Legge speciale per Firenze, lettera aperta del senatore Amato (FI) al sindaco

Questo il testo della lettera aperta del senatore Paolo Amato, capogruppo di Forza Italia, al sindaco Leonardo Domenici:«Caro Sindaco,alla fine anche l'Assessore Cioni ha dovuto ammettere che occorre una legge speciale per Firenze, dando così ragione a Forza Italia che la chiede da tempo.Solo dotando la nostra città di uno statuto particolare potremo infatti affrontare seriamente (con norme, risorse e strumenti adeguati) i problemi del presente e del futuro : dal degrado urbano al declino economico, dalla mobilità caotica alla carenza di infrastrutture di comunicazione, dal fragile rispetto del patrimonio artistico e architettonico all'abbandono del centro storico, dalla insicurezza dei cittadini alle disfunzioni dei servizi pubblici. Tutti problemi, purtroppo, sui quali la Sua amministrazione ha dato finora prova di incapacità gestionale e progettuale. Dimostrando un'inerzia ed una superficialità che oggi vengono denunciate con rabbia crescente dalla cittadinanza, anche perché accentuate dal fatto che il Governo Prodi non perde occasione di penalizzare Firenze in ogni settore, a cominciare da quello dei Beni Culturali. E forse non è un caso se l'attuale perdita di consenso del Governo Prodi coincide con un'analoga perdita di consenso da parte della Sua amministrazione.Detto questo – e precisate quindi le rispettive responsabilità politiche – resta però la questione fondamentale posta da Forza Italia: una città d'arte come Firenze, unica al mondo, non può realisticamente pensare di guidare i propri processi di trasformazione economica e sociale con i soli mezzi tradizionalmente a disposizione di un Comune. Ha bisogno, al contrario, di altri e diversi meccanismi, di un suo specifico statuto e di un'apposita legge. Tanto più che nessuno si illude di poter contare sulla disponibilità della Legge Finanziaria, tanto avara con Firenze quanto generosa con Roma e Venezia.Ma una legge speciale per Firenze, più che il risultato della limitata iniziativa di un singolo parlamentare o di un solo gruppo politico, dovrebbe essere - anche per avere possibilità di rapida riuscita - il frutto di un lavoro d'insieme, il prodotto della città e delle sue diverse espressioni e rappresentanze.Mi appello quindi alla Sua qualità di primo cittadino per invitarLa a fare sistema : a promuovere cioè un incontro con i parlamentari fiorentini di maggioranza e di opposizione, con le associazioni di categoria, e con le rappresentanze degli interessi organizzati, per cominciare ad elaborare e tracciare concretamente i contenuti di una legge speciale per Firenze. Da presentare successivamente in Parlamento con ampio e forte sostegno.Niente a che vedere dunque con la tradizionale concertazione, che serve unicamente all'Amministrazione per legittimare scelte già prese, chiudendo la bocca e legando le mani alle associazioni di categoria. No, io Le propongo semplicemente di prendere l'iniziativa che Le compete e di aprire perciò un tavolo di lavoro, sul quale discutere e decidere dei contenuti di una legge per Firenze. Nell'interesse esclusivo della nostra città.Fermo restando che nessuna legge speciale potrà mai supplire al vuoto di idee e all'incapacità amministrativa. Il che La dovrebbe indurre, Signor Sindaco, a cambiare decisamente rotta. Cominciando magari con l'ascoltare la gente di Firenze, che, a ragione, non ne può più.Paolo AmatoSenatore di Forza ItaliaFirenze, 27 ottobre 2006»(fn)