Bosi (FI): «La scure del Governo sul Vespucci e Galilei»
Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«Per salvare Alitalia e favorirne la vendita che, nelle condizioni attuali, appare praticamente impossibile, visti i secchi "no" di De Benedetti e Benetton e di eventuali acquirenti stranieri, il Governo ha deciso di sacrificare i piccoli aeroporti e le compagnie low cost. Non a caso il via all'atto di indirizzo di riforma del trasporto aereo è di fatto coinciso con l'annuncio della privatizzazione.Mentre il cosiddetto lodo Tassone (provvedimento allo studio del Governo Berlusconi) avrebbe razionalizzato in positivo, esaminando caso per caso, le differenti situazioni in cui versano gli aeroporti italiani, il piano dell'ultracomunista Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi prevede che sotto la scure del Governo, potrebbero finire nel mirino più di 28 scali italiani, giudicati troppo piccoli per continuare ad ospitare voli internazionali. Strutture che ci riguardano come quelle di Firenze, Pisa e Bologna (quest'ultima estremamente appetibile dopo l'ultimazione della TAV) dovrebbero essere declassate a regionali (soltanto cioè l'esercizio di tratte nazionali) perché i passeggeri non superano la soglia di cinque milioni annui.In Italia solo sette scali riescono a superare questo traguardo e sono: Bergamo (Orio sul Serio), Catania (Fontanarossa), Milano (Linate e Malpensa), Roma (Fiumicino e Ciampino) e Venezia.Il danno per il Vespucci (1,28 milioni di passeggeri ad ottobre 2006) sarebbe quindi incalcolabile per un'economia come la nostra legata al turismo, anche se il provvedimento farebbe felici gli sciocchi detrattori da sempre contrari allo sviluppo del nostro comprensorio.Non parliamo poi del Galilei che ha ormai legato il suo destino alle compagnie low cost e in primis a Ryanair che, per bocca del suo presidente, Michael O'Leary, ha risposto per le rime alle follie del ministro dichiarando: "Trasportiamo dieci milioni di passeggeri ogni anno da e per 21 regioni italiane. Questi viaggiatori spendono 1,5 miliardi nelle economie regionali (una bella fetta in Toscana) e appare incredibile che qualcuno voglia bloccare lo sviluppo delle regioni italiane".Ovviamente in questo contesto, c'è chi esulta, ed in primis società come la SAVE che gestisce gli scali di Venezia e Treviso e supera la soglia fatidica dei cinque milioni annui. Il declassamento di aeroporti come Brescia, Verona e Ronchi dei Legionari (Trieste) porterebbe un forte aumento dei passeggeri nel capoluogo veneto.Notizia oltremodo positiva anche per Aeroporti di Roma, controllata al 51% da Gemina e dal 10,4 da Save.Il riassetto si tradurrebbe in un'altra stangata per la famiglia Benetton che ha consistenti partecipazioni negli scali di Torino, Bologna e Firenze. Per lo scalo fiorentino si profila dunque un avvenire ancora più oscuro se le follie del ministro avranno pratica attuazione.Un altro colpo, infine, agli aeroporti minori che ospitano le low cost e quindi il Galilei di Pisa verrà dall'aumento dei canoni che si tradurrà in un rincaro delle tariffe aeroportuali applicate alle compagnie. A farne le spese ancora le low cost e il popolo dei viaggiatori sui cui biglietti le tariffe proporzionalmente incidono in misura maggiore.Questo è l'ennesimo regalo del Governo di sinistra-centro, pardon di estrema sinistra, che andrà soprattutto ad incidere sui redditi medio-bassi che si erano visti aprire, da imprenditori coraggiosi, le vie dei cieli e del turismo. Alla faccia della socialità».(fn)