzione" aggiunge il comandante Bartolini. Tanto che non mancano i ricorsi vinti da cittadini che hanno citato l'Amministrazione comunale perché ingiustamente multati. "I controlli continueranno annuncia l'assessore Cioni anche nell'interesse di chi utilizza in modo corretto il contrassegno". D'altra parte i risultati non mancano: oltre alle denunce per contraffazione, ai ritiri di permessi non più validi e alle centinaia di multe ogni anno, la Polizia Municipale ha effettuato anche controlli mirati. In un mese e mezzo, da dicembre a metà gennaio, gli agenti hanno fermato e controllato i veicoli in sosta e in transito nella zona di piazza della Repubblica (ovvero in via Pellicceria, via Brunelleschi, via de' Pecori, via de' Pescioni, piazza Strozzi e via Porta Rossa). I veicoli controllati sono stati 272 di cui 86 intestatati a residenti o lavoratori nella zona. Quindici i casi di uso improprio del contrassegno per i quali è scattato la contravvenzione, mentre un veicolo è stato rimosso perché esponeva un permesso intestato a persona deceduta. Per i restanti 171 contrassegni sono in corso ulteriori accertamenti. "Questi numeri aggiunge il comandante Bartolini - confermano il fenomeno dell'uso improprio del contrassegno si è stabilizzato intorno al 15% dei casi"."Dati alla mano appare evidente che i controlli ottengono risultati e quindi continueranno cercando di scovare chi commette abusi" conclude l'assessore Cioni. (mf)