Consegnati in Palazzo Vecchio dall'assessore Giani gli "Scudi di San Martino", importanti riconoscimenti al valore civile
Si è tenuta stamani in Palazzo Vecchio, nel salone de' Cinquecento la 23° edizione degli Scudi di San Martino, che rappresentano una importante consegna di riconoscimenti al valore, per coloro che si sono resi protagonisti di atti di altruismo, anche sacrificando la propria vita per solidarietà verso il prossimo.A rappresentare il comune l'assessore alle tradizioni popolari Eugenio Giani, che ha portato i saluti dell'amministrazione, e che ha preso la parola prima del presidente dell'istituto degli Scudi di San Martino Roberto Lupi, del comandante della Polizia di Stato per le Regioni Toscana Umbria Marche, dottor Alberto Capuano, il generale Massimiliano Terraveglia, in rappresentanza dello Stato Maggiore dell'Esercito.L'assessore Giani ha ricordato, come "la figura di San Martino è sicuramente la più pertinente nella nostra tradizione popolare, per insignire gli atti di altruismo e di gratuita generosità, che caratterizzano la vita di esponenti delle forze dell'ordine ma anche di semplici cittadini, quando vedono in pericolo il prossimo". "E' stato davvero commovente - ha sottolineato l'assessore Giani - assistere davanti alla madre a ricordo di Iris Noelia Palacio Cruz, che è morta questa estate per portare soccorso alla bambina di cui era baby sitter, tuffatasi inavvertitamente in mare, e che ha salvato la vita solo per il sacrificio della giovane onduregna". Oltre al caso eclatante del riconoscimento ritirato dalla mamma accompagnata dall'ambasciatore dell' Honduras in Italia, gli scudi che rappresentano San Martino, che sono stati coniati dalla prestigiosa scuola argentiera di Brandimarte, sono stati consegnati alla memoria a Natale Morea, morto dopo tre anni a seguito delle ferite riportate per i pugni e i colpi di spranga di un gruppo di balordi che stavano molestando alcune giovani ragazze, salvate appunto dall'intervento di Morea, oppure del giovane fiorentino Riccardo Musolino, che insieme all'albanese Muorad Akhai, si gettarono nel dicembre scorso in Arno, salvando un giovane che tentava il suicidio, afflitto da problemi psichici, portandolo in salvo.Sono poi stati poi consegnati gli scudi d'argento a Giuseppe Carnevale, Katalin Adoriani, Vito Castellaneta, Giovanni Pisciantelli, Antonio Lionetti, Domenico Nittis, nonché all'associazione invalidi della Giordania . (pc)SEGUE FOTO CGE