Cantiere "Prestige" al Poggetto, Donzelli e Moretti (AN): «Commissione di esperti per valutare ogni aspetto della vicenda»

«Costituire, in tempi brevi, un'apposita commissione di esperti per una attenta valutazione della intera vicenda, dei suoi possibili sviluppi anche giudiziari e delle ricadute che la costruzione provocherebbe sul territorio». La proposta è contenuta in una interrogazione presentata dal consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli e dalla consigliera di AN Chiara Moretti sulla vicenda del cantiere "Prestige", al Poggetto, da anni al centro di una complicata vicenda giudiziaria.«Rispetto 2.000 metri cubi consentiti dalla vigente disciplina urbanistica della zona – scrivono i due esponenti del centrodestra – gli uffici comunali, in sintonia con la curatela del fallimento della società Prestige Immobiliare, società proprietaria dell'area, insistono a prospettare come conveniente per il Comune e come rispondente all'interesse pubblico, in luogo della rinnovazione dell'annullamento, una transazione con la curatela che preveda la sanatoria pressoché integrale dell'abuso e l'edificazione di una superficie residenziale di 2.225 metri quadrati oltre 3.038 mq, di superficie non residenziale per complessivi 5.263 mq ed un volume di complessivi 16.089,70 metri cubi rispetto a volumi autorizzabili nella zona inferiori di almeno otto volte».«Peraltro – si osserva nella interrogazione – la prospettata transazione nella causa civile, potrebbe non annullare il rischio per il Comune nei confronti degli altri attori che non partecipano alla transazione e che continueranno la causa».«I dati disponibili – sottolineano Donzelli e Moretti – prescrivono, per la tutela idrogeologica della zona interessata, di continuare nel tempo il monitoraggio e il controllo dell'innalzamento delle falde idriche rimaste non regimate poiché i drenaggi realizzati posti dell'impresa sono insufficienti».In particolare i due consiglieri di AN vogliono sapere «quanto sta pesando nelle decisioni dell'amministrazione la considerazione delle conseguenze economiche che potrebbero derivare in caso di sconfitta nella causa civile?»; «quali provvedimenti intende intraprendere l'amministrazione per tutelarsi dai soggetti non coinvolti nella transazione»; «se e in caso affermativo per quale motivo gli uffici legali del comune interpretano la sentenza del consiglio di stato come ulteriore rischio di sconfitta nella causa civile»; «se l'ipotizzata sanatoria dell'abuso, sia compatibile con la reale riqualificazione dell'area e la messa in sicurezza dell'intera collina»; «quali controlli l'amministrazione comunale intende adottare per il monitoraggio della collina che si trova in zona freatica attiva». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:Oggetto: abuso edilizio in Via Carlo Burci - previsione di transazione con i responsabili e conseguente sanatoria.CONSIDERATO che la Convenzione edilizia del 1953 relativa alla collina di Montughi, recepita dall'attuale P.R.G, aveva limitato l'edificazione sull'ultimo lotto (il n° 10) ad "una villetta signorile nell'angolo nord-est", allo scopo di tutelare Villa Lorenzi, bene vincolato.RICORDATO che questo non impedì una illegittima concessione edilizia per oltre mc 20.000, poi annullata dal Comune, con provvedimento a sua volta annullato dal Consiglio di Stato, per insufficienza di motivazione.VALUTATO che rispetto a mc. 2.000 consentiti dalla vigente disciplina urbanistica della zona, gli uffici comunali, in sintonia con la curatela del fallimento della società Prestige Immobiliare (società proprietaria dell'area e responsabile dell'abuso), insistono a prospettare come conveniente per il Comune e come rispondente all'interesse pubblico, in luogo della rinnovazione dell'annullamento, una transazione con la curatela che preveda la sanatoria pressoché integrale dell'abuso e l'edificazione di una superficie residenziale di mq. 2.225 oltre mq. 3.038, di superficie non residenziale per complessivi mq. 5.263 ed un volume di complessivi mc. 16.089,70 rispetto a volumi autorizzabili nella zona inferiori di almeno otto volte.CONSIDERATE importanti le ricadute ambientali, idrogeologiche ed urbanistiche, quali la congestione veicolare causata dalla costruzione delle centinaia di posti auto, con conseguente paralisi del traffico nelle direttrici limitrofe (ignorando il PUT D.M.L.P. , G.U. 24.6.95 n. 146 supplemento)Evidenziato che a seguito della deliberazione G.M. n. 2006/G/00396 del 27/06/06, gli uffici comunali, in sintonia con la curatela del fallimento della società Prestige Immobiliare, insistono a prospettare come imposto dalla sentenza del Consiglio di Stato, che a suo tempo ebbe ad annullare il provvedimento di autotutela adottato dalla Amministrazione comunale, un intervento edilizio di tale entità.VALUTATO che la prospettata transazione nella causa civile, potrebbe non annullare il rischio per il Comune nei confronti degli altri attori che non partecipano alla transazione e che continueranno la causa.RICORDATO che i dati disponibili tra i quali la relazione del professor Pranzini redatta nel marzo 1999, prescrivono agli effetti della tutela idrogeologica della zona interessata, di continuare nel tempo il monitoraggio e il controllo dell'innalzamento delle falde idriche rimaste non regimate poiché i dreni posti dell'impresa (ex Prestige) sono insufficienti, ed anzi bisognerebbe creare un sistema drenante a monte del diaframma con trincee nelle proprietà.EVIDENZIATO CHE il progettato recupero dei volumi abusivi ed il loro successivo incremento prevede soltanto una apposita relazione idrogeologica in cui potranno essere individuati gli interventi che si rendessero eventualmente necessari;INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE. Quanto stia pesando nelle decisioni dell'amministrazione comunale in merito alla vicenda, la considerazione delle conseguenze economiche che potrebbero derivare in caso di sconfitta nella causa civile.. Quali provvedimenti intende intraprendere l'amministrazione per tutelarsi dai soggetti non coinvolti nella transazione.. Se e in caso affermativo per quale motivo gli uffici legali del comune interpretano la sentenza del Consiglio di Stato come ulteriore rischio di sconfitta nella causa civile.. Se l'ipotizzata sanatoria dell'abuso, sia compatibile con la reale riqualificazione dell'area e la messa in sicurezza dell'intera collina, con riferimento alle indicazioni della previsione nella relazione del professor Pranzini di un sistema drenante con previsione di trincee nella proprietà di terzi.. Quali controlli l'Amministrazione Comunale intende adottare per il monitoraggio della collina che si trova in zona freatica attiva.. Se l'Amministrazione Comunale non ritiene necessaria la costituzione in tempi brevi di una specifica Commissione di esperti di diverse discipline, per una attenta valutazione della intera vicenda, dei suoi possibili sviluppi anche giudiziari, e delle ricadute che la costruzione provocherebbe sul territorio.