In Palazzo Vecchio convegno sulla riabilitazione degli adolescenti che hanno problemi di comunicazione

L'obiettivo è la riabilitazione di adolescenti che hanno problemi di comunicazione utilizzando simboli, fotografie, gesti per sostituire o incrementare il linguaggio. Tale metodo, della cosiddetta "comunicazione aumentativa alternativa", è stato al centro di un convegno che si è svolto questo pomeriggio nel Salone dei Duecento a Palazzo Vecchio e che è stato promosso dalla commissione politiche sociali, presieduta da Susanna Agostini, dall'azienda sanitaria locale 10 di Firenze e dalle associazioni Inner Wheel Firenze Medicea e Rotaract Fiesole.Al piccolo paziente viene insegnato ad esprimere le sue scelte e i suoi pensieri attraverso delle immagini che rappresentano oggetti o concetti. Ad esempio, per permettere una scelta fra due pietanze le si disegnano su un foglio di carta e viene chiesto al bambino di indicare quale delle due vorrebbe per pranzo. L'indicazione può essere fatta manualmente o anche attraverso lo sguardo.Nel corso del pomeriggio sono intervenuti, tra gli altri, il dottor Mario Landi che ha illustrato la storia della "comunicazione aumentativi alternativa" e la professoressa Maria Luisa Gava. Sarà proprio lei a tenere il corso di formazione che si svolgerà nel biennio 2007 – 2008 e che è stato finanziato grazie al sostegno delle due associazioni coinvolte.Sono stati inoltre presentati alcuni casi di "disabilità verbale" in fase di trattamento, le esperienze degli operatori, degli insegnanti e delle famiglie.«E' la prima volta in Italia che alcuni privati danno la possibilità ad un'azienda sanitaria di sviluppare un progetto del genere – ha spiegato la presidente Agostini - questa è un'iniziativa che lascerà un impronta sul futuro della salute dei bambini che hanno questi tipi di disturbi. Il convegno di oggi – ha aggiunto Susanna Agostini -serve anche a far conoscere alla cittadinanza l'esistenza di patologie che riguardano la comunicazione verbale e cognitiva. Come avviene nei casi di molte malattie rare – ha concluso - è necessaria una divulgazione dei criteri di identificazione delle patologie per poter intervenire prima possibile ed evitare al paziente e ai familiari isolamento e incomprensione sociale».L'azienda sanitaria di Firenze sta sviluppando un programma di iniziative sostenute dall'apporto dei privati e quella odierna è la prima promossa all'interno di questa logica di collaborazione. (fn)