Bilancio 2007, la relazione dell'assessore Albini in consiglio comunale
Di seguito il testo integrale della relazione dell'assessore alle risorse finanziarie Tea Albini al consiglio comunale del 21 e 22 dicembre, per l'approvazione del bilancio di previsione 2007.(fd)Anche quest'anno, ci apprestiamo ad approvare il Bilancio del nostro Comune prima della fine dell'anno. È una priorità diventata consuetudine, anche se comporta dover svolgere un grande lavoro in un tempo ristretto, ma soprattutto operare scelte complesse a volte difficili confidando sulla comprensione e sulla disponibilità di tutti.Comunque ci siamo arrivati e ringrazio il Consiglio ed i quartieri per aver consentito questo dibattito prima della sospensione natalizia.Molte delle cose che dirò sono ampiamente descritte nella relazione previsionale e programmatica che contiene tutte le indicazioni necessarie per confrontare la corrispondenza fra il programma di mandato presentato dal Sindaco nel 2004 e l'attuazione degli obbiettivi che si prefiggeva proiettandolo, per quanto è possibile, nelle previsioni di fine mandato.E ritenendo chiara ed esaustiva la documentazione presentata, questa mia relazione non contiene cifre ma si limita ad indicare i criteri seguiti per redigere questo bilancio che, quando abbiamo cominciato a pensarlo, pensavamo di poter contare su una Legge Finanziaria che avrebbe sostanzialmente modificato il sistema fino a qui seguito per la costruzione dei bilanci comunali.Abbiamo chiaro l'enorme problema dei conti pubblici. Il rigore è d'obbligo. L'eredità lasciata dal governo precedente è pesante e difficile a smaltire. Del resto, è noto, il Governo Berlusconi aveva già dovuto trovare un pesante accordo con la Commissione Europea per rientrare nei parametri di Maastricht. Quindi la necessità di rientrare nei parametri previsti dall'Europa è assoluta.Ma la necessità di invertire la rotta non riguarda solo la finanza pubblica.L'Italia di oggi è un Paese che negli ultimi anni ha perso posizioni importanti nelle classifiche di competitività, è diventata più diseguale nella distribuzione del reddito, la mobilità sociale fortemente ostacolata da interessi e corporazioni, i livelli di povertà sono aumentati e nettamente superiori alla media europea.Occorrono quindi politiche rigorose sul fronte delle entrate e della spesa, per liberare risorse a favore della crescita del Paese e nell'ambito di una costante ricerca di riequilibrio e di equità. È qui che sta lo sforzo per non essere fuori gioco.Uno sforzo, ne siamo consapevoli, che deve riguardare l'intero "sistema Paese" per fare un cammino che tenga insieme il tutto perché senza risanamento dei conti pubblici sarà impossibile trovare risorse per gli investimenti, per una "buona occupazione" meno precaria, per servizi migliori e per un assetto sociale più equo.Non saranno, poi, sufficienti solo (e non sarebbe poco) scelte di razionalizzazione ed eliminazione di sprechi. Abbiamo bisogno di collegare a queste scelte politiche di profonda innovazione, capacità di riorganizzazione, valorizzazione e nuova formazione delle risorse umane.È quanto riteniamo necessario fare in Italia e quanto, come dirò più tardi, siamo impegnati fortemente a fare con questo Bilancio a Firenze.Nei limiti dati da una pesante eredità, questa Finanziaria compie alcuni passi, anche importanti, nella giusta direzione auspicata. Ma critichiamo il suo percorso parlamentare e interistituzionale, e il suo rapporto con il Paese. Indubbiamente paga il pegno di una situazione politica nazionale caratterizzata da una divisione troppo profonda tra forze politiche di maggioranza ed opposizione e di un quadro politico che certamente la recente riforma elettorale ha reso ancor più complicato e frammentato.Anche il giudizio che abbiamo espresso come autonomie locali ed ANCI non è stato soddisfacente.Rispetto alla prima stesura il confronto con l'Anci, presieduta dal Sindaco Domenici, ha portato alcuni miglioramenti soprattutto per quanto riguarda la rimozione dei vincoli alla spesa per gli investimenti. Si tratta di una questione di grande rilevanza perché consente, anche a Firenze, di mantenere gli impegni presi dall'amministrazione con la città e di riconoscere l'importanza strategica per lo sviluppo economico e la coesione sociale degli investimenti effettuati dalle autonomie territoriali (in Italia oltre il 65% della spesa per investimenti passa attraverso le autonomie locali).Importante anche il ritorno alla logica dei saldi di bilancio: i Comuni, pur dovendo rispettare il Patto di Stabilità, hanno maggiori margini di autonomia rispetto al precedente sistema dei tetti di spesa (indipendentemente dalle risorse a disposizione) introdotto dal Governo Berlusconi.Ciò nonostante permane un giudizio critico. Alcune modifiche concordate con il Governo dopo l'incontro del 10 ottobre non hanno trovato attuazione. Troppo pesante è il carico della manovra posto sulle spalle dei Comuni (che forniscono servizi essenziali e governano un contesto sempre più complesso di trasformazioni sociali, demografiche ed urbane) e che già da anni si sono fatti carico di razionalizzazioni e riduzioni di spesa rispettando gli impegni posti dalle varie leggi finanziarie. Rileviamo ancora il permanere di un modo inaccettabile di rapportarsi ai Comuni spesso considerati non come risorse e parte integrante ed essenziale per le politiche di sviluppo e di coesione sociale ma come "problemi" di finanza e spesa pubblica.Anche l'aspetto sul quale mi sono più volte soffermata negli anni precedenti, quello relativo al nodo di avere una corrispondenza tra la programmazione pluriennale e la certezza di regole e risorse indispensabili per rispettare questo obbligo, rimane ancora irrisolto.Non ha trovato una giusta soluzione negli atti di programmazione nazionale e nel rapporto tra Stato ed autonomie locali.Non solo, nel passaggio alla Camera è stata soppressa un'importante norma che consentiva ai Comuni ad alta pressione turistica di istituire il "contributo di ingresso e di soggiorno" che avrebbe consentito di non far ricadere sui soli residenti l'aggravio dei costi dovuti alle presenze turistiche (manutenzione della città, smaltimento dei rifiuti ed igiene urbana, sicurezza, ecc.).Inutile sottolineare che una misura del genere a Firenze avrebbe portato benefici non trascurabili per i residenti e consentito di migliorare l'immagine ed i servizi per i turisti. Una concreta azione di concertazione era già stata avviata nella nostra città, sia con le categorie interessate che con i Comuni della Provincia di Firenze e le maggiori città toscane ed italiane.Contiamo però sull'impegno assunto dal Governo di riconoscere con apposita normativa le specificità delle città d'arte e prevedere appositi finanziamenti che, allentando la pressione sulle casse comunali, possono restituire, in questo caso ai fiorentini risorse oggi destinate a fronteggiare l'uso turistico della nostra città.I margini che questa Finanziaria lascia ai Comuni sono quindi complessivamente molto ristretti.E tuttavia questo nostro Bilancio ha l'ambizione di continuare a rispondere alle esigenze fondamentali della città e dei suoi servizi di qualità medio-alta contando in primo luogo sulle nostre risorse e di rilanciare in modo forte, concreto e radicale la sfidadella razionalizzazione, della riorganizzazione gestionale, dell'innovazione anche istituzionale.I dati che sono riportati in questo Bilancio indicano che anche a Firenze siamo di fronte ad alcuni timidi segnali di ripresa economica, pur all'interno di un quadro differenziato tra i vari settori e nella società.Il bilancio che abbiamo impostato ha inteso evitare il rischio che a livello locale in parte si potessero vanificare i provvedimenti per un giusto riequilibrio verso le fasce più deboli della popolazione o, ancora, si potesse deprimere i timidi segnali di ripresa dell'economia. A Firenze, in particolare, dove la città sta vivendo la complessità e la problematicità di processi di trasformazione urbana e demografica di grande rilevanza occorre senso di equilibrio e responsabilità. Ecco perché il Bilancio del 2007 non ha previsto aumenti dell'addizionale Irpef (a Firenze ferma allo 0,3% dal 2002), dell'Ici (grazie alla campagna per la regolarizzazione delle categorie catastali è stato possibile anche una riduzione sulla prima casa), della Tia, delle tasse e tariffe di competenza comunale.Nelle prossime settimane apriremo un confronto con le categorie per procedere alla stesura di un regolamento utile a compensare, con un parziale rimborso TIA, quei soggetti economici che hanno un oggettivo nocumento dal protrarsi dei cantieri della tranvia più di quanto programmato e comunicato.Per il Bilancio, parte corrente delle entrate, abbiamo sostanzialmente mantenuto le previsioni dell'anno precedente e applicato la percentuale del 35% degli oneri di urbanizzazione. Una previsione del tutto attendibile, come dimostrano gli assestamenti dei precedenti bilanci che sono stati molto molto vicini a quanto previsto in fase di prima approvazione.Vedremo a finanziaria approvata se potremo ritoccare la percentuale degli oneri di urbanizzazione attribuita al bilancio di parte corrente.Quindi la manovra che presentiamo, non toccando le entrate, incide sulle spese. E, posso testimoniare, che è stata un'operazione difficile e complessa. Anche perché ormai da diversi anni abbiamo fatto molte operazioni di ripulitura dei capitoli andando, in particolare, ad incidere sulle spese dei cosiddetti consumi e beni intermedi, le consulenze, i "costi della politica" (indennità, spese di rappresentanza, convegni, pubblicazioni, ecc.), la rimodulazione del debito.La necessità era quella di organizzare la spesa ridotta di circa 21 Milioni di euro, comprensivo del taglio sulle correlate, avendo chiaro che l'operazione doveva essere coerente con l'impostazione politica data da questa amministrazione e mantenere un livello medio alto di servizi erogati non arretrando comunque dal processo di innovazione tecnologica e organizzativa.Quindi è stata prevista una riduzione di spesa pari al 4% medio che ha inciso nei vari settori e che ha tenuto conto di alcune specificità e/o di condizioni che nel corso dell'anno dovranno concretizzarsi.L'esame della spesa ci ha portato ad un'attenta verifica dell'organizzazione della macchina comunale partendo dai grandi numeri.Il costante aumento, nel tempo, del costo delle varie utenze ci obbliga ad una riconsiderazione sui comportamenti e le abitudini, che devono essere comunque riviste a prescindere dal mero risparmio economico.C'è una delibera di indirizzo della giunta la 949/2006 su questa materia che obbliga le strutture a responsabilizzarsi ed a trovare forme e modi di risparmio utili non solo al bilancio.Particolare attenzione dovrà essere dedicata alle utenze degli impianti sportivi dati in concessione, demandando al regolamento in corso di definizione le precisazioni necessarie all'applicazione.Sul grande Capitolo del personale non essendovi più vincoli nella articolazione della spesa che non siano quelli complessivi dei saldi del patto di stabilità (e, naturalmente, il super vincolo del complesso delle risorse), le iniziative di razionalizzazione dei processi di lavoro hannocome parametri fondamentali a) l'efficienza b) e la riduzione di spesa.L'obiettivo della riduzione numerica del personale si concreta in una economia effettiva laddove non incida sulla quantità e qualità dei servizi erogati.Per dare un rinnovato impulso al processo riorganizzativo capace di recuperare la riduzione di personale con aumento di efficienza si è programmato un intervento organico che attraversi capillarmente tutta l'organizzazione (con correlazioni con le partecipate); ciò dovrà essere effettuato attraverso un progetto che preveda il coinvolgimento di tutte le Direzioni dell'Ente e che porti:a) all'analisi dello stato organizzativo e dei processi di lavoro;b) alla introduzione di tutte le innovazioni che superino le criticità e utilizzino metodi e strumenti di lavoro di massima efficienza/efficacia.Questo percorso terrà conto di tutti i necessari passaggi e verifiche anche di ordine concertativo sindacale ed in altra sede saranno attivati tutti gli approfondimenti che un ragionamento così complesso comporta.Abbiamo assunto una risoluzione di giunta che prevede una gestione molto attenta degli impegni di spesa sopratutto cercando di ridurre temporalmente l'impegno al fine di gestire in modo unitario il fabbisogno evitando di assumere spese meno prioritarie rispetto ad altre.Occorre indubbiamente molto buon senso nell'operare e soprattutto superare il concetto del settore per assumere quello dell'insieme.Sappiamo che è difficile gestire un bilancio così stretto, sappiamo che esistono sofferenze, sappiamo che tocchiamo per la prima volta spese che incidono o possono incidire sulla quantità dei servizi erogati, ma la scelta fatta di non premere sul tasto fiscale e/o tariffario ci impone un rigore sicuramente maggiore, ma soprattutto un monitoraggio costante della spesa, cercando di interpretare gli scostamenti e le necessità. Una cosa è il bisogno altro il desiderata.Per quanto attiene il piano degli investimenti confermiamo la linea che ha caratterizzato anche gli anni precedenti.Priorità all'innovazione informatica ed agli interventi legati alla trasformazione strutturale e infrastrutturale.Considerato il nostro monte di risorse, legato al rispetto del patto di stabilità, cerchiamo di rispettare gli interventi previsti nel Piano delle Opere pubbliche pur nella consapevolezza che i bisogni sarebbero maggiori, sopratutto per quanto riguarda le opere legate alla manutenzione varia, alla mobilità, all'arredo e decoro urbano.Quando una città come la nostra affronta una così vasta cantierizzazione avrebbe necessità di completare e/o compensare gli interventi con opere di corredo o di ripristino tali da ridurre il disagio reale o quello che comunque viene percepito.Per cui è necessario che il coordinamento dei vari uffici tecnici centrali e decentrati continui nell'esame dei bisogni e stabilisca bene le priorità, perché è possibile finanziare solo 1/3 delle richieste.Concluderemo la messa a norma degli edifici scolastici e confermiamo interventi significativi oltre i 2.500.000 nel settore dell'ambiente, della cultura e dello sport; rimangono intorno agli 8 Milioni gli investimenti previsti nei Quartieri.In chiusura vorrei riflettere un attimo su di un grande tema, oggi più che mai all'o.d.g. e che diventa elemento essenziale per la stabilità anche di un bilancio complesso come il nostro vale a dire il raggiungimento di adeguati livelli di efficienza, efficacia ed economicità nei servizi e nel governo complessivo della città.Obbiettivi che necessitano innovazione, anche sul piano istituzionale e nelle relazioni tra gli Enti.Per cui è essenziale che venga completato il disegno del federalismo istituzionale e fiscale in un quadro di coerenza tra decentramento delle funzioni e responsabilità finanziarie, provvedendo allo scioglimento dei nodi legislativi relativi alla costruzione della "città metropolitana".Abbiamo comunque scelto da tempo una linea non attendista, vogliamo anticipare i tempi di riforme legislative perché lo sviluppo, la pianificazione territoriale, la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture, la mobilità e le politiche ambientali necessitano di concertazione, cooperazione, coesione tra le istituzioni comunali, provinciali, regionali. Con la recente sottoscrizione di un Protocollo d'Intesa tra Comuni dell'area metropolitana, la Provincia e la Regione è stata individuata la "Conferenza dell'area metropolitana" come strumento per la condivisione delle politiche prima richiamate e che nel 2007 troveranno attuazione attraverso atti di programmazione negoziata, accordi, fino all'adozione di un patto per lo sviluppo locale.Con la Regione Toscana intendiamo ricercare intese anche sulla base di una piena e consapevole condivisione della specificità che Firenze rappresenta nel panorama regionale.In particolare è necessario partire dal grande impegno di trasformazione infrastrutturale che stiamo vivendo e che coinvolge pienamente l'ambito nazionale e regionale, dalle tensioni sul piano sociale, abitativo, demografico e dell'organizzazione dei servizi sovracomunali.Firenze, ripeto, ha specificità che sono indotte dal suo ruolo nazionale e regionale che la Regione deve avere la capacità di cogliere e riconoscere attraverso conseguenti scelte politiche, legislative e finanziarie.C'è, poi, un livello di innovazione istituzionale che assume più i caratteri dell'autoriforma. Mi riferisco alla necessità di ridefinire l'impianto attuale dei quartieri, la revisione degli assetti istituzionali e amministrativi, per rilanciarne l'identità anche come articolazioni per il protagonismo dei cittadini e, nello stesso tempo, per superare criticità relative allo svolgimento delle funzioni e dei servizi decentrati.Nell'ottica del governo allargato ed unitario della città, le società partecipate assumono un ruolo importante.L'Amministrazione continuerà ad attuare linee di coordinamento, indirizzo e controllo perseguendo l'obbiettivo di configurare l'insieme delle nostre aziende pubbliche come funzionale alle strategie del governo e dell'innovazione della città, all'ottimizzazione e all'efficienza dei servizi.In questa prospettiva proseguiremo nel completamento del rafforzamento patrimoniale delle società avviato negli ultimi due anni e nella loro crescita dimensionale anche su scale territoriali più vaste.Ricordo in proposito le azioni più significative.Proprio oggi, con anticipo rispetto ai tempi programmati, l'assemblea dei soci di Fiorentinagas reti, Toscana Gas reti deliberano la fusione delle aziende in Toscana Energia, come già avvenuto per il ramo vendite.Dopo la sottoscrizione del Protocollo di Intesa fra i Comuni soci di Quadrifoglio e Safi per la concentrazione delle aziende e la creazione di un soggetto interamente pubblico entro il prossimo marzo sarà siglato l'Accordo di Programma che definirà tempi e modi dell'operazione.Con la ricapitalizzazione l'Ataf, dovrà continuare l'attuazione del Piano Industriale per il risanamento e lo sviluppo della società affrontando le forme di integrazione trasportistiche gomma-ferro nella prospettiva della futura gestione del sistema tranvia.In accordo con la Provincia di Firenze e gli attuali soci della Centrale del Latte stiamo definendo un Protocollo d'Intesa per indicare tempi e modi dell'ingresso della Provincia nella compagine societaria e l'uscita dei vari e dispersi soggetti istituzionali che hanno manifestato la volontà di cedere le proprie quote. Questo consentirà, insieme al nostro conferimento del terreno oggi in diritto di superficie e sede della Centrale, di dare forza al Piano Industriale e di affrontare, con lo sforzo di tutti i soggetti interessati, le difficili sfide del mercato e della concorrenza.Nel 2007 Linea Comune vedrà l'ingresso di tutti i Comuni sottoscrittori dell'Accordo di Programma e l'ulteriore sviluppo di servizi in tutte le realtà.Le nuove normative relative agli affidamenti dei servizi pubblici, ma anche gli orientamenti già espressi dall'Amministrazione e da questo Consiglio Comunale, per una gestione integrata della mobilità, della sosta e della gestione dei parcheggi, ci hanno condotto a compiere la scelta strategica della unificazione della SaS e della Firenze Parcheggi in una nuova società interamente pubblica.Il nuovo anno assume poi un'importanza particolare per la concretizzazione delle potenzialità del sistema toscano dei servizi pubblici locali, in particolare nei settori dell'energia, dei rifiuti e delle risorse idriche. L'obbiettivo del Protocollo d'Intesa firmato dai Sindaci dei Comuni capoluogo ed aperto anche ad altri comuni della Regione il 13 novembre scorso è la costituzione di un'Holding toscana delle partecipazioni pubbliche come soggetto per valorizzare il patrimonio delle nostre aziende, rafforzarle nei nuovi contesti aperti alla concorrenza e favorire la costruzione di alleanze territoriali nella realtà dell'Italia Centrale.Se tutto procederà come penso, nel momento dell'approvazione del Bilancio Consuntivo 2006 sarà possibile avere il primo bilancio consolidato del nostro comune.Documento importante per capire fino in fondo l'importanza della governance complessiva e dell'imprescindibile rapporto fra governo della città e il governo dei servizi e del territorio.Non solo vorremmo presentare anche il bilancio sociale ed il bilancio di genere.Esistono per il primo difficoltà operative ma superabili, per il secondo difficoltà nel rapporto con il Consiglio delle donne, che mi auguro di superare se, come penso, vogliamo riconoscere un ruolo importante anche a questo organismo.Se comunque questi obbiettivi si realizzeranno potremo davvero aver completato il processo di informazione della complessa e articolata realtà che governa la città permettendoci di conoscere le condizioni ed i risultati a partire dai numeri.Concludendo e tenendo conto dei suggerimenti espressi dalla relazione del Collegio Sindacale, che di fatto sono parte integrante della mia relazione, mi sia consentito esprimere l'apprezzamento all'intero Collegio Sindacale che rinnovato per 2/3 ha comunque svolto un prezioso lavoro, utile a tutti noi, pur nella ristrettezza dei tempi.Un grazie anche alla Giunta, ai Consigli di Quartiere che insieme ai Consiglieri Comunali hanno lavorato veramente di corsa, ma con grande capacità e con altrettanto senso di responsabilità.Importante è stato il confronto al tavolo di concertazione con le categorie economiche e le forze sociali, soprattutto perché è stata condivisa la scelta di rigore fatta dall'Amministrazione che ha portato a non appesantire la leva fiscale e tariffaria.Nei prossimi mesi dovremo tornare al confronto sui punti che presentano più difficoltà operative: il personale ed i servizi.Ma non ho dubbi che il confronto sarà utile e proficuo se proseguirà così com'è sempre stato rispettoso dei ruoli e delle specifiche autonomie.Un ringraziamento particolare alla D.ssa Nebbiai ed a tutti i suoi collaboratori per il lavoro svolto con la consueta professionalità.Sarà un anno difficile, ma sono convinta che l'affronteremo con spirito collaborativo per dare certezze alla nostra città, e credo sia questo che Firenze si aspetta da noi.