Forza Italia presenta un "decalogo" al nuovo assessore alla cultura

Forza Italia presenta un "decalogo" al nuovo assessore alla cultura Giovani Gozzini. In particolare, ha spiegato il capogruppo Paolo Amato, gli chiediamo «programmazione dell'attività di politica culturale, rigore, trasparenza, chiarezza nei rapporti con la Fondazione Palazzo Strozzi, monitoraggio degli investimenti, ridefinizione del rapporto con la Fondazione del Teatro del Maggio Musicale, valutazione dell'impatto degli eventi e degli spettacoli nel centro storico, difesa dei beni culturali fiorentini». Ma anche, ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia, di «attivarsi presso il Governo perché l'Annunciazione di Leonardo rimanga agli Uffizi e di lavorare per una legge speciale per Firenze».«Da un parto prematuro del sindaco – ha rilevato Amato – è nato il nuovo assessore alla cultura, Giovani Gozzini, direttore del Vieusseux. Si definisce un tecnico e un uomo di sinistra. Noi lo conosciamo per il suo impegno politico nel Pci e nei Ds e per il suo cattocomunismo. E la scelta di Domenici di puntare su di un cattocomunista in tempi di islamocomunismo rivela forse il bisogno di ancorarsi alle certezze del passato. Il sindaco ce lo potrà però chiarire, spiegandoci le ragioni del passaggio di consegne da Siliani a Gozzini».«Al nuovo assessore – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia – intendiamo comunque dare il benvenuto ponendogli subito due questioni. Anzitutto se intende essere un assessore di transizione fino alle prossime elezioni. Limitandosi a gestire quanto già avviato da Siliani e Domenici. O se, al contrario, intende veramente fare l'assessore alla cultura, dando al Comune, una politica culturale che, con Domenici sindaco, Firenze non ha mai avuto. In secondo luogo gli chiediamo di riferire in consiglio comunale sulla situazione finanziaria e gestionale del gabinetto Vieusseux. Sia perché il Comune contribuisce al finanziamento di questo istituto con un contributo annuale che, dal 2002 al 2006, è oscillato da 1milione e 165mila euro a un 1milione e 137mila euro. Sia perché lo scandalo amministrativo degli scorsi anni, che si è risolto con la condanna di un dipendente ma non ha mai chiarito del tutto le responsabilità gestionali del Vieusseux, provocò un terremoto politico e comportò ulteriori costi per i contribuenti fiorentini».Quanto al "decalogo", Amato ha spiegato che «ci vuole una programmazione dell'attività culturale, anziché interventi a pioggia, per ottimizzare le scarse risorse a disposizione». «Quanto al rigore – ha proseguito – c'è bisogno di ridurre le consulenze ed i compensi esagerati, come quello accordato a Piero Pelù per l'Estate fiorentina. Poi instiamo sulla trasparenza delle scelte politiche, delle situazioni gestionali e dei rapporti del Comune e gli enti strumentali. E' tutto da chiarire, ad esempio, quello con la Fondazione Palazzo Strozzi: è l'assessorato a dare indirizzi di politica culturale o la Fondazione? Poi c'è la questione del monitoraggio degli investimenti e dei contributi finanziari del Comune alla cultura, per valutare la loro redditività e per capire quanto "pesa" finanziariamente un settore rispetto ad un altro. Bisogna poi ridefinire il rapporto con la Fondazione del Maggio Musicale per capire se e come l'attività di quest'ultima rientra nell'indirizzo politico dell'assessorato e valutare l'impatto degli eventi e degli spettacoli nel centro storico. Per non danneggiare l'ambiente e i residenti e in modo da evitare quanto accaduto a Santa Croce». «Infine – ha concluso Amato – c'è la difesa dei beni culturali della nostra città che non può essere lasciata solo allo Stato. Ma Gozzini dovrà chiedere al Governo di lasciare l'Annunciazione di Leonardo agli Uffizi e lavorare per una legge speciale per Firenze. Resta ovviamente sullo sfondo un interrogativo sul quale ruota tutta la questione: serve veramente un assessorato alla cultura in presenza di una Fondazione che ha assorbito tutte le sue competenze?»«Suggeriamo a Gozzini di pensarci bene prima di accettare l'incarico – ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi – la sua delega, per come stanno le cose, è svuotata di ogni reale potere: le mostre sono appannaggio della Fondazione Palazzo Strozzi, del Teatro Comunale si occupa direttamente il sindaco, l'Estate fiorentina ha nominato proprio in questi giorni un direttore artistico e il festival musicale sembra già stato deciso da altri». «Se, comunque, accetterà l'incarico – ha concluso Toccafondi – dovrà anzitutto impegnarsi a chiedere alla Fondazione Palazzo Strozzi se e come ha intenzione di ottemperare a quanto previsto dall'ordine del giorno approvato nel marzo dello scorso anno durante la seduta congiunta dei consigli comunale e provinciale. Ovvero se questo ente ha intenzione di presentare a Comune e Provincia la relazione sulla sua attività, presente e futura. Una relazione sulla quale consiglio comunale e provinciale sono tenuti a dare parere consultivo obbligatorio». (fn)