Tar respinge ricorso Regione per case ai profughi giuliano-dalmati, Cellai e Checcucci (AN): «Le persecuzioni nei loro confronti non cessano mai»

Questo il testo dell'intervento del vicecapogrupo di Alleanza Nazionale Jacopo Cellai e della consigliera Gaia Checcucci:«Le persecuzioni ai danni dei profughi giuliano-dalmati non cessano mai. Dopo decenni di attesa per ottenere il riconoscimento di diritti sanciti dalla legge nazionale del 1952, dopo il calvario felicemente concluso con l'approvazione della legge regionale del 2005, con la quale è stata destinata una quota deglia alloggi ERP ai profughi istriano-dalmati da cedere loro ad un prezzo pari al 50% del costo di costruzione, il Comune di Firenze ha pensato bene di approvare una delibera con la quale disapplicare la stessa legge regionale impedendo così la cessione degli alloggi. Fatto di inaudita gravità politica che mette ancora una volta in risalto il carattere "comunista" di questa Giunta, poichè è palese l'avversione ideologica dell'amministrazione verso questi profughi. Ciò che addolora è l'assoluta mancanza di sensibilità di questa Giunta che ha trattato la questione come se si parlasse di oggetti piuttosto che di persone. La sentenza del Tar di questi demanda la possibilità di ricorrere contro la delibera al singolo interessato ma non all'ente Regione. Fatto sta che se una delibera comunale può tranquillamente contraddire il disposto di una legge regionale che si richiama ad una legge nazionale allora appare davvero difficile credere che la democrazia abbia una sostanza oltre che una forma. Confidiamo nell'operato della magistratura a fronte dei ricorsi che i singoli profughi saranno costretti a presentare, grazie alla Giunta DomeniciDispiace davvero vedere tanto accanimento da parte dell' Amministrazione Comunale nei confronti di chi ha pagato a proprie spese il desiderio di essere e rimanere italiano. Abbiamo visto un'attenzione fuori dal comune per i Rom in questa città. Case nuove al posto dei campi nomadi. Per i profughi italiani un silenzio assordante. "Accusati di esproprio del patrimonio comunale" tutto al più. Eppure non attendono altro che il riconoscimento di un diritto sancito più di 50 anni fa.Umiliati un'altra volta. Noi non ci stiamo e continueremo a stare al loro fianco».(fn)