Il volontariato a Firenze, dibattito in consiglio comunale. L'assessore De Siervo: "Le associazioni sono un'energia vitale per la città"
Il volontariato a Firenze. E' il tema affrontato dall'assessore al terzo settore Lucia De Siervo questo pomeriggio in consiglio comunale, la quale ha illustrato il ruolo del volontariato, attraverso le sue mille sfaccettature, prendendo spunto proprio dalla giornata della Festa della Toscana del prossimo 30 novembre.Nell'archivio dell'ufficio volontariato sono presenti ad oggi 1.066 associazioni attive sul nostro territorio e che sono consultabili tramite il sito, interamente aggiornato, che è visibile sulla rete civica del Comune. Sono invece 50 le associazioni realizzate grazie a cittadini extracomunitari. "Nell'anno 2005, attraverso la direzione sicurezza ha detto l'assessore al terzo settore Lucia De Siervo sono stati erogati contributi ad associazioni di volontariato o promozione sociale, contribuendo così all'attuazione di specifici progetti di varie aree, tra cui quelle afferenti alla marginalità, immigrazione, promozione del volontariato, carcere e reti di solidarietà. In tali ambiti nell'anno 2005 sono stati erogati contributi a n. 48 progetti, per un totale di 254.190 euro".Un'ulteriore forma di collaborazione con il mondo del volontariato è quella sviluppata con le Reti di Solidarietà presenti in tutti i quartieri, che nascono come strumento per aiutare le persone sole, in particolare anziane. Il tavolo di coordinamento cittadino delle Reti di Solidarietà si è costituito a partire dalla fine del 2002 ed è composto dal Dirigente del Servizio Minori e Famiglia della Direzione Sicurezza Sociale, che lo coordina, dall'Unità Operativa Volontariato, dai referenti amministrativi per la Rete di Solidarietà dei Quartieri, dagli Assistenti Sociali assegnati dai SIAST, dai referenti delle Reti di Solidarietà territoriali. Attualmente aderiscono alle Reti 173 tra associazioni e Organizzazioni non profit. Sono 140 i volontari singoli, non aderenti a nessuna associazione.Molto importante, poiché incide positivamente nella vita della città, è il servizio civile volontario che ha raggiunto un buon livello di sviluppo. "Per quanto riguarda il Comune ha sottolineato l'assessore De Siervo - attualmente ha in servizio 100 volontari e altri 21 prenderanno servizio il prossimo 4 dicembre, con progetti che riguardano i servizi sociali, la cultura, lo sviluppo della cultura informatica. Complessivamente quasi 200 persone poi si sono avvicendate nel servizio civile volontario del Comune. A dare un ulteriore impulso, dal prossimo anno contribuirà il servizio civile regionale, che nasce con la legge n 35 del 25 luglio 2006. La legge, approvata dal Consiglio Regionale, offre una nuova opportunità di cittadinanza attiva aperta anche ai cittadini stranieri, poichè il requisito è la residenza il domicilio nel terrorio regionale, oltre all'età che è dai 18 a 30 o 35 per i diversamente abili"."Il volontariato dunque è una risorsa a disposizione del paese e rappresenta un'energia vitale di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini e delle cittadine che può contribuire in modo importante allo sviluppo della società - ha ricordato l'assessore -. I volontari e le associazioni a cui appartengono costituiscono una risorsa morale, una riserva di etica della solidarietà e della partecipazione e nel contempo un motore creativo di servizi, di impresa sociale, di lavoro, da mettere a disposizione del paese, dello sforzo e del progetto di cambiamento"."Sono una parte importante e in certi casi fondamentale di società per affrontare le sfide della modernità ha proseguito l'assessore - e per contribuire a garantire una qualità della vita dignitosa al numero più ampio possibile di persone, in linea di principio a tutti coloro che risiedono, anche temporaneamente, sul territorio dello Stato".Una particolare attenzione è stata poi rivolta al coinvolgimento delle associazioni di volontariato impegnate in tema di marginalità sociale, nella realizzazione di alcuni progetti d'intervento destinati all'accoglienza e all'inclusione delle persone senza dimora del tessuto cittadino."Nel corso degli ultimi anni l'amministrazione - ha detto De Siervo - ha investito una parte delle proprie risorse per rafforzare, e in alcuni casi costruire, un legame forte tra i soggetti impegnati in tema di contrasto alle povertà, basato sulla conoscenza e sulla fiducia reciproca, dando attuazione al principio di sussidiarietà sociale".Lo sforzo è stato importante nel creare nuove connessioni, vivere la rete delle risorse, fare sistema tra gli attori impegnati a vario livello in un ambito che ha visto modificare rapidamente i referenti istituzionali territoriali, con l'istituzione dell'IPAB del Fuligno e del Polo per le Marginalità quale soggetto gestore del sistema delle foresterie e delle accoglienze. Ma altrettanto velocemente ha dovuto confrontarsi anche con nuovi destinatari e nuovi bisogni"."L'impegno del sistema delle associazioni, in passato legato in particolare alla realizzazione di alcuni progetti, come l'Emergenza Freddo, è diventata una capacità di lavoro sistematico e continuativo, che si è gradualmente concretizzata nella strutturazione di un coordinamento cittadino delle associazioni per l'inclusione sociale, capace di essere un soggetto maturo rispetto a obiettivi condivisi e riconosciuti, pur nella consapevolezza delle peculiarità dei singoli partecipanti, come interlocutori competenti per l'amministrazione.Il Tavolo di coordinamento cittadino per l'inclusione sociale è dunque l'espressione delle competenze e delle esperienze maturate dalle istituzioni, dalle organizzazioni del privato sociale e dalle associazioni di volontariato in anni di impegno comune e di attività con le fasce della popolazione più in difficoltà ed a forte rischio di emarginazione sociale e culturale".(pc)