I 10 anni dei centri gioco educativi. Un seminario con il sottosegretario Franca Donaggio
A Firenze i Centri gioco educativi crescono. All'inizio, nel 1996, erano solo 2, "Tartaruga Fortini" e "Tartaruga Coverciano", così si chiamavano gli spazi gioco educativi, che nascevano come servizio a gestione diretta. Tre anni più tardi questi spazi sono cresciuti e sono diventati 7, dal 1999 al 2004 sono diventati 17.Stamani, all'Istituto Agronomico d'Oltremare, l'assessorato alla pubblica istruzione, ha organizzato un incontro con operatori del settore provenienti da tutta la Toscana, che si protrarrà per tutta la giornata, per fare il punto su questo tipo di servizio educativo, nato a Firenze in via sperimentale dieci anni fa.La giornata seminariale è stata introdotta dall'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri, ed è seguita dall'intervento della dirigente dei servizi educativi alla prima infanzia del Comune di Firenze Mariangela Molinari, che ha illustrato dieci anni di esperienza a Firenze, dal responsabile del settore istruzione e educazione della Regione Toscana sui centri gioco nel nuovo piano d'indirizzo della Regione Andrea Bernabei. La prima parte dell'incontro è stato concluso dal sottosegretario alla solidarietà sociale Franca Donaggio, che ha illustrato le nuove politiche per i servizi alla prima infanzia e delle novità legate alla finanziaria che verrà approvata nei prossimi giorni."Questa tipologia di servizio- ha affermato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri - che è complementare agli asili nido, è nata come un'esigenza in grado di rispondere ai nuovi bisogni dei bambini e delle loro famiglie. Proprio per questo, abbiamo creduto negli anni a un sistema integrato di servizi più flessibili, attraverso un ampliamento dell'offerta grazie all'introduzione di nuove tipologie, in grado di confrontarsi con la realtà sociale in continuo mutamento, e di rispondere a bisogni ed esigenze sempre più diversificate. L'attività fa parte del sistema integrato dei sevizi alla prima infanzia, dove la collaborazione tra il pubblico e il privato sociale è assolutamente determinante, e ne ha permesso il suo sviluppo".Attualmente il sistema dei servizi educativi del Comune di Firenze comprende: 48 asili nido comunali di cui 11 in convenzione con il privato sociale, 17 centri gioco di cui 14 convenzionati, 4 centri adulto bambini a convenzione, per un totale di 69 servizi. A questi sono da aggiungere le tre tipologie di servizi domiciliari, che rappresentano una realtà importante del nostro territorio, come "Famiglie amiche", "A casa dell'educatore", e "Indovina chi viene a casa: la baby sitter", infine lo "Spazio libro",una particolare tipologia di Centro bambini e genitori."Tutti i servizi fin qui elencati, e che sono di esempio anche per altre regioni, mettono in primo piano la qualità educativa ha sottolineato l'assessore Lastri che si deve mantenere attraverso l'aggiornamento e la formazione comune tra tutto il personale, e la condivisione dell'attività di programmazione educativa e di verifica". "L'inserimento al Centro gioco - ha spiegato l'assessore Lastri - rappresenta spesso, per i genitori e i bambini la prima occasione di distacco e di affidamento a figure non familiari. E' quindi un evento molto significativo per la vita dei bambini e delle loro famiglie, per questo, per il personale è previsto ogni anno un piano di aggiornamento e di formazione svolti da esperti, da docenti del settore, ed educatori degli asili nido che hanno specifiche competenze in merito a particolari attività e metodologie di lavoro".Durante l'incontro di stamani., è stato ricordato che il Centro gioco educativo, accoglie i bambini dai 16 ai 36 mesi, che possono frequentare il servizio la mattina, per un massimo di quattro ore dalle 8 alle 13, e il pomeriggio dalle 15 alle 19.30; non è previsto il pranzo ma una merenda.L'assessore Lastri ha infine colto l'occasione di rivolgere al sottosegretario del Ministero della solidarietà Franca Donaggio alcune richieste: "Di iniziare un iter parlamentare- ha detto l'assessore - perché si arrivi ad una legge in favore dei servizi della prima infanzia che garantisca il diritto di accesso a tutti i bambini, e che detti i livelli essenziali per definire gli standard di qualità; infine la creazione di un fondo nazionale specifico per lo sviluppo degli asili nido, in modo tale da avere risorse adeguate e ben definite per gli investimenti e per la gestione".Il sottosegretario ha illustrato il nuovo impegno del governo sui servizi alla prima infanzia mettendo in evidenza la centralità che avranno questi sevizi nelle scelte future a livello nazionale, quale un piano straordinario per i nidi.L'incontro di stamani fa parte dell'iniziativa "Settembre Pedagogico" che si concluderà con l'ultimo appuntamento "Apriti... nido" che parte da oggi fino a sabato 25 novembre, e consiste nell'opportunità per le famiglie e i bambini, di visitare e conoscere da vicino i nidi presenti sul nostro territorio. (pc)SEGUE FOTO CGE