Consegna di 85 attestati ad operatori scolastici e del sociale del primo corso in Italia su "Mutilazioni genitali femminili. cultura, diritti, politiche del corpo
La questione delle mutilazioni genitali femminili è un fenomeno emerso in questi anni a livello nazionale e regionale, in seguito anche all'aumento della popolazione immigrata proveniente spesso dalle zone in cui sono tradizionalmente praticate. Per conoscere e affrontare al meglio la questione sono stati organizzati, a partire dall'ottobre del 2005 al maggio di quest'anno, 4 corsi dal titolo "Mutilazioni Genitali Femminili: cultura, diritti, politiche del corpo".Questo pomeriggio alle 15,30 al cinema Alfieri, via dell'Ulivo, sono stati consegnati gli attestati ad 85 persone (solo due sono uomini): 17 operatrici scolastiche e 68 operatori del sociale, che hanno portato a termine il percorso formativo.Al corso hanno quindi partecipato operatori della scuola e del sociale, ma anche personale sanitario e ostetriche provenienti dall'azienda ospedaliera universitaria di Careggi e dell'azienda sanitaria 10 di Firenze. In pratica hanno partecipato operatori che sono più a contatto con bambine e donne provenienti dai Paesi nei quali le mutilazioni sono praticate. Hanno partecipato all'iniziativa l'assessore alla pubblica istruzione e pari opportunità Daniela Lastri, Mila Busoni direttore dei corsi, Laila Abi Ahmed dell'associazione Nosotras ed Elena Laurenzi dell'associazione Testarda.Dopo la consegna degli attestati è stato proiettato il film "Moolaadè" di Ousmane Sembèn, che racconta del rifiuto di alcune donne africane di sottoporsi all'antica pratica dell'infibulazione.Il progetto "Mutilazioni Genitali Femminili. Cultura, diritti, politiche del corpo" è stato finanziato con i fondi FSE messi a bando dalla Provincia di Firenze, primo di questo tipo ad essere attivato a livello provinciale e regionale, ed è stato promosso dall'amministrazione comunale di Firenze, assessorato pubblica Istruzione, Cred Ausilioteca Progetto Donna in collaborazione con l'Associazione Nosotras, l'Associazione Testarda e l'Università di Firenze; ha avuto l'adesione, come soggetti sostenitori, di alcuni comuni dell'area metropolitana fiorentina e precisamente Campi Bisenzio, Calenzano, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa e questo ha permesso una ricaduta territoriale più vasta.L' obiettivo dell'intervento formativo è stato quello di facilitare l'acquisizione di strumenti conoscitivi e interpretativi utili a favorire il dialogo e ad elaborare strategie e azioni di tutela, di prevenzione e di sensibilizzazione.I corsi hanno affrontato la questione delle mutilazioni genitali femminili nell'ambito delle problematiche legate all'immigrazione, al fine di far emergere i bisogni concreti delle donne e degli uomini immigrati e di individuare strategie di intervento adeguate a favorire il dialogo e l'integrazione ma anche il superamento di pratiche lesive dell'integrità psicofisica delle donne e delle bambine.L'analisi che ha guidato l'intervento, dove gli aspetti di una società multiculturale si sono intrecciati con la prospettiva di genere, ha evidenziato in che modo le mutilazioni genitali femminili si configurino come un rituale che, oltre ai danni fisici, conferma il ruolo subalterno delle donne in una visione che esclude ogni possibile cambiamento nella relazione fra donna e uomo.Gli obiettivi del percorso formativo, come risulta dai test conclusivi, sono stati pienamente raggiunti e alto è stato l'apprezzamento da parte dei /delle partecipanti. In particolare un significativo riconoscimento del valore formativo dell'iniziativa è pervenuto dal settore formazione l'Azienda Opedaliera Universitaria di Careggi e dall'Azienda Sanitaria 10 Firenze. (pc)SEGUE FOTO CGE