47°Festival dei Popoli, torna nelle sale la storica kermesse cinematografica. Più di 100 documentari per raccontare il mondo

Il Libano delle manifestazioni pacifiste e quello della musica di strada; la Cina quotidiana delle strade di Pechino, quella americanizzata del punk-rock e quella rampante dello sfrenato sviluppo tecnologico; l'India sconvolta dagli attentati separatisti musulmani e la memoria storica della Colombia; la Londra dello swing e le conseguenze della globalizzazione firmata Wal-Mart. E' ancora una volta l'attualità, quella più vera e indipendente a caratterizzare il 47esimo Festiva dei Popoli la rassegna internazionale del film-documentario in programma dal 1° al 7 dicembre in cinque sale fiorentine (Stensen, Alfieri, Cango, Istituto Francese, Facoltà di Architettura) Con una novità in più rispetto al passato: la sezione ‘Transiti'organizzata in collaborazione con lA presentare la rassegna stamani in Palazzo Vecchio era presente il presidente della commissione cultura di Palazzo Vecchio Dario Nardella, il presiedente e il direttore del Festiva Giorgio Bonsanti e Mario Simondi"Un Festival importante per la città – ha detto Dario Nardella-, un osservatorio privilegiato su tutti gli aspetti e i germi di una nuova creatività. Il Festival non solo ripropone con rinnovato interesse le sue attività canoniche, ma anche introduce novità come la sezione ‘Transiti'"L'occhio indagatore del Festival, attraverso i suoi documentari, racconta anche l'Italia attraverso le atmosfere e le superstizioni di Spaccanapoli, il cuore antico del capoluogo partenopeo, analizza la censura cinematografica negli Stati Uniti, penetra nel tenebroso cuore del Congo, attraversa l'America on the road, rievoca Chernobyl.Nardella ha poi ricordato la capacità che ha il Festival dei Popoli nel rappresentare uno snodo culturale importante e di dare risposte alla produzione giovanile culturale.Oltre ai consueti Concorso Internazionale e Concorso Italiano – le sezioni competitive che presentano le ultime tendenze del documentario per stile, linguaggio e contenuti - il programma del Festival sarà articolato in diverse sezioni, tra cui Il Presente Documentato - film, inchieste e reportage firmati da autori di fama internazionale -; Filmare la Musica, dedicata al veicolo comunicativo che, più degli altri, riesce ad oltrepassare confini geografici e barriere culturali; Lo Schermo dell'Arte, che ritrae i protagonisti dell'arte contemporanea con opere recenti e rarità: dall'avanguardie alle vecchie tendenze vengono analizzate in documentari che sono a loro volta opere d'arte; Spazio architettura immagine, sezione incentrata sull'architettura e su tematiche urbanistiche.Molte le novità di quest'anno. La nuova sezione Transiti, organizzata in collaborazione con ATAF, in cui i mezzi di trasporto diventano ‘luoghi di incontro' dove si intrecciano storie, si incrociano destini, si dipanano le vite di migliaia di persone.Ci sarà inoltre la sezione Nuovo Cinema Austria - realizzata con il Forum Austriaco di Cultura di Roma - che si concentra sull'interessante produzione documentaristica austriaca degli ultimi anni e che porterà a Firenze alcuni tra gli autori più importanti, per confrontarsi e discutere con i registi italiani presenti al festival. Nell'ambito della sezione sarà dedicato un omaggio al regista austriaco Michael Glawogger, presente al Festival in qualità di membro della Giuria Internazionale e protagonista del work-shop che, dal 30 novembre al 2 dicembre, intende approfondire la poetica del suo cinema.Un'altra importante novità è la sezione Infanzia: identità e percezione di sé, resa possibile grazie alla collaborazione dell'Istituto degli Innocenti di Firenze. Si concentrerà sul bambino nel momento della scoperta del proprio io attraverso le opere di autori quali Victor Kossakovsky e Jay Rosenblatt.Fiore all'occhiello della 47esima edizione la sezione Nuovi sguardi, dedicata alle nuove promesse del cinema documentario: verranno proiettate sette opere realizzate dagli studenti di alcune delle più importanti scuole di cinema, Atelier Africadoc e Eurodoc, Atelier Varan Belgrade, Andrzej Wadja Master School of Film Directing, National Film and Television School, e del corso di formazione del Festival dei Popoli ‘Doc ut des'.Tutte le informazioni su www.festivaldeipopoli.org. (lb)