Formigli e Agostini (DS): «Sbagliato premiare in Palazzo Vecchio l'ex repubblichino Pietro Ciabattini»
«Premiare un ex repubblichino in un luogo istituzionale vuol dire perdere, e far perdere all'intera comunità, il senso della storia». E' quanto hanno dichiarato il capogruppo dei DS Alberto Formigli e la consigliera Susanna Agostini a proposito «della decisione di consegnare il Fiorino d'argento, in Palazzo Vecchio, a Piero Ciabattini, ex aderente alla repubblica di Salò».«Questa scelta hanno osservato vuol dire ammettere che la storia non ha senso, che nella storia non c'è né il giusto né l'ingiusto, ma solo l'evento, l'accaduto, il fatto ingiustibicabile e sostanzialmente incomprensibile. Dietro anche il milite delle brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista, c'erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l'Olocausto. Non ce ne importa nulla che i "ragazzi di Salò" non sapessero cosa difendevano, insieme con l'onore della patria. Capita, talvolta, nella storia di trovarsi dalla parte sbagliata, anche senza volerlo».«Ma l'idea che la storia sia riducibile ad una somma di casi individuali hanno concluso Formigli e Agostini - ognuno preso per sé e dunque, nella loro assoluta singolarità, tutti giustificabili, produrrà lo sfascio di tutti i parametri intellettuali e civili. Per questo Pietro Ciabattini non può essere premiato a Palazzo Vecchio, il simbolo della Firenze democratica». (fn)