Arezzo Wave, Bosi (FI): «Puzzle politico ed economico difficile da comporre»
Questp il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi:«La stampa di questi giorni dà ampio risalto alla vicenda del trasloco a Firenze di Arezzo Wave, la manifestazione, curata da oltre venti anni dal direttore artistico Mauro Valenti, che abbandona la città del Saracino per approdare a Firenze, auspice il Sindaco Leonardo Domenici.E' proprio di oggi la notizia di un primo accordo tra l'Amministrazione fiorentina e il Valenti, anche se non si conoscono i dettagli economici e i programmi della prossima manifestazione. Si sa per certo che essa verrà ospitata da Firenze e cinque comuni contermini e che il "trasloco" riguarderà anche la fondazione omonima, nella quale figurano, lo ricordiamo, per la maggior parte enti locali dell'Aretino, l'Università di Siena (per la presenza di una sede distaccata ad Arezzo), l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e molti altri aderenti privati di cui non si conosce l'identità.C'è chi sostiene che si tratti di un'occasione unica per Firenze, proponendo addirittura di mutarne il nome in "Toscana Wave".Premesso che non nutro personalmente alcuna contrarietà alla manifestazione, ma francamente mi pare eccessivo e ridicolo individuare in Arezzo Wave lo strumento per riprendere il dialogo con i giovani del Social Forum e degli Angeli del Fango, come scrive qualcuno.Piuttosto mi preme rilevare che l'accoglimento di Arezzo Wave pone una serie di problemi, economici in primis, ma anche organizzativi e politici di non facile soluzione.Innanzitutto nel 2006 la manifestazione è costata appena 1,5 milioni di euro con il contributo congiunto degli enti locali coinvolti, degli sponsor e della stessa fondazione. Non è dato sapere che fine faranno i soci aretini della fondazione che per anni hanno sostenuto l'iniziativa: certamente ne cadrà l'interesse.Pare che nel Cda della nuova Fondazione entrerà a far parte (toh chi si rivede!) l'ex assessore alla cultura del Comune di Firenze Simone Siliani (che in passato aveva offerto 150mila euro di contributi), senza capire in rappresentanza di chi e soprattutto senza conoscere l'assetto futuro dell'istituzione. E' possibile ipotizzare un "trait d'unione" con la neonata e già silente Fondazione Strozzi?L'aspetto economico appare dunque non irrilevante se si considera anche tutta la problematica del finanziamento dell'Estate Fiorentina, i cui eventi potrebbero essere messi a rischio con le scelte già concordate con Mauro Pagani ed il suo fido collaboratore Gardenti (stanno infatti per scadere i termini della collaborazione) e lo stato non florido delle casse comunali. Un'amministrazione che piange miseria tutte le volte che si richiede un impegno maggiore contro il degrado della città evidenziato dal dibattito di questi giorni, si mostra invece subita pronta a sostenere un impegno così gravoso e con l'incognita del reperimento degli indispensabili sponsor.Anche la questione organizzativa è di fondamentale importanza, perché Firenze non ha strutture e spazi da destinare e la ventilata ospitalità di villa Montalvo a Campi (uno dei comuni coinvolti) è tutta da definire nei costi e negli allestimenti.Il problema è infine politico per i mugugni e gli interrogativi che vari esponenti del centrosinistra sollevano in sintonia con le nostre preoccupazioni e perplessità, senza tralasciare il problema dell'ordine pubblico.Perplessità e preoccupazioni che tocca al Sindaco affrontare, spiegando con esattezza progetti ed impegni finanziari ed amministrativi del Comune».(fn)