Sciopero della fame di Lorenzo Conti, Stella (FI): «Gesto da prendere nella massima considerazione»
Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Marco Stella:«Accetto questo incarico con umiltà ma anche con coraggio, con decisione, ma senza presunzione, e credo che questo Consiglio e la città abbiano un preciso bisogno di rilancio morale, politico e culturale. Sono dell'opinione che nei prossimi mesi sia meglio andare di più nella città e non limitare il dibattito al Palazzo». Con queste parole il Sindaco Lando Conti apriva il saluto che egli rivolse al Consiglio Comunale il 18 Aprile 1984 che lo eleggeva Sindaco di Firenze; continuava sempre parlando al Consiglio «abbiamo posto come primo punto la questione morale: la difenderemo perché questione morale vuol dire anche difesa della certezza del diritto».Questa era parte del programma del Sindaco Conti, nel suo programma si poteva percepire l'arte del buon governo ed i principi su cui fondare la propria azione.Alle cinque del pomeriggio del 10 febbraio 1986, in via Faentina, un gruppo delle Brigate Rosse fece fuoco diciotto volte con una calibro 7,65 stroncando la vita di un uomo ancora giovane, che fino a pochi mesi prima era stato Sindaco di Firenze, di un uomo che era anche un marito e un padre affettuoso.Lando Conti quel giorno stava venendo in Palazzo Vecchio per partecipare ad una seduta del Consiglio Comunale.Da circa una settimana uno dei figli di Lando Conti, Lorenzo, sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro l'indifferenza che le istituzioni dimostrano nei confronti delle vittime del terrorismo.Oggi qui nella stessa sala che vide Lando Conti Sindaco, voglio esprimere la mia piena solidarietà a Lorenzo Conti.Vedete, lo sciopero della fame da parte di Lorenzo Conti contro l'indifferenza, e qualche volta la complicità di certi ambienti della sinistra con gli ex terroristi è da prendere nella massima considerazione.La famiglia Conti rappresenta un filone risorgimentale, democratico popolare e progressista, che dovrebbe incutere rispetto in chi si dice erede di questi valori.Ma quali sono i motivi della protesta estrema di Lorenzo Conti?Non sono soltanto per il ricordo, o meglio ancora, per trovare la verità e fare chiarezza su molti punti oscuri dell'assassinio del padre.La sua battaglia è una battaglia per la democrazia, è una battaglia per i rappresentanti delle forze dell'ordine e per i magistrati che tutti i giorni combattono sulla strada, è una battaglia per le famiglie vittime del terrorismo.L'impegno di Lorenzo Conti è per arrivare ad una legge che stabilisca l'ineleggibilità di quelle persone che si sono macchiate di reati contro lo stato o le persone come gli ex brigatisti e quel mondo a loro contiguo, basti pensare a Sergio D'Elia membro di Potere Operaio prima e Prima Linea poi, condannato a 25 anni per l'omicidio dell'agente Fausto Dionisi, ed oggi eletto alla Camera dei deputati con la Rosa nel Pugno, ed in seguito nominato dall'Unione Segretario alla Presidenza della Camera;L'impegno di Lorenzo Conti è per fare finalmente chiarezza sulle assunzioni facili e sui rapporti di collaborazione degli enti pubblici, Regioni Province e Comuni nei confronti di ex terroristi, e purtroppo la Regione Toscana rappresenta un esempio in negativo; dicendo questo mi auguro che il Comune di Firenze non abbia mai avuto, non abbia oggi e mai in futuro nessun rapporto in essere con ex brigatisti o terroristi.L'impegno di Lorenzo Conti è stato utile per far approvare finalmente in Consiglio Regionale una legge che concede significativi benefici a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.Credo che oggi non debba esserci spazio per le polemiche.Non dividiamoci su come il Comune ha deciso di ricordare il Sindaco Lando Conti dedicandogli uno slargo in via Faentina, o che la mozione n. 558 della Commissione Pace approvata dal Consiglio Comunale nella seduta del 27 novembre 2000 che prevedeva di intitolare una scuola o un istituto alla memoria di Lando Conti, non sia stata ancora applicata.Credo invece che oggi tutti noi, dobbiamo confermare piena solidarietà a Lorenzo Conti, ma questo certamente non basta, e per la responsabilità che ci compete, come membri del Consiglio Comunale di Firenze, dobbiamo invitare il Sindaco affinché, a nome di tutti noi e della città di Firenze, si faccia egli stesso portatore dell'impegno di Lorenzo Conti nelle sedi istituzionali.L'impegno di Lorenzo Conti altro non è che il proseguimento dell'impegno del padre, Sindaco del dialogo, che parlava e ragionava più che come un politico di professione, come un cittadino che fa politica, che credeva nella certezza del diritto, nella tolleranza e nel corretto agire, sino ad affermare il primato della morale ad ogni livello.Per questa coerenza ha pagato il prezzo più alto, quello della vita.Per questo motivo, il Sindaco di Firenze, città che ha avuto il privilegio di avere un Sindaco come Lando Conti, dovrebbe far proprio l'impegno di Lorenzo».(fn)