Santo Spirito, Checcucci e Cellai (AN): «L'assessore Cioni ha riconosciuto la gravità della situazione della chiesa, tuttora chiusa»

«Sono state necessarie lamentele da parte di turisti e personaggi noti, come il maestro Riccardo Muti, per far riconoscere all'assessore Cioni che la chiusura della chiesa di Santo Spirito è una vergogna per la città e per l'amministrazione». Così i consiglieri di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e Jacopo Cellai commentano la risposta dell'assessore Graziano Cioni alla loro domanda di attalità.«Invitavamo l'assessore a farsi carico del problema di Santo Spirito, della sua chiusura e dei recenti episodi di cronaca che hanno visto protagonista la chiesa - hanno spiegato i due esponenti del centrodestra - da oltre due mesi, nonostante le nostre denunce e interpellanze il "silenzio assordante" da parte dell'amministrazione comunale è stato l'unica risposta che la città è riuscita ad ottenere, quasi che il tenere chiusi i battenti della chiesa fosse una scelta da parte del parroco e non una necessità dovuta all'impossibilità di difendere la chiesa da ingressi quotidiani di balordi e violenti che, oltre a danneggiare il luogo di culto, hanno messo in pericolo più di una volta la sicurezza dei fedeli, finanche malmenando il custode che poi se ne è dovuto andare».«La nostra insistenza sulla questione – hanno aggiunto Checchucci e Cellai - ha fatto sì che l'assessore riconoscesse ciò che è poi sotto gli occhi di tutti e cioè che l'idilliaca situazione di controllo del territorio che descriveva nella sua risposta ad una precedente interpellanza non coincidesse con la realtà. Prova ne è la dichiarazione sulla volontà di aumentare la videosorveglianza e di aprire un tavolo con i rappresentanti della curia per trovare una soluzione che consenta di restituire a fiorentini e visitatori la loro basilica».«Restano – hanno concluso i due consiglieri di An - le differenze di valutazione riguardo al decoro ed alla pulizia della piazza, che noi riteniamo aspetti fortemente interdipendenti dal controllo del territorio e dalla sicurezza, e siamo perciò convinti che il tavolo di per sé debba trovare soluzione anche a questo, oltre che garantire un servizio di vigilanza e custodia della chiesa. Seguiremo quindi con attenzione gli sviluppi di quanto dichiarato affinché non si ripeta quello che è avvenuto per San Lorenzo, si concretizzino i fatti e non rimanga anche questo un solo annuncio». (fn)