Legge Finanziaria, il sindaco Domenici: "Al Senato ci aspettiamo modifiche. E poi si dovrà cambiare registro e coinvolgere gli enti locali"
"Questa Legge finanziaria contiene anche aspetti positivi, ma il modo in cui è stata gestita non può essere considerato soddisfacente. Abbiamo avvertito confusione, tendenza tecnicistica, mancanza di sensibilità politica e istituzionale. E'mancato il coinvolgimento degli enti locali sia nelle scelte per il risanamento dei conti, sia in quelle per le priorità dello sviluppo. Ora, il passaggio dalla Camera al Senato non deve essere solo formale, ma un momento importante per apportare delle modifiche su questioni di grande rilievo sia per le istituzioni sia per il mondo economico italiano. E poi si dovrà cambiare passo e registro. Se il governo non coinvolgerà e responsabilizzerà i Comuni, finirà per venire meno la stessa efficacia del suo agire". Sono le parole del sindaco e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, che stamani è intervenuto all'iniziativa interregionale della Cna sulla Legge Finanziaria che si è tenuta al teatro Puccini. Un saluto non formale, quello di Domenici: "Come sindaco di Firenze vi esprimo il benvenuto a nome della città - ha detto - ma come presidente dei Comuni italiani voglio entrare brevemente anche nel merito del problema che stamani siete a discutere. Questo è un momento molto delicato per tutti coloro che si sono trovati in difficoltà nell'affrontare il dibattito e le scelte della Legge Finanziaria, una manovra complessa e di difficile gestazione. Questo è un momento in cui importanti settori economici e delle istituzioni sentono che il passaggio della Legge al Senato dove portare ad una discussione seria, dove si prendono in considerazione tutti i punti insoddisfacenti della manovra. Nessuno è così irresponsabile da non conoscere la gravità della crisi dei conti pubblici del paese e della necessità di trovare le soluzioni. Ma il modo in cui si è gestita questa fase non può essere considerata soddisfacente. Eravamo partiti bene, avevamo apprezzato come si era arrivati al Dpef nel luglio scorso. Ma poi c'è stata confusione, tendenza tecnicistica, e verso i Comuni una mancanza di sensibilità politica e istituzionale: come se non facessero parte dell'ordinamento costituzionale, ma fossero considerati una sorta di palla al piede". "Si è detto che per la manovra potevano bastare 15 miliardi di euro - ha aggiunto il sindaco - ma che gli altri 19 serviranno per lo sviluppo: allora perché non è stato istituito un tavolo per decidere come utilizzare le risorse destinate allo sviluppo? I problemi non si possono risolvere con i tecnicismi, non si può pensare di non investire su temi come la mobilità, la casa, l'immigrazione, la sicurezza"."Per questo - ha continuato Domenici - mobilitazioni come quella di stamani sono giuste e importanti, perché fatte da persone responsabili, che vogliono sono solo il bene del proprio settore ma anche il bene del paese. Ed oggi al governo diciamo: questa Finanziaria è alla seconda lettura, va verso l'approvazione e dovete ascoltarci. Ma aggiungo anche che dopo, archiviata questa manovra, si dovrà cambiare passo e registro: si dovrà trovare la capacità di lavorare insieme e di condividere le scelte. E non continuare a considerare gli enti locali come un corpo separato. Quello da mandare è un messaggio di responsabilità"."Ora si aprirà una fase difficile anche a livello locale, con la definizione dei bilanci - ha concluso il sindaco - Ebbene, facciamo sì che lo spirito di collaborazione che invochiamo a livello nazionale lo si ritrovi nelle città, troviamo il modo di lavorare insieme. Magari potrà anche essere di esempio". (ag)