Donzelli (AN): «Altro che solidarietà all'assessore Cioni è lui che deve chiedere scusa alla città per le sue scelte politiche»

«Non potevo dare la mia solidarietà all'assessore Graziano Cioni. Ovvero a chi ha sempre fatto scelte politiche ed amministrative che non condivido nel modo più assoluto». Lo ha detto il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli«Nella seduta del consiglio comunale di ieri – ha spiegato l'esponente del centrodestra – la sinistra aveva presentato un ordine del giorno di solidarietà all'assessore Cioni nel suo ruolo di pubblico amministratore. La vicenda, com'è noto, riguarda il suo rinvio a giudizio per rivelazione di segreto d'ufficio. Il documento è stato però ritirato quando, dopo la mia dichiarazione di voto contraria, la maggioranza ha visto che il voto dell'assemblea non sarebbe stato unanime. Confermo quello che ho detto ieri durante il mio intervento: come si fa ad essere solidali su scelte politiche che ci dividono? Piuttosto sarebbe stata adeguata una mozione di segno opposto: di solidarietà alla città rispetto alla pessima gestione di Cioni e Domenici».«La vicenda per la quale l'assessore è rinviato a giudizio, almeno secondo quanto sarebbe stato ricostruito dagli inquirenti - ha osservato l'esponente del centrodestra – si inserisce in quella più ampia relativa al presunto tentato rapimento di una bambina da parte di una rom. E' un episodio di cronaca esplicativo di quanto chi amministra questa città sia più attento a difendere la propria immagine che i cittadini che rappresenta. Nei giorni dopo il rapimento, infatti, i nostri amministratori, e in prima persona Cioni, si resero protagonisti di continui tentativi per sminuire quanto avvenuto».«Un buon amministratore avrebbe difeso la bambina dalla nomade e non viceversa - ha proseguito Donzelli - purtroppo Cioni non solo ha cercato di sminuire l'accaduto, ma, secondo la ricostruzione del pubblico ministero, potrebbe anche aver commesso un reato. La sceneggiata delle finte dimissioni di Graziano Cioni è finita dopo 72 ore, ma i danni della sua attività di assessore purtroppo segneranno Firenze ancora per anni». (fn)