In Palazzo Vecchio consegnati i premi "Io per la vita". Un riconoscimento anche al coraggio di tre detenuti del carcere di Pianosa

La scorsa estate, insieme ad altri due reclusi, ha salvato un bagnante all'Isola di Pianosa. Questa mattina, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, all'ex detenuto Giacomo Zirano è stato consegnato il premio "Io per la Vita".L'iniziativa, organizzata dalla commissione per le politiche sociali e della salute, presieduta da Susanna Agostini, è stata ideata da Maurizio Cassigoli. Sponsor della manifestazione la Orion di Calenzano.Insieme a Zirano hanno avuto questo riconoscimento, che intende valorizzare chi compie interventi di valore nel campo della sicurezza, anche sei componenti delle forze dell'ordine (polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale), della Misericordia, dei vigili del fuoco, delle pubbliche assistenze.Non erano presenti gli altri reclusi del carcere di Pianosa, Zemel Osmani e Giusppe De Toma che sono ancora in regime di semilibertà.Era il 29 maggio a Pianosa. Erano da poco passate le 13 quando nel tratto di mare antistante Cala Giovanna, un anziano signore era stato colto da malore mentre faceva il bagno. Le grida della moglie fecero accorrere Osmani, De Toma e Zirano. A recuperare il bagnante fu il primo, che insieme agli altri due attivarono le manovre di soccorso, massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca. 15 lunghi minuti poi l'uomo riprese a respirare regolarmente e il battito cardiaco si regolarizzò. Quando arrivò in ospedale, trasportato da un elicottero, l'anziano era ormai fuori pericolo.Oggi Zirano è un operatore della Cooperativa San Giacomo una struttura che riceve centinaia di persone nel periodo estivo. Un lavoro inserito nel programma d'accesso contingentato attuato dal Parco d'intesa col Comune di Campo nell'Elba.«Si tratta di un riconoscimento importante – ha spiegato la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini - che vuole premiare chi ha dato dimostrazione di valore, generosità e altruismo mettendo a frutto la competenza ed esperienza acquisita sul lavoro per salvare, fuori dal servizio, persone in pericolo».La cerimonia, che ha visto la partecipazione del coro di studenti universitari Phoné, diretto dal maestro Stefano Poli, e la lettura di alcune poesie di Federico Berlincioni, è stata preceduta da una tavola rotonda su "Sicurezza in emergenza: stato dell'arte e prospettive". (fn)