Il consiglio comunale approva ordine del giorno sul volontariato

Avviare un percorso che porti alla "conferenza fiorentina" del volontariato in preparazione dell'appuntamento regionale. E' una delle richieste contenute in un ordine del giorno approvato ieri sera dal consiglio comunale.Nel documento si sottolinea anzitutto l'interesse dell'assemblea di Palazzo Vecchio «alla promozione di un ampio dibattito culturale e politico, anche di livello nazionale, per costruire un rapporto chiaro fra le istituzioni e tutte le realtà del volontariato».L'ordine del giorno impegna anche l'amministrazione «a sostenere presso le sedi competenti azioni di innovazione normativa nella direzione di definire maggiormente le peculiarità che contraddistinguono la natura e la missione dei diversi volontariati».«Questa realtà – ha sottolineato la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini – è il capitale sociale della nostra città. Un patrimonio che Firenze ha il dovere di salvaguardare. Con questo ordine del giorno vogliamo proseguire un lavoro di scambio delle conoscenze in tutte le commissioni che hanno competenze in merito». (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:Ordine del giorno n. 778 approvato dal Consiglio Comunalenella seduta del 27 novembre 2006"Sul ruolo del volontariato in città"Il Consiglio comunale si appresta a dedicare una seduta al tema del volontariato, secondo quanto previsto dall'art. 95 dello Statuto del comune stesso; per felice coincidenza, questo adempimento statutario incrocia quest'anno il tema della festa della Regione Toscana, dedicata appunto al volontariato. L'azione del volontariato fa parte della storia e del presente di questa città, sia nella sua origine religiosa che in quella laica; lascia anche nel tessuto urbano i segni di una volontà diffusa e organizzata di cura dell'interesse collettivo.La legge quadro sul volontariato 226/91, è stata in questi anni un punto di riferimento importante nella regolazione dei rapporti tra il variegato mondo del volontariato e le pubbliche amministrazioni ed ha affrontato – senza ancora risolvere - il complesso tema dei rapporti fra questo e le istituzioni pubbliche, portando in evidenza anche il rapporto, talvolta conflittuale, con il mondo del lavoro. Accanto al tradizionale volontariato del settore sociale e sociosanitario si stanno sempre più affermando nuovi settori di intervento come quello ambientale, culturale, della tutela e promozione dei diritti, del volontariato internazionale, nonché forme meno strutturate che derivano da uno stretto rapporto con il territorio e la comunità in cui si vive, indicato come cittadinanza attiva.Considerato l'interesse di questo Consiglio alla promozione di un ampio dibattito culturale e politico, anche di livello nazionale, per costruire un rapporto chiaro fra le istituzioni e tutte le realtà del volontariato e in preparazione della Conferenza Regionale del Volontariato che si terrà il 10 – 11 marzo 2007;IL CONSIGLIO COMUNALEsi impegnaad individuare i modi e le forme con cui articolare una riflessione con il coinvolgimento delle realtà cittadine interessate, a partire dai seguenti aspetti problematici:come la città valorizza i luoghi che nel tempo hanno concretizzato la cura per il bene collettivo, l'assistenza, il mutuo soccorso, la socialità autorganizzata, la promozione culturale, l'attività dei giovani;quali difficoltà incontrano i soggetti del volontariato che hanno rapporti formali con le istituzioni;quali ulteriori spazi possono essere individuati, con quali criteri da parte dell'Amministrazione e aspettative da parte dei cittadini;quali siano le condizioni conflittuali tra volontariato e mondo del lavoro;IL CONSIGLIO COMUNALEimpegna il SindacoA sostenere presso le sedi competenti azioni di innovazione normativa nella direzione di definire maggiormente le peculiarità che contraddistinguono la natura e la missione dei diversi volontariati.Ad avviare un percorso che porti alla Conferenza fiorentina del volontariato in preparazione della conferenza regionale sul volontariato affinché:sia di sostegno per favorire la cultura e l'adesione delle nuove generazioni alle numerose forme di volontariato presenti nel nostro territorio;favorisca forme di volontariato di inclusione, non discriminazione e coesione sociali, in particolare nei confronti degli immigrati e delle diversità in genere;sia occasione per riflettere sulle risorse economiche per il volontariato a partire del 5 per mille che deve essere riconfermato esclusivamente per il mondo no-profit;possa individuare adeguati strumenti di sostegno nei confronti di quelle organizzazioni, soprattutto le più piccole, per affiancare alla "cultura del fare", quella della competenza e della conoscenza per far fronte alle sfide del futuro.Palazzo Vecchio, 27 novembre 2006