Massimo Pieri (FI): «Quattro mesi per fare l'esame ecodoppler alla carotide»

«I cittadini devono poter accedere alle analisi diagnostiche in tempi compatibili con le esigenze dettate dal proprio stato di salute». E' quanto ha dichiarato il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri commentando la vicenda di una «paziente che, per poter effettuare un ecodoppler carotideo, deve attendere dalla metà di dicembre al mese di aprile, con un tempo di attesa evidentemente eccessivo per un'indagine che potrebbe rivelarsi determinante ai fini terapeutici».«Le opportunità offerte dal centro unico prenotazioni dell'asl – scrive in una interrogazione Pieri, che è anche componente della Società della Salute in qualità di "osservatore" - prevedono che il paziente debba recarsi in uno degli istituti presenti nel territorio, anche lontani rispetto alla sede di residenza, condizione non agevole e sicuramente di grande difficoltà per persone anziane e sole. La Regione Lombardia ha risolto il problema garantendo all'utente l'opportunità di rivolgersi sia alle strutture pubbliche che a quelle private con l'erogazione di voucher di accredito, nell'ottica di una politica di valorizzazione delle strutture private presso le quali viene acquistato un sufficiente numero di prestazioni». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:INTERROGAZIONEOggetto: interroga il Sindaco per avere notizie in merito alle liste di attesa per accedere alle analisi diagnosticheIl sottoscritto Consigliere Comunale,considerato che è pubblicamente riconosciuto il diritto dell'utente di accedere alle prestazioni sanitarie pubbliche in tempi utili e di ottenere l'accesso agli esami diagnostici senza dover affrontare liste di attesa troppo lunghe che spingono i pazienti a ricorrere alla sanità privata sostenendo spese accessorie;visto che una paziente, per poter effettuare un ecodoppler carotideo, deve attendere dalla metà di dicembre al mese di aprile, con un tempo di attesa evidentemente eccessivo per un'indagine che potrebbe rivelarsi determinante ai fini terapeutici;visto che le opportunità offerte dal centro unico prenotazioni dell'ASL prevedono che il paziente debba recarsi in uno degli istituti presenti nel territorio, anche lontani rispetto alla sede di residenza, condizione non agevole e sicuramente di grande difficoltà per persone anziane e sole;ricordato che la Regione Lombardia ha risolto il problema sopramenzionato garantendo all'utente l'opportunità di rivolgersi sia alle strutture pubbliche che a quelle private con l'erogazione di voucher di accredito, nell'ottica di una politica di valorizzazione delle strutture private presso le quali viene acquistato un sufficiente numero di prestazioniINTERROGA IL SINDACO PER SAPEREPer quale motivo non è stato individuato un modus operandi che consenta agli utenti di accedere alle analisi diagnostiche in tempi compatibili con le esigenze dettate dal proprio stato di salute, senza dover ricorrere alla sanità privata sostenendo gli oneri di spesa.Massimo PieriFirenze, 15 dicembre 2006