A Firenze l'evento conclusivo della Carovana Antimafia in Toscana. Lastri e Nencini: "Educhiamo i giovani alla legalità e promuoviamo i prodotti delle cooperative sociali"

Quindici tappe e sessantaquattro iniziative con la partecipazione di centinaia di persone, con l'auspicio di promuovere maggiormente nei supermercati e nei ristoranti i prodotti lavorati nei campi sottratti alla mafia.Questo il bilancio della "Carovana Antimafia in Toscana 2006" che conclude il suo viaggio oggi a Firenze, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, davanti agli studenti delle scuole medie e superiori fiorentine e dell'area metropolitana con il secondo appuntamento de "L'Etica della legalità, il dovere delle regole".L'incontro, promosso dagli assessorati alle politiche del lavoro ed alle pari opportunità del Comune di Firenze, è organizzato dall'associazione Libera, dalla fondazione Antonino Caponnetto, da CGIL, ARCI, Unicoop Firenze, dall'associazione culturale Circolo Teatro del Sale e dalla fondazione Banca Etica, con la partecipazione della rivista Testimonianze.I lavori sono stati aperti con un minuto di silenzio per ricordare la scomparsa del consigliere comunale dei DS Manuele Auzzi avvenuta sabato notte."È molto importante poter dialogare con i giovani sui temi della legalità e vorrei ringraziare tutti coloro che quest'estate hanno partecipato ai campi di lavoro a Corleone e Canicattiì: è stata un'esperienza significativa – ha commentato l'assessore Daniela Lastri che ad agosto è andata proprio a Canicattì –, con grande valore, che ha manifestato la volontà di relazionare maggiormente con queste realtà, sostenendole. Un obiettivo importante che noi continueremo a sostenere perché è necessario che ogni anno molti ragazzi possano capire ed impegnarsi di più per potersi relazionare con altri giovani che abitano in quelle zone e che conducono una vita difficile se non hanno, anche da parte nostra, il necessario sostegno. Già da molti anni, come Amministrazione Comunale, ci stiamo impegnando con progetti significativi nelle scuole perché crediamo che far crescere continuamente una maggiore responsabilità sociale, educare ai diritti umani, alla non discriminazione, sviluppare la coscienza civile e solidale per la costruzione di una convivenza rispettosa, siano elementi indispensabili per la formazione e la crescita di un giovane, creando una cittadinanza attiva permanente".Inoltre, da quest'anno nelle mense scolastiche gestite dall'Amministrazione Comunale sono entrati anche i prodotti derivanti dalla coltivazione delle terre sottratte alla mafia.Una delegazione fiorentina, guidata dall'assessore Riccardo Nencini, a fine luglio è andata in Sicilia, dai ragazzi toscani impegnati a Canicattì, nelle cooperative sociali "Placido Rizzotto" e "Lavor e non solo", nel campo di lavoro dedicato al giudice Rosario Livatino dove si trovavano 38 dei 174 giovani volontari toscani che hanno partecipato al progetto "Liberarci dalle spine 2006"."Visitando queste esperienze di cittadinanza attiva mi sono chiesto come mai in un territorio complesso come il nostro non si è creata un'analoga situazione – ha commentato l'assessore Riccardo Nencini –. Credo che la risposta sia nelle radici della nostra comunità, nella lotta al latifondo che ha preceduto il 1900 dove il solidarismo cattolico ed il progressivismo socialista delle nostre campagne si sono incontrati con l'anarchismo delle città, producendo una forza delle regole e della legalità, perché nel conflitto si sono misurati interessi ed esigenze che hanno preso cittadinanza nei nostri territori. Oggi c'è bisogno di dare continuità a questa radice; penso che il «Patto per la legalità», prodotto dalle stesse associazioni, sia questa continuità. Per questo assume particolare valore la lotta intrapresa alle forme di lavoro nero, perché essa risponde ad una domanda di legalità e di difesa dei diritti. Trovo molto importante che con le organizzazioni sindacali, con le organizzazioni d'impresa e le pubbliche amministrazioni si siano raggiunti patti di legalità nei cantieri per le grandi opere. Importante estendere questa pratica ai tanti piccoli cantieri che manutengono la nostra città"."Credo – ha concluso l'assessore Nencini – che bisogna prendere un impegno anche a nome di tutti gli operatori economici della nostra città: i prodotti delle cooperative devono trovare un'adeguata promozione nei nostri esercizi commerciali e nei nostri ristoranti. Inoltre chiedo alla scuola professionale edile di Firenze di organizzare il prossimo anno, accanto ai campi-scuola, dei veri campi di lavoro per recuperare gli immobili sequestrati alla mafia. Credo che dovremo lavorare in questa direzione".Per il ministro per i diritti e le pari opportunità Barbara Pollastrini "è necessario un gran movimento delle coscienze e la politica deve svolgere fino in fondo la propria funzione. L'esempio che ci viene da Firenze, dall'incontro di oggi, è straordinario per tutto il Paese. I muri da abbattere sono tanti: quello della cultura della legalità che va affermata, quello di dare più lavoro nel sud Italia, quello di fare emergere il sommerso, quello di misure che stiamo mettendo a punto, contro lo sfruttamento ed il racket".Al convegno hanno partecipato anche Achille Passoni, della segreteria nazionale CGIL, Francesca Chiavacci presidente ARCI Firenze, le ragazze ed i ragazzi di "Liberarci dalle spine" 2006.Il convegno proseguirà alle 17,00 al Circolo ARCI di San Bartolo a Cintola con la tavola rotonda "Lavoro nero e caporalato nella provincia di Firenze". (uc)