Mobilità, Falciani (SDI): «Cabina politica unica e un solo general manager. Ma anche sottovie e circonvallazione»

Questo il testo dell'intervento del capogruppo dello SDI Alessandro Falciani:«La necessità di modernizzare la mobilità fiorentina in una città congestionata come Firenze, riducendo il traffico privato, è un tema da tempo all'ordine del giorno, attraverso un deciso adeguamento qualitativo e quantitativo del trasporto pubblico e delle infrastrutture.A fronte di questo importante progetto di riassetto di modernizzazione, organizzativo e qualitativo della mobilità occorre che si verifichino due condizioni preliminari: una cabina politica unica regia della mobilità fiorentina che si riappropri anche della competenza della Polizia Municipale e un unico General Manager, individuabile nell'ing. Giovanni Mantovani, che dovrà avere competenze straordinarie e di coordinamento su tutti i soggetti che insistono nella mobilità fiorentina: ATAF, Firenze Parcheggi, Sas, oltre ai rapporti con le ferrovieFirenze è vittima di quaranta anni di errori, di occasioni mancate, di inadempienze, sul tema della mobilità e delle infrastrutture ad esse collegate. Nella nostra città il traffico è diventato una malattia, che ha bisogno di cure adeguate e condivise. ma le cure sono possibili, necessarie e doverose. Negli scorsi decenni, da parte delle pubbliche amministrazioni, sono stati compiuti almeno due grossi errori: non realizzare l'aeroporto a San Giorgio a Colonica, e nel 1958 smantellare la tramvia nata nel 1890. E a parte la realizzazione di due nuove ponti - il ponte da Verrazzano e il ponte dell'Indiano - e la realizzazione della Firenze-Pisa-Livorno, non è stato fatto nient'altro di significativo. Ma negli ultimi quaranta anni il traffico è cresciuto in maniera esponenziale: nel 1966 c'erano 90.000 auto circolanti contro le 300.000 di oggi e di 150.000 motoveicoli,e le presenze degli stranieri erano pari a circa 3 milioni di turisti l'anno mentre oggi sono quasi 9 milioni. E inoltre è aumentata a dismisura la mobilità privata, che continua a crescere ad un ritmo del 2-3% l'anno, che attraverso le autostrade, le superstrade, le statali e le provinciali raggiungono e attraversano Firenze utilizzando impropriamente i viali come una circonvallazione , i quali registrano un passaggio di circa 60.000/80.000 mezzi al giorno per recarsi dai territori del Valadarno eMentre il trasporto pubblico urbano è sostanzialmente rimasto fermo a quaranta anni fa, utilizzando il solo trasporto pubblico su gomma, costretto a convivere con quello privato e quindi privo di quella efficienza che invece occorre garantire.E allora questa amministrazione si fa carico di quaranta anni di inadampienze per modernizzare il trasporto pubblico locale, per europeizzarlo, allo scopo di abbattere il traffico privato che sta strangolando il traffico cittadino e, producendo inquinamento contribuisce a minare la salute dei cittadini. Non occorre inventare ricette particolari, basta osservare e ispirarsi alle altre città europee delle nostre dimensioni per individuare la cura necessaria.Risulta pertanto del tutto evidente che le principali scelte strategiche della amministrazione non possono che essere le seguenti:• La realizzazione della bretella nord est, vera e propria circonvallazione, capace di drenare gli automezzi provenienti fa fuori Firenze senza farli transitare attraverso i viali,e comunque già presente nel Piano strutturale. Faccio solo notare che lo studio di fattibilità è già stato consegnato alla fine del 2005, ed è in parte già finanziato dalla Cassa di risparmio con 300.000 €. Appare pertanto del tutto evidente la necessità di iniziare i lavori già nei primi mesi del 2007. Questa realizzazione sposterà del 30/40% del traffico che oggi grava sui viali.• Pochi sanno che nell'ottobre del 1988 il Sindaco Bogiankino promosse un referendum consultivo che prevedeva anche una domanda sul gradimento della tramvia, e la stragrande maggioranza dei fiorentini si espresse a favore del tram. Le tre linee tranviarie hanno un costo complessivo di circa 500 milioni di €. Sono stati fatti alcuni errori iniziali, come quello di affidare a due ditte diverse la realizzazione delle tre linee, utilizzando così armature diverse e avendo ricadute più complesse anche sulla manutenzione. Così come è stato sbagliata la soluzione in Piazza Vittorio Veneto, e i lavori per la stazione in S.M. Novella di fronte a Deanna, ora spostata di fronte alle scalette stazione. Ma il principale nodo da sciogliere è la realizzazione di numerosi sottopassi per la semplice considerazione che tutto il traffico nella stessa sede strade non ci può stare. E allora, a titolo di esempio, occorreranno i sottopassi a Porta al Prato, Piazza Libertà, Via di Novoli, Guidoni, Statuto. E la line tranviaria dovrà utilizzare anche parti dei binari delle ferrovie, acquisendo così un ruolo anche di metropolitana. Perché la tramvia potrà abbattere al massimo il 15-20% del traffico privato.• E' altresì necessaria la realizzazione della busvia per incrementare il traffico commerciale dei messi ATAF, a iniziare dalla 17 flash a patto che la perdita dei presunti 15o posti auto sia risarcita ai residenti con l'individuazione alternativa di parcheggi pertinenziali in un raggio di 200-250 metri Altrimenti le busvie non si potranno realizzare.• Infine occorr portare a termine il Piano della sosta e le piste ciclabili al più presto».(fn)