«Solidarietà e sostegno ai giornalisti impegnati nella vertenza per il rinnovo del contratto»: risoluzione approvata dal consiglio comunale

Una risoluzione che esprime «solidarietà e sostegno ai giornalisti italiani impegnati nella vertenza per il rinnovo del contratto» e invita «la federazione editori a recedere dalla attuale posizione di indisponibilità verso l'apertura della trattativa» è stata approvata dal consiglio comunale nella seduta di ieri sera.«I giornalisti italiani – si legge nel documento - sono scesi in sciopero, nei mesi scorsi, nell'ambito di una vasta agitazione programmata dalla federazione della stampa per sollecitare la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto ormai da oltre 600 giorni. Peraltro la federazione della stampa ha deciso all'unanimità di proporre ai giornalisti della carta stampata e delle agenzie di informazione e del web una settimana di sciopero consecutivo prima della festività natalizie e senza alcun preavviso».«La mancanza del contratto – prosegue la risoluzione - ha ripercussioni negative sull'intero mondo dell'informazione, favorisce la permanenza di estese forme di precariato e di incertezza lavorativa nelle redazioni, condiziona il diritto fondamentale dei cittadini ad una informazione pluralista e autonoma, lascia campo libero ad una situazione di fatto dove rischiano di prevalere unicamente le logiche di potere e di mercato. E il rifiuto degli editori di riprendere la trattativa partendo dal riconoscimento di basilari tutele della dignità delle prestazioni del lavoro intellettuale costituisce un grave segnale per lo sviluppo e di relazioni sindacali corrette proprie di una democrazia industriale avanzata».Il consiglio comunale auspica infine «che le parti si ispirino ad un dialogo non pregiudiziale e trovino soluzioni per il precariato». (fn)Questo il testo della risoluzione:Risoluzione: "Vertenza per il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro dei Giornalisti Italiani"Il Consiglio comunale di Firenzepreso atto:che i giornalisti italiani sono scesi in sciopero, nei mesi scorsi, nell'ambito di una vasta agitazione programmata dalla Federazione della stampa per sollecitare la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto ormai da 623 giorni;che la giunta della Federazione della Stampa ha deciso all'unanimità di proporre ai giornalisti della carta stampata e delle agenzie di informazione e del web una settimana di sciopero consecutivo prima della festività natalizie e senza alcun preavviso;che la mancanza del contratto ha ripercussioni negative sull'intero mondo dell'informazione, favorisce la permanenza di estese forme di precariato e di incertezza lavorativa nelle redazioni, condiziona il diritto fondamentale dei cittadini ad una informazione pluralista e autonoma, lascia campo libero ad una situazione di fatto dove rischiano di prevalere unicamente le logiche di potere e di mercato;che il rifiuto degli editori di riprendere la trattativa partendo dal riconoscimento di basilari tutele della dignità delle prestazioni del lavoro intellettuale costituisce un grave segnale per lo sviluppo e di relazioni sindacali corrette proprie di una democrazia industriale avanzata;Nel far proprio l'invito alla ripresa delle trattative venuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lo scorso 28 settembre, durante la cerimonia al Quirinale per la 41ª edizione del premio Saint Vincent, ha ribadito che "allo sforzo dei giornalisti - se mi è consentito ricorrere a una espressione cara a Benedetto Croce - per "invigilare" se stessi, deve corrispondere il riconoscimento dei loro diritti» e ha sottolineato il "diritto primario ad un contratto di lavoro regolarmente rinnovato".ESPRIMEsolidarietà e sostegno ai giornalisti italiani impegnati in questa difficile vertenza e invita la Federazione editori a recedere dalla attuale posizione di indisponibilità verso l'apertura della trattativa e il rinnovo del contratto;AUSPICA che le parti si ispirino ad un dialogo non pregiudiziale e trovino soluzioni per il precariato.CHIEDE l'invio del presente documento alla Associazione degli editori ed al Sindacato dei giornalisti.Palazzo Vecchio, 13 novembre 2006