Giornata della memoria, l'intervento dell' assessore alla cultura Giovanni Gozzini
Il neo assessore alla cultura Giovannei Gozzini è intervenuto oggi in Consiglio comunale con una prolusione sulla Giornata della memoria. Il nuovo assessore è stato presentato dal presidente del consiglio Eros Cruccolini che ha ricordato l'impegno che da storico e studioso Gozzini ha sempre messo in particolare nell'approfondimento dell'Olocausto e dei temi ad esso legati".Giovanni Gozzini salirà sul treno della memoria che domenica prossima prtirà in direzione Auschwitz e Birkenau insieme ai 500 studenti toscani.Ecco il testo dell'intervento di Giovanni Gozzini:"Perché Hitler ha ucciso 6milioni di ebrei ?. A questa domanda esiste una risposta facile: perché Hitler era pazzo e se facciamo questa domanda alle persone che incontriamo questa è la risposta che troveremo. Quando incontriamo il male nel suo dubbio significato di sofferenza e di malvagità la tentazione immediata è quella di sbatterete il mostro in prima pagina', di dire che quel male è stato fatto da un alieno, da qualcuno o da qualcosa con cui per fortuna noi non c'entriamo perché siamo diversi. Questa risposta avrà diversi riscontri documentari. Non c'è un motivo razionale per cui Hitler ritenesse nemica la comunità ebraica con persone mediamente agiate , professionisti, medici, ingegneri, professori integrati da secoli, dei quali molti avevano combattuto con valore e avevano difeso l'esercito tedesco in guerra, erano decorati al valore, mutilati. Certamente la personalità di Hitler si presta al ritratto del pazzo: uno che non dava mai la mano a nessuno per non contaminarsi, uno che si alzava a mezzogiorno, la sua mamma era morta in cura da un medico ebreo. L'elemento della pazzia non è così implausibile. Ma c'è un però Oggi gli storici stimano 1milione le persone che a vario titolo hanno collaborato alle operazioni di individuazione, rastrellamento deportazione e uccisone degli ebrei, non solo tedeschi , non solo nazisti. E' difficile pensare che un milione di cittadini siano tutti matti alla stessa maniera. E allora la domanda ritorna. Come è stato possibile che abbiano accettato di collaborare . La risposta nasce da un libro scritto nel 1991 da Chistopher Browning e il libro si intitola Ordinary Man' e si basa sulla testimonianza di 210 sopravissuti del battaglione 101. Nel 1942 nella battaglia del fronte orientale quando l'esercito tedesco comincia a ritirarsi, questi uomini riservisti, di mezza età, padri di famiglia vengono richiamati in servizio e vengono dislocati nella regione di Lublino all'interno della Polonia. Solo un quarto sono iscritti al partito nazista, sono tutti di Amburgo una delle roccaforte della socialdemocrazia tedesca e quindi hanno avuto un passato di militanza nel partito socialista. La mattina del 13 luglio del 1942 vengono convocati dal loro comandante che gli dice stamani abbiamo ordini eccezionali. Qui vicino c'è un insediamento rurale dove ci sono 1800 persone. Dobbiamo rastrellare gli uomini e mandarli in un campo qui vicino. Tutti gli altri le donne e i bambini dobbiamo fucilarli sul posto. Il comandante Trapp dice che questi sono ordini che non siamo abituati a svolgere. Quindi chi non se la sente può fare un passo avanti e il comandante dà la sua parola che non farà menzione di questo e per chi non se la sente non ci saranno conseguenze. Dodici di questi si fanno avanti e Trapp, secondo le testimonianze al processo mantenne la sua parola e non ci furono conseguenze. Altri 50 non erano decisi e cercavano una via di mezzo e si nascosero sfuggendo all'adempimento del comando. Gli altri, più di 400 fucilarono le donne e i bambini del villaggio. Il battaglione si rese così responsabile dello sterminio di circa 80.000 persone. Molti dei padri di famiglia diventando degli assassini. E il pubblico ministero chiese ai 210 sopravissuti perché?'e la risposta era non potevo lasciare soli i miei compagni nello svolgimento di questo compito. Se stavo con loro ci dovevo stare anche in questo". Nessuno di questi pensava che gli ebrei non erano uomini come gli altri. Anzi avevano la sensazione di stare calpestando i diritti umani.La risposta di questi uomini oggi è, lo poteremo definire spirito aziendale, spirito di corpo , una sorta di razionalità burocratica', strumenti di un mezzo che molto più grande di loro. La shoah (distruzione) è stata la prima applicazione di questa razionalità burocratica. Una macchina burocratica costruita per frammentare le mansioni. Ciascuno è un piccolo meccanismo di un organo più complesso. Come funziona la modernità? In questo modo. Come la Shoah, è stata l'applicazione di una moderna organizzazione burocratica che permette a ognuno di scagionarsi e di non sentirsi responsabili. Così dicono anche quelli del battaglione 101. C'era un'identità di appartenenza ad un'altra organizzazione che aveva le sue logiche. Un comandante nazista prima di essere condannato a morte scrive una lettera al figlio: "l' errore più grande della mia vita è stato quello di credere ciecamente a quello che mi veniva detto dall'alto' La risposta ritorna nelle parole dei sopravissuti del battaglione 101 durante il processo di Franforte negli anni sessanta. Cosicché, come diceva anche un prete, l'obbedienza non è più una virtù. Il tribunale di Norimberga ha stabilito che, e i militari di tutto il mondo lo sanno, esiste un limite invalicabile dell'operato dei militari e se lo passeranno dovranno rispondere alla nuova giustizia che a Norimberga è stata costruita. Allora perché processare certi vecchi gerarchi nazisti sopravissuti Il senso non è sanzionare queste persone, ma rinnovare questo limite. Nessun soldato in nessuna parte del mondo potrà più dire ho obbedito a degli ordini'e sentirsi per questo scagionato quando questi ordini hanno significato la violazione di un diritto umano fondamentale. E' difficile nelle logiche di guerra e sarà sempre una battaglia , ma queste sentenze e processi sono importanti per questo perché rimettono in moto il diritto della persona umana contro la logica della guerra.Anche in alcune ricerche fatte da sociologi per sapere la presenza dell'antisemitismo hanno visto che era più forte in campagna, fra i più umili e quindi dove di ebrei ce ne erano meno perché stavano in città. Quindi l'antisemitismo è più forte dove non c'è conoscenza diretta. In questo modo si può creare un capro espiatorio più necessario che mai nelle società fragili. Hitler nel 1932 conquista i partiti antisemiti che prima di allora non avevano mai ottenuto più del 2 per cento. Hitler li conquista perché offre un capro espiatorio, un bersaglio dove sfogare le proprie ansie e paure. E in più lo fa con mezzi di comunicazione eccellenti, gli aerei, le radio mezzi moderni. Gozzini cita il filosofo Eric Fromm che scrive "Fuga dalla libertà" nel 1941 in cui si parla di società feudali in cui il destino è già scritto nel cognome e di società moderne dove ciascuno è chiamato a dare prova di se perché c'è mobilità. Il tuo destino è quello che riuscirai. Questa competizione genera angoscia, è l'ansia legata alla libertà. Il regime ti fa fuggire da questa liberta. Adorno fece un'inchiesta in California, intervistò 2000 cittadini. Gli indicatori sono il conformismo, il noi e il loro, ci rafforziamo perché abbiamo tutti gli stessi stili di vita, gli altri non sono di noi e ne abbiamo diffidenza. Il secondo indicatore è la xenofobia, qualcuno che ci fa paura e che mette in crisi l'equilibrio che si basa sull'identità di appartenenza. Guardiamo i nostri ragazzi e i loro codici di appartenenza, dalla scarpe, agli zainetti, gli occhiali: sono codici di legittimazione in un piccolo gruppo che ci rassicurano. Chi non fa parte lo guardiamo con diffidenza. I meccanismi di fragilità e precarietà su cui si sviluppa l'intolleranza e la xenofobia sono sempre in funzione perché è la stessa modernità che li crea. Le dittature proteggono l'individuo dall'affrontare la libertà che è anche rischio. Dobbiamo insegnare ai nostri figli a cantare fuori dal coro, farli vivere il mondo con curiosità, imparando anche dal diverso. Ci vuole sicurezza e saldezza e la scuola dovrebbe servire a questo. L'insegnamento non è che la storia si ripete, ma bisogna continuare ad indagare i meccanismi psicologici che stanno alla base della fragilità della modernità".(lb)