Donzelli (AN): «La tramvia potrebbe essere la Caporetto di Domenici, dobbiamo evitare però di trasformarla nella Waterloo del centrodestra»

«La tramvia potrebbe essere la Caporetto di Domenici, dobbiamo evitare però di trasformarla nella Waterloo del centrodestra». E' quanto ha dichiarato il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli.«Il centrodestra adesso tutto compatto nel criticare la tramvia – ha aggiunto – e nel rigettare qualsiasi dialogo con l'amministrazione su questo tema, deve stare attento a non compiere tre errori che potrebbero di fatto rafforzare e non indebolire la giunta. Anzitutto non dobbiamo far credere che la tramvia sia ideologicamente di sinistra e il micrometrò di destra. Sarebbe una fesseria senza nessun riferimento culturale e valoriale, ma anche un boomerang strategico. Dobbiamo evidenziare soltanto la verità: che questa amministrazione pasticciona, qualsiasi infrastruttura vada a realizzare produce solo danni, lavori che non finiscono, costi che lievitano, consulenti incapaci e strapagati, progetti faraonici sulla carta e fantozziani nella realtà.Dobbiamo spiegare ai cittadini che il problema non è la tramvia come infrastruttura, ma questa tramvia realizzata così male da Domenici e Matulli. Dobbiamo far capire ai fiorentini che se questa giunta avesse fatto la micrometropolitana i danni e i disagi inutili sarebbero arrivati ugualmente. Non è tanto un problema di scelte infrastrutturali, quanto un problema di una classe politica incapace e inadeguata a gestire qualsiasi cosa».«In secondo luogo – ha osservato Donzelli – la contrarietà alla tramvia non può essere ghettizzata nello schematismo partitico. Il centrodestra non deve cadere nell'errore di limitare nel recinto partitico la battaglia contro la tramvia. La rabbia nelle strade e nei comitati è trasversale a tutti gli schieramenti. Il compito dei partiti di centrodestra è quello di stare vicini ai comitati cittadini, di ascoltarli, di sostenerli, di incoraggiarli, ma non di sostituirsi a loro. Dobbiamo invece, se ne condividiamo le proteste, essere portatori della loro voce nelle istituzioni, essere i portavoce del disagio. Cercare di scippare la protesta allo spontaneismo dei cittadini sarebbe un errore immenso che porterebbe a smontare le proteste, a svuotare i comitati e a rafforzare la teoria delle "proteste inquinate e strumentali" tanto cara a Domenici».«Un referendum, svolto a lavori partiti – ha concluso il consigliere di AN - con le nuove indicazioni richieste dai saggi, che porta al voto anche cittadini non coinvolti dai disagi, magari in un clima di contrapposizione politica rischia di essere un boomerang elettorale. Il referendum è uno strumento delicato che deve essere maneggiato con cura. Una campagna referendaria viziata dalle bugie e dalla demagogia della sinistra, magari con errori strategici del centrodestra potrebbe soltanto accelerare i lavori della tramvia e l'arroganza di una classe politica che già si considera inamovibile. La sinistra a Firenze è in seria difficoltà, il consenso per questa amministrazione è nullo. Dobbiamo evitare di essere noi con alcuni imperdonabili errori a permettere a questa classe dirigente di continuare a distruggere la nostra città. Per essere veramente competitivo, il centrodestra non deve sostituirsi ai comitati, quanto invece cercare di costruire fin da ora un'alternativa politica seria e credibile, capace di riscuotere la fiducia di tutti i cittadini che protestano, per la tramvia come per tutti gli errori della sinistra che malgoverna Firenze». (fn)