Tramvia, lettera aperta di Razzanelli (UDC) al sindaco
Questo il testo della lettera aperta al sindaco del capogrupo dell'UDC Mario Razzanelli:«Lettera al Sindaco di FirenzeLeonardo DomeniciFirenze, 7 gennaio 2007Caro Sindaco,ho letto con interesse l'intervista rilasciata alla stampa e vorrei svolgere tre osservazioni.La prima è di merito e riguarda l'opportunità della consultazione: Lei mi chiede di non prendere in giro la città con una piccola truffa di provincia. La Sua affermazione mi stupisce ed offende: la miaunica intenzione è di mettere la democrazia rappresentativa, quella che Lei guida con il plusvalore di legittimazione democratico che deriva dalla elezione diretta, a dialogo con il corpo elettorale, inun confronto nel quale la maggioranza non può e non deve temere il rapporto con i cittadini.La seconda è di sostanza e riguarda il ruolo che Ella incarna nei confronti della città. Non mi pare elegante che colui che rappresenta la città come istituzione politica chieda di non utilizzare uno strumento previsto dallo statuto e riconosciuto ammissibile dagli organi di garanzia statutaria. Io penso che Lei debba difendere la posizione della Sua giunta ed il disegno politico che persegue, ma non credo che Lei possa chiedere alla opposizione di rinunciare a ottenere un confronto fra il programma politico di maggioranza ed il voto dei cittadini. Una cosa è chiedere ai cittadini di votare a favore del Suo programma, un'altra cosa, ben diversa e dal sapore piuttosto greve, è chiedere ai promotori di una consultazione popolare di rinunciare all'esercizio delle loro libertà politiche.La terza osservazione riguarda l'utilità del quesito: Lei ha affermato contemporaneamente che il referendum è inutile e che "se si arrivasse allo svolgimento del referendum e alla revoca delladelibera i contratti stipulati potrebbero essere invalidati, per questo parlo di sabotaggio, è come mettere un cuneo negli ingranaggi di un meccanismo". Le due affermazioni sono ovviamente inconciliabili: se il referendum è inutile, non può essere un cuneo negli ingranaggi di un meccanismo. Questa contraddizione è talmente evidente da far pensare ad una Sua non mia, come Ella ritiene presa in giro della città: attraverso le apparenze tecniche di una discussione sulla formulazione del quesito Lei vuole sottrarsi ad un confronto con i cittadini.Potrei continuare a risponderLe, magari chiedendoLe di non interferire con le attribuzioni del Comitato promotore chiedendo una formulazione del quesito nel senso che Lei ritiene più politicamente opportuno, oppure di riconoscere che il Sindaco di una città e di una città come Firenze non può mai affermare che l'esercizio delle libertà politiche è un fatto dannoso, ma preferisco invitarLa a confrontarsi con il merito del quesito referendario, ad affrontare il confronto sulla opportunità o meno di una tramvia, con lo spirito costruttivo di chi incarna una delle massime istituzioni della democrazia locale nel nostro sistema.Con i migliori saluti.Mario Razzanelli»(fn)