Ex area Fiat di viale Belfiore, l'assessore Biagi: "Abbiamo convocato la proprietà e Nouvel per trovare una soluzione. Comunque il progetto deve essere realizzato così com'è"

"Abbiamo convocato la proprietà e il progettista per riprendere il lavoro visto che non siamo d'accordo sulla rescissione del contratto. Comunque il Piano di recupero prevede che ogni modifica significativa debba essere esaminata dal consiglio comunale. Non mi pare che né l'Amministrazione né il consiglio abbiano intenzione di modificare in modo significativo il progetto". Che quindi dovrà essere realizzato così com'è. E' quanto ha annunciato l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi rispondendo oggi in consiglio comunale ad alcune domande di attualità in merito alla vicenda dell'ex area Fiat di viale Belfiore, ovvero alla rescissione consensuale del contratto tra la proprietà (Baldassini Tognozzi e Pontello) e l'architetto francese Jean Nouvel.Ecco il testo integrale dell'intervento dell'assessore Biagi."In primo luogo conviene che siano esposti i fatti perché in questi ultimi giorni di fatti si è parlato poco e sono prevalse invece le discussioni sulle opinioni o su i ‘sentito dire'.Dunque in viale Belfiore si sta costruendo un edificio ad uso alberghiero in forza del permesso di costruire numero 1 del 2006.Il progetto, che ha garantito poco meno di 7 milioni di euro alle casse del Comune e 97 alloggi in affitto convenzionato e calmierato per 10 anni (alloggi in costruzione in via Toscanini e disponibili dalla prossima estate) è firmato da Jean Nouvel. Quindi ad oggi si sta costruendo il progetto dell'architetto francese.L'Amministrazione ha dato il proprio patrocinio al concorso indetto a suo tempo dalla proprietà, ha partecipato attivamente alle fasi del concorso (nominando anche un rappresentante nella giuria) e ha messo a disposizione la sala per la premiazione. L'Amministrazione ritiene l'esito del concorso un esito non modificabile. Il Comune era stata informato dalla proprietà nei mesi scorsi di importanti divergenze di opinione con il progettista.Per quanto riguarda la consensuale di rescissione del contratto di progettazione fra l'architetto Nouvel e la proprietà, noi non siamo d'accordo ed abbiamo convocato sia la proprietà sia lo studio di Nouvel in questa settimana per un incontro per poter riprendere il lavoro comune.Che non siamo d'accordo lo abbiamo detto sia ai rappresentanti della proprietà sia anche allo studio dell'architetto Nouvel. Voglio dire che avremmo gradito di essere informati direttamente, anche dallo progettista.Il Comune ha comunque gli strumenti per garantire che il progetto sia quello che vogliamo e cioè il progetto che ha vinto il concorso o comunque un progetto coerente: sappiamo che i progetti possono avere anche qualche modifica in corso d'opera.Il Piano di recupero prevede infatti che ogni modifica significativa che attiene alle caratteristiche dimensionali, fisiche e funzionali del progetto debba essere esaminata dal consiglio comunale. Non mi pare che né il sottoscritto né il consiglio abbiano intenzione di modificare in modo significativo il progetto.E' vero che in questi giorni è stato presentato dalla proprietà una variante del progetto che prevede due piani in meno di garage e altre modifiche funzionali. E che la diminuzione dei piani interrati è stata anche richiesta da un comitato di cittadini delle strade limitrofe al costruendo edificio. E ancora che il parcheggio non è mai stato pensato come " la principale contropartita pubblica" che, come abbiamo visto, è costituita da argomenti di ben più ampio interesse. E vero che al riguardo c'è una specifica raccomandazione del consiglio comunale riguardo a porre particolare attenzione al rischio idrogeologico. Ma la modifica del progetto non può essere autorizzata senza il parere del consiglio comunale.Questi sono i fatti. Che dimostrano che l'Amministrazione ha la situazione sotto controllo. Ed è in grado di interloquire con il privato e con il professionista per fare in modo che si riprenda la strada del lavoro comune nell'interesse in primo luogo della città. Questo abbiamo fatto. Non abbiamo scritto né articoli sulla stampa né sospeso i lavori. Certo non sarà facile controllare con il permesso di costruire le finiture, la qualità dei pavimenti, lo spirito del progetto. Su questo non resta che contare sul fatto che i passi successivi dimostrino anche che l'imprenditoria privata di questa città è ancora all'altezza delle sfide che essa stessa si è posta alcuni anni fa. E anche nello spirito di collaborazione dello studio Nouvel, in considerazione del fatto che il costo dell'intervento è stato uno dei parametri di valutazione che ha inciso significativamente nella scelta del progetto vincitore.Fatti che dimostrano che per raggiungere i risultati spesso più che gesti eclatanti servono la pazienza e la costanza. E la coerenza di comportamenti. Cosa che per quanto mio riguarda ho sempre mantenuto. Quindi, caro Varrasi, proprio non capisco quali siano "le confuse strategie politiche" di cui tu scrivi. Ma, come sai, sono assolutamente disponibile a discutere delle strategie di politica urbanistica che stanno alla base della mia attività e del Piano Strutturale.Ma la questione del progetto di Jean Nouvel ha anche aperto una discussione sulla presunta fuga di architetti di fama da Firenze, e si è accostato impropriamente alla vicenda i nomi di Arata Isozaki e di Santiago Calatrava.Allora se mi permettete vorrei anche qui puntualizzare partendo da una prima considerazione.Io non credo che la bellezza e la funzionalità della città dipendano sostanzialmente dai progetti dei grandi progettisti. Credo però che grandi progettisti e grandi progetti servano come catalizzatori di attenzione. E che soprattutto servano i concorsi di architettura. Allora vorrei far notare che mai nella storia repubblicana della città si sono fatti tanti concorsi di architettura come in questi ultimi sette anni. E, fatto veramente strano per una città come Firenze, non solo si sono fatti i concorsi ma si stanno anche costruendo i progetti vincitori. E mai come in questo periodo Firenze è stata presente sullo scenario internazionale dell'architettura, a cominciare dalla Biennale di Venezia del 2002 fino al Mipim di Cannes di quest'anno passando per le mostre dei progetti della nuova stazione e per gli innumerevoli eventi e conferenze di architetti di fama internazionale che si sono succeduti nel Salone dei Cinquecento o all'Istituto degli Innocenti.Dei progetti vincitori di concorso solo quello di Calatrava non si farà.Questa Amministrazione infatti si è impegnato perché i concorsi fatti fossero realizzati.Nel caso di Calatrava, il Comune di Firenze ha fatto tutto quanto nel proprio potere per fare in modo che il progetto si facesse, anche attraverso la disponibilità a intervenire sulle norme urbanistiche per consentire la modifica della copertura dell'ex teatro oggetto dell'intervento. Ma l'architetto di Valencia alla fine ha rinunciato forse perché troppo impegnato nella preparazione dei progetti per le Olimpiadi o forse adombrato per non aver vinto il concorso per la nuova stazione della città. Si realizzerà allora il progetto che si classificò secondo al concorso e cioè quello firmato da Adolfo Natalini.Il progetto di Isozaki invece si farà.Si è svolta nei giorni scorsi una riunione dei vertici delle amministrazioni dei beni culturali toscane e del Ministero, insieme all'amministrazione comunale da me rappresentata dove è stato concordato di ‘dar corso immediatamente alla redazione del progetto definitivo ed esecutivo del progetto Isozaki che dovrà concludersi in un tempo relativamente breve e trovare la giusta armonia anche sotto il profilo cantieristico con i lavori in corso di realizzazione'. Aspettiamo fiduciosi la ripresa del progetto esecutivo da parte dell'architetto giapponese.Infine nei prossimi mesi inizieranno a Novoli i lavori per tre edifici progettati da Zaha Hadid, Odile Decq e Carme Pinos, mentre è in costruzione la nuova sede della cassa di risparmio progettata da Giorgio Grassi e saranno appaltati fra breve i lavori della nuova stazione di Norman Foster.Si tratta di progetti importanti per la città. Firenze avrà nel suo futuro una importante testimonianza dell'architettura contemporanea. E questo grazie al lavoro di questo assessorato.Permettetemi una nota conclusiva. Certo sarebbe tutto più facile se questa città dimostrasse, proprio nei momenti di difficoltà, di sapere fare squadra, presentarsi compatta nei confronti del mondo. Invece, spesso, prevale la voglia di distinguersi, di criticare, di trovare il colpevole, anche se non si sa bene di cosa, come in questo caso. Spero che questo serva anche per dimostrare che insieme si può cambiare anche il modo di ‘pensare' di questa città e fare in modo che questa città stia nella contemporaneità fino in fondo".(mf)