Firmato il protocollo per la conferenza dei sindaci per la città metropolitana: Firenze e altri 10 comuni coordineranno scelte e strategie
Uno strumento fondamentale per coordinare, rendere compatibili e semplificare scelte e procedure condivise per tutti gli 11 Comuni dell'area fiorentina: è il "Protocollo d'intesa per la Conferenza dei sindaci per la città metropolitana" siglato stamani in Palazzo Vecchio dal primo cittadino di Firenze Leonardo Domenici e dai colleghi di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini, di Calenzano Giuseppe Carovani, di Campi Bisenzio Fiorella Alunni, di Fiesole Fabio Incatasciato, di Impruneta Ida Beneforti, di Lastra a Signa Carlo Nannetti, di Pontassieve Marco Mairaghi, di Scandicci Simone Gheri, di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi, di Signa Florestano Bitossi."Iniziamo questo 2007 con un atto importante e significativo" ha sottolineato Domenici, che ha illustrato i tre obiettivi fondamentali dell'intesa. "Il primo, è essere attivamente protagonisti come area fiorentina del dibattito e delle decisioni a livello nazionale sulla prossima realizzazione della figura istituzionale della città metropolitana. Il secondo, è definire il tipo di governance metropolitana' più adatto al nostro territorio e coinvolgere in questa scelta i consigli comunali. Il terzo, è rispondere alle esigenze dei cittadini che chiedono maggiore semplificazione e coordinamento. La nostra conferenza non crea nulla di aggiuntivo, la politica e le istituzioni sono già abbastanza barocche': noi vogliamo intraprendere la strada dell'integrazione, dell'aggregazione e della semplificazione, oltre al coordinamento delle scelte".La Conferenza si riunirà almeno una volta al mese e affronterà di volta in volta temi specifici all'ordine del giorno. Fra questi, Domenici ha indicato come prioritari l'urbanistica, la mobilità e le qustioni ambientali, la cultura, lo sviluppo e la promozione del territorio: settori in cui già esistono forme di coordinamento, ma fino ad oggi non sistematiche. "Certo non vogliamo ricondurre tutto a noi, né essere in contrapposizione con altri livelli istituzionali ha precisato il sindaco di Firenze Anzi; ci offriamo come punto di riferimento per ricondurre e discutere di temi comuni, lasciando ad ognuno la propria autonomia". Dunque la Conferenza non sarà un nuovo organo che delibera, ma discuterà e troverà intese che saranno poi trasformate in atti di governo concreti nei singoli comuni. Un esempio, portato dal sindaco di Scandicci Gheri: lavorare per coordinare e rendere omogenei i regolamenti edilizi, oggi tutti diversi nei singoli Comuni.Per quanto riguarda la realizzazione delle città metropolitane, Domenici ha ricordato che Anci (l'associazione dei Comuni di cui è presidente nazionale), Ancem (Conferenza delle Regioni) e Upi (Unione delle Province) hanno firmato un documento unitario "che fa ben sperare in un lavoro comune", in vista del percorso del disegno di legge delega recentemente approvato dal governo sull'attuazione del titolo V della Costituzione. Un percorso che dovrà essere attuato con decreti delegati sulle diverse questioni da realizzare, compresa appunto quella della città metropolitana, e che sembra prevedere l'eliminazione delle province laddove verrà costituito questo nuovo livello istituzionale. "Comuqnue quello che come Anci abbiamo indicato è un modello di città metropolitana flessibile e che si adatti alle esigenze dei singoli territori". (ag)In allegato, il testo del protocollo.PROTOCOLLO D'INTESA PER LA CONFERENZA DEI SINDACI PER LA CITTA' METROPOLITANALa consapevolezza delle necessità di area vasta: la governance metropolitanaLe città e le aree metropolitane sono al centro di un dibattito politico culturale che ne delinea fortemente il loro ruolo di promotore dello sviluppo economico, civile e sociale nell'ambito della competizione tra territori che è lo scenario attuale al quale riferirsi per le stesse dinamiche di sviluppo.Con tale scenario è ormai avanzata la consapevolezza che per territorio non è più possibile intendere quello contenuto entro i confini comunali ma occorre fare riferimento ad un ambito territoriale più esteso, omogeneo per caratteristiche fisiche, sociali, storiche e culturali ed economiche e capace, per questo, di offrire la risposta adeguata alle necessità di rilancio e di sviluppo. L'area fiorentina si presenta come un sistema metropolitano policentrico, con identità locali forti e radicate, ma contrassegnato da un fortissimo grado di integrazione ed interazione fra le sue componenti che rende necessario perseguire una alleanza strategica che superi le frammentazioni e disegni un nuovo metodo di governo del territorio a livello di città metropolitana, che veda protagonista Firenze ed i Comuni limitrofi.Le comunità locali, le forze sociali ed economiche sono le prime a credere in un progetto che metta a sistema le risorse disponibili e possa sostenere e valorizzare le opportunità prodotte dal nostro territorio sia in termini economici ma non solo anche in relazione al livello di servizi pubblici, alla coesione sociale, alla qualità culturale espressa.Il quadro nazionaleIl governo nazionale sta elaborando alcune proposte per facilitare il processo di aggregazione delle autonomie locali nell'ottica della risposta alla ripresa economica e alla razionalizzazione delle risorse amministrative impegnate negli enti locali. Questo processo non deve trovarci impreparati anzi occorre essere capaci di elaborare noi stessi proposte adeguate alla realtà nella quale viviamo. Il primo impegno dovrà essere concentrato nel garantire alla città metropolitana di Firenze di non essere esclusa dal novero delle aree metropolitane per le quali risultano riservate alcune delle proposte legislative in corso di definizione.La necessità di avviare una riflessione che individui metodi e processi amministrativiL'importanza della tematica e la consapevolezza delle necessità devono indurci a rompere ogni indugio ed affrontare un percorso di approfondimento che veda impegnati proprio i Sindaci dei singoli Comuni interessati, con l'obbiettivo di individuare i metodi ed i processi amministrativi che possano consentire una aggregazione vasta in grado di esperire l'adeguata capacità di governo per giungere alla prospettiva della città metropolitana tenendo conto anche del modello dell'unione dei comuni.La situazione dell'area fiorentina presenta un buon livello di integrazione per quanto riguarda la gestione dei servizi pubblici mentre mostra la sua più evidente carenza dal punto di vista istituzionale per quanto concerne l'esercizio associato di funzioni e non solo di servizi.Occorre ripartire da queste esperienze di gestione coordinata e dai progetti di integrazione proposti in questi anni da diversi Comuni dell'area per confezionare una proposta nuova che le comprenda, ne valorizzi gli obbiettivi strategici e attraverso la partecipazione coinvolga tutte le realtà istituzionali.L'obiettivo è quello di assumere il ruolo guida del processo di governo diffuso dell'area fiorentina, che vede collegati alle realtà amministrative quelle espressioni di interessi sociali e economici, in modo da presentarsi al dibattito in ambito regionale sulla "città toscana" in modo coordinato ed integrato tanto da rappresentare efficacemente le nostre comunità, il tessuto civile, sociale e produttivo che le compone.Presentarsi a quel dibattito avendo compiuto significativi passi avanti nella direzione del coordinamento istituzionale rappresenta per questo territorio un dovere prima che un diritto, considerato le grandi potenzialità che esprime in termini istituzionali, economici e culturali. Una assunzione di responsabilità politica e amministrativa verso il territorio, per consentire allo stesso di sentirsi soggetto trainante della realtà economica, culturale e sociale della Toscana.L'istituto della Conferenza dei SindaciPer attivare questo percorso politico-istituzionale viene istituita la Conferenza dei Sindaci per la città metropolitana che costituisce il luogo di confronto costante per approfondire i temi, individuare i piani anticipatori dei nuovi livelli istituzionali che sono o sarà possibile attivare in base alla legislazione vigente, definire i tempi e le modalità dei necessari processi istituzionali da avviare, in particolare:1. svolgere un compito di programmazione e coordinamento territoriale e di concertazione fra i diversi comuni per tutte le attività che necessitano di un livello metropolitano di governo;2. programmare le procedure necessarie alla semplificazione degli adempimenti e degli atti amministrativi con l'obbiettivo di uniformare procedure e uffici delle singole amministrazioni;3. definire il più appropriato modello istituzionale di governo metropolitano per l'area fiorentina, partendo dalle iniziative promosse dalle Amministrazioni comunali ed in corso di definizione che garantisca alcuni elementi di certezza sulla discussione e consenta di aprirsi alla partecipazione dei Consigli Comunali, della Provincia di Firenze e della Regione Toscana per il coordinamento delle scelte nei rispettivi livelli istituzionali.La Conferenza ha sede presso il Comune di Firenze in Palazzo Vecchio ed è composta dai Sindaci o loro delegati dei Comuni di Firenze, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Impruneta, Lastra a Signa, Pontassieve, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa.La Conferenza è presieduta dal Sindaco di Firenze che la convoca, almeno una volta il mese, e/o su esplicita richiesta di almeno tre Sindaci dei Comuni componenti. L'ordine del giorno della Conferenza viene concordato e ciascun Sindaco può suggerire punti da discutere.La Conferenza si impegna a raggiungere soluzioni condivise per quanto riguarda l'assetto istituzionale e le decisioni di tipo programmatico.