Domanda di attualità di Checcucci (AN) sui «nuovi problemi alla falda acquifera al Galluzzo»
Una domanda di attualità sarà presentata dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci su «quanto denunciato da un gruppo di residenti al Galluzzo» secondo i quali «nuovi problemi alla falda acquifera sono stati provocati duranti i lavori per l'ampliamento del terza corsia dell'A1».«Dopo le notizie apparse nei giorni scorsi sui quotidiani ha ricordato l'esponente del centrodestra sono emerse altre brutte novità. Anzitutto risulta secco il pozzo condominiale che serve le famiglie residenti in via Volterrana 1, 1/a, 3 e 5, lato Impruneta. Inoltre dai pozzi dell'abitato di Ponte all'Asse, sia sul lato Scandicci che su quello di Firenze, sgorga acqua non più potabile».Per questo Gaia Checcucci chiede «che le autorità preposte controllino e determinino cause e entità di quanto denunciato». La domanda di attualità sarà discussa nel consiglio comunale di lunedì prossimo.«Si tratta di episodi - ha sottolineato la consigliera di AN - che dimostrano la carenza di monitoraggi, controlli e prevenzione soprattutto da parte di quel comitato tecnico di garanzia, all'interno del quale siedono rappresentanti di Regione, Provincia, Comune di Firenze e Scandicci e Società Autostrade. Tale comitato dovrebbe approvare il programma di monitoraggio ambientale redatto dalla Società Autostrade, prescriverne eventuali integrazioni o modifiche, proporre soluzioni che si evidenziano in fase esecutiva ma, soprattutto, fungere da supporto ai Comuni esaminando le problematiche che questi ultimi gli sottopongono, oltre agli atti di monitoraggio ambientale per intervenire in caso di superamento di soglie previste. Il fatto che le rassicurazioni sull'esiguità dell'intaccamento della falda avvengano da parte di Società Autostrade e che il Comune, soltanto a seguito di interrogazioni e di segnalazioni dei residenti si sia pronunciato, dimostra la debolezza del ruolo che gli enti locali rivestono all'interno del comitato tecnico e la scarsa informazione che hanno, in tempo reale, su quello che accade nel cantiere».«Ad aggravare la situazione della zona - ha rilevato Gaia Checcucci - c'è che l'allacciamento alla rete idrica deve essere ancora realizzato e i tempi annunciati dall'assessore Biagi, pari a due anni, sono eccessivamente lunghi e rendono i residenti, costretti ad approvvigionarsi da pozzi, esposti ancora ai rischi che porranno derivare dalle escavazioni. E' da tenere presente che l'intaccamento della falda è avvenuto a 185 meri di profondità su un tracciato complessivo di 1 chilometro e 200 metri. Occorre quindi rivedere il ruolo del Comune all'interno del comitato, se necessario incrementando anche la presenza numerica dei suoi rappresentanti, e creando un raccordo costante con i residenti che già a dicembre 2005 chiesero, con una lettera con oltre 300 firme, di avere risposte sugli allacci alla rete idrica e per disporre di un rapporto tecnico sull'aspetto geologico del territorio. Inutile dire che a queste richieste il Comune non hai mai risposto». (fn)