"Autrici a confronto", dal 24 novembre parte la XV edizione del festival nazionale sulla drammaturgia contemporanea delle donne
Parte la stagione "Autrici confronto", Festival nazionale sulla drammaturgia contemporanea delle donne, che costituisce l'unico appuntamento di questo genere in Italia e si articola in convegni, laboratori, incontri con le autrici, presentazione di spettacoli e nuovi progetti produttivi. L'iniziativa, che si svolge al teatro Manzoni di Calenzano, è stata presentata stamani dall'assessore alla pubblica istruzione e pari opportunità Daniela Lastri, dal presidente del teatro delle donne Cristina Ghelli e dagli assessori dei comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Firenze. La rassegna è sostenuta dal Ministero per i beni e le attività culturali. Durante la presentazione del programma è stata riconfermato l'interesse, tra i comuni che avevano aderito già nel 2001, la sottoscrizione di un nuovo protocollo d'intesa, proponendo l'allargamento anche ad altre amministrazioni o enti."Crediamo nel valore di questa importante iniziativa ha sottolineato l'assessore alla pubblica istruzione e pari opportunità Daniela Lastri e abbiamo fatto di tutto per fare in modo che questa rassegna, dedicata alle donne, rimanga in modo permanente. Il valore di questa occasione è significativa, perché dà il modo di esprimere sia una pluralità di linguaggi che il valore alle differenze di genere". "Sarebbe significativo ha proseguito l'assessore incrementare questa esperienza con gli studenti delle scuole medie superiori per affrontare anche temi di impegno civile, attraverso il linguaggio del teatro".Il Teatro Manzoni si riconferma come una vera e propria "casa per la drammaturgia contemporanea", che ospita la Scuola Nazionale di Scrittura Teatrale diretta da Dacia Maraini, l'attività di produzione e formazione del Teatro delle Donne. E' un'iniziativa dedicata alla scrittura e alle problematiche del teatro delle donne a cui partecipano strutture del settore o singole artiste che da anni si muovono nell'ottica di uno sviluppo delle tematiche relative alla differenza di genere, alla multiculturalità, all'interdisciplinarietà.Vari i momenti di riflessione, a cui partecipano sia le artiste che collaborano stabilmente con il Teatro delle Donne, fra cui Dacia Maraini, sia le ospiti, le artiste, studiose o addette ai lavori.Il festival si aprirà venerdì 24 novembre, al Saloncino del Teatro della Pergola di Firenze, con il convegno "Rappresentazione e rappresentanza delle donne". "Al centro del dibattito - ha spiegato la presidente del Teatro delle Donne Cristina Ghelli - il concetto della rappresentazione e della rappresentanza oggi, approfondire il significato di un teatro delle donne e della sua rappresentazione del mondo, mettendo in evidenza la differenza di genere e a confronto le diverse esperienze di associazioni, compagnie, rassegne, festival, centri di drammaturgia, teatri diretti da donne e le donne del mondo della politica chiamate ad amministrare ministeri, regioni, province, comuni".La stagione teatrale si apre invece con un'iniziativa dedicata a Barbara Nativi, autrice, regista, attrice, che ha partecipato con passione alla creazione e allo sviluppo del Centro di Drammaturgia delle Donne e del festival, prematuramente scomparsa da poco più di un anno. A lei verranno dedicate letture di testi o brani di spettacoli da parte di alcune delle tante attrici (Silvia Guidi, Monica Bauco, Caterina Casini, Renata Palminiello, Marcella Ermini, Lucia Poli, Franca Nuti) con cui ha felicemente collaborato. L'iniziativa si terrà presso il Teatro Manzoni di Calenzano nelle sere del 24 e 25 novembre .Per quanto riguarda la produzione verranno presentate due proposte del Teatro delle Donne:Il secondo appuntamento del progetto drammaturgico Trilogia del Parlatorio di Stefano Massini, "La gabbia 2 colore dell'acqua", con Luisa Cattaneo e Amerigo Fontani."Dopo la riflessione sul rapporto donne/terrorismo ha illustrato la presidente Ghelli - questa volta la gabbia fa da sfondo alla guerra fra una giovane giornalista di provincia e un illustre uomo di Stato, clamorosamente agli arresti per uno scandalo giudiziario. Fra di loro la scommessa strana di un'intervista. Improbabile, impervia. Rivelatrice. Uno scatto d'istantanea sugli ingranaggi del presunto sistema democratico. L'attenzione è sul fango degli affari, sulle collusioni occulte, su quel limite rischioso che separa la politica dall'interesse. L'impalcatura di compromessi che sostiene la cosa pubblica. L'incastro silente di interessi e favori. Esiste un'etica della politica? Domanda retorica
eppure
Lo spettacolo verrà presentato dal 2 al 6 maggio".Un nuovo progetto che nasce dalla collaborazione fra Adriana Faranda, autrice del libro "Il volo della farfalla", e Monica Bauco, attrice e autrice che collabora da molti anni con il centro di drammaturgia.In collaborazione con la Compagnia Teatri d'Imbarco verrà presentata una cooproduzione dedicata alla figura di Tina Modotti,"Fino all'ultimo sguardo" (12-13 gennaio). Si tratta di uno spettacolo che compone con canzoni e parole un ritratto della grande fotografa. Il testo è una rielaborazione di Nicola Zavagli, le canzoni originali sono di Chiara Riondino, l'interprete è Beatrice Visibelli, la regia di Nicola Zavagli.Il mese di marzo sarà interamente dedicato al tema "Donne e lavoro", con tre spettacoli e un momento di riflessione che coinvolgerà le organizzazioni sindacali. Presenteremo lo spettacolo tratto dal libro inchiesta di Elio Petri "Roma ore 11" (10 marzo). Il progetto nasce per volontà e con l'interpretazione e la regia di: Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariàngeles Torres.Il secondo spettacolo dedicato alle donne e al lavoro è "Luana pronto moda" di e con Marinella Manicardi. Terza rappresentazione è "La fabbrica delle donne", testo elaborato dagli allievi del 3° anno di corso della Scuola Nazionale di Scrittura Teatrale diretta da Dacia Maraini, con sede al Teatro Manzoni. Il progetto nasce dalla ricerca su una fabbrica tessile, la Florence, installata dai proprietari tedeschi a Calenzano (da qui il nome con cui venne chiamata: "la fabbrica dei tedeschi") nei primi anni '60, quando il territorio calenzanese faceva parte delle aree cosiddette "depresse" in ambito europeo, occupando una manodopera prevalentemente femminile, circa 350 donne fino al '68-'69, modificando notevolmente l'assetto sociale dell'area. La storia della fabbrica calenzanese è uno spunto, per un discorso più ampio e attuale sul tema delle relazioni e della vita in fabbrica che verrà affrontato in una tavola rotonda che si terrà il 24 marzo al Teatro Manzoni."Nei cinque anni di gestione del Teatro Manzoni - ha proseguito Cristina Ghelli - abbiamo sviluppato un'intensa attività di formazione. Infatti, oltre ai corsi per adulti della scuola nazionale di scrittura teatrale diretta da Dacia Maraini al quarto anno di corso, per il terzo anno consecutivo si terranno anche i corsi speciali di formazione teatrale Calenzano teatro formazione - drammaturgia in scena 2007 divisi fra il corso di avviamento per principianti e il corso avanzato, sotto la direzione di Stefano Massini e Luisa Cattaneo". (pc)